Ebooks Voci di Poesia

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lunedì 18 novembre 2019

Un cielo di poesia 2019



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Prefazione

Inizio con il mio grazie a tutti coloro che ci hanno permesso di giungere alla OTTAVA edizione di questa collana, i tanti Autori di poesia che hanno prestato e prestano con entusiasmo i loro testi alla lettura totalmente gratuita dell’antologia, vista la diffusione in formato elettronico come ebook nei maggiori portali internazionali.

Ricordo a tutti che l'unico scopo di questi ebooks è di creare un luogo d'incontro di poesia, un luogo di scambio e di lettura reciproca, aperto agli appassionati, fruibile gratuitamente e liberamente grazie all'enorme possibilità concessa dalla rete internet e dall'uso degli ebooks on line.
Ricordo inoltre che questa collana prende il nome di “Un cielo di poesia” perchè raccoglie poesie a tema libero, come il cielo.
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno aderito a questa iniziativa e gli appassionati lettori che dal 2012 seguono fedelmente tutte le antologie di poesia nelle varie collane: Alda nel cuore, Goccia a Goccia, InfinitAmore, Un cielo di poesia.

Matteo Cotugno

domenica 29 settembre 2019

100mila TPC2019 parte2


Voci di Poesia per 100mila poeti per il cambiamento 2019




Autori in ordine alfabetico di cognome
parte seconda


Stefano Mantovani

Gocce

Incontrai una goccia di luce
ed ella divenne mia Madre.
Incontrai una goccia di silenzio
ed egli divenne mio padre.
Incontrai il vento del deserto
ed egli, diventai.

da "Essenze di Gioia" 2001



Loredana Mariniello

La routine della polvere

Biasimo la routine della polvere
che cade lenta sulla mobilia
della camera e sulle mensole,
e evolve in cenere mentre sbiadisce i volti
incorniciati di rimpiante assenze
ancora odo l'eco di remote presenze,
rimbombar nel vuoto delle stanze
Uno scroscio di pioggia sulle tegole
suggerisce una rivoluzione di lacrime
sotto le palpebre.
Non vanno via i tuoi occhi quando scompari,
trovano austeri altari negli occhi miei,
fuori c'è il mondo, ma il belvedere è fra le mie ciglia,
ove si celebra la stagione dei ricordi
che restan lì tutti in piedi, immobili
a temperare dettagli di esordi
per mantenere intatta l'emozione di un cuore
anche nella prigione della solitudine
e io accetto il pacchetto completo di questa moltitudine
che mi urla dentro e mai accenna un esodo
oltre la consuetudine dell'abitudine,
oltre le fragili pareti della mia cartilagine
nel risucchio del vortice di una voragine
nella bocca profonda di una vertigine
spalancata a divorare una compagine di immagini
E resto insonne, la tenerezza di mani giunte
davanti ad un ritratto, non ho dimenticato
neanche un piccolo tratto del santo tuo aspetto,
non posso oltrepassare il recinto del pianto
per riabbracciare anche solo l'idea di quel che di te sento,
passano gli anni, ma mai si tarla il tuo volto,
resta nell'anima intatta reliquia pregna di conforto
dove tu appari come risorto e col sorriso redento
perché non ha detriti e mai è nomade questo sentimento




Roberto Marzano

Roma brucia

Il rovente orizzonte di lamiere ondulate
mi graffia gli occhi, mi piglia a schiaffi
l’acre odore di quattro corpicini in combustione
urla il tormento per quella cruda indecenza.

Un pupazzetto di plastica accasciato in un angolo
continua a sorridere malgrado tutto
non è certo questo il momento di interrompere la sua funzione
solo quando Raul sarà un mucchietto di cenere
si lascerà travolgere anche lui dall’onda di fuoco
e mentre il calore lo scioglierà
muterà il sorriso di fabbrica in un ghigno di orrore.

Poi sarà tutto una lucida crosta nera
lugubri fiori di fumo, veleno nell’aria…
una buona scusa per spingere i rom
ancor più lontani dal centro.

- Ai fratellini Raul, Fernando, Patrizia e Sebastian morti bruciati vivi a Roma il 6 febbraio 2011 -




Elisa Mascia

Anime dell'universo.

Anima solitaria
la tua essenza è trasmessa
da ogni molecola d'aria,
nelle parole resta Impressa.
Il vento selvaggio
sospinto da grande sentimento
è giunto con coraggio
al cuor contento.
Mari e monti ha oltrepassato
in un soffio del cielo immenso,
finalmente a destinazione è arrivato,
nelle mani profumo ed incenso.

Prende per mano la sua gemella anima,
felici ma anche sofferenti,
dagli occhi scende una lacrima,
distanti seppur vicine le menti.
La pioggia il loro amor disseta,
ogni goccia su secche foglie
indica che è qui la meta
e per l'eternità l'accoglie
con la promessa, che non è vuota,
d'amarla fino alla morte.
È un confidato voto
di sentimento così forte.



Elisabetta Mattioli

Ali (mente)

Sei un angelo caduto
hai le ali spezzate
hai perso le piume
sei senza un candore
biancastro e dolce
hai smesso di volare
e ti manca l’energia
non sai più volare
e vorresti morire
alzi gli occhi al cielo
è azzurro e disadorno
le nuvole sono scomparse
e alcuni raggi gialli
penetrano la pelle
accarezzano il tuo volto
e toccano le piume
sono morte, inanimate
e non spicchi il volo
una lacrima scivola
sul tuo volto rosato
compare un sorriso
guardi ancora il cielo
e baci l’aria calda
la mente ha alzato
i tuoi arti e voli



Maria Luisa Mauro

Calpestata senza
sosta
da questo mostro
senza volto
assetato di potere
ha prevalso
la follia
tutto é chimica
tutto é plastica
pure gli uccelli
son scomparsi
l'armonia non c'è più..



Biagio Merlino

Il tuo volto

Ho iniziato a scrivere riportando in vita
i pensieri più belli;
fornendo al foglio la punteggiatura del sorriso:
colorando di Rosa i bordi di una eventuale poesia
che mi avesse portato in posti sublimi per l'anima mia.
Ti ho chiamata , senza sapere il modo
per farlo
Non sei un uccellino e pur aprendo le finestre
di una bellissima giornata di sole e aver pensato
di spargere piccoli semi , mi sono sentito
uno sciocco.
Sono rimasto così ad aspettarti
e pensavo alla bellezza
di questo cielo che improvvisamente
si è vestito di azzurro
mentre osservavo lo specchio d'acqua
nel quale vengono a fare il bagno le colombe;
ma tu non sei venuta
Forse sei un po arrabbiata con me
forse ho fatto degli errori credendoti
innamorata dei miei versi
e così ho sentito improvvisamente il freddo
ed ho chiuso i miei pensieri
sul tuo bellissimo volto.



Monica Messa

Ho di che scusarmi

Ho di che scusarmi
per le precedenze non date
e per il broncio al risveglio
per i fogli scialati
per il lavoro sprecato
per i ritardi
le indecisioni
le ipocondrie
le sbavature
le indiscrezioni
gli anglicismi
le distrazioni freudiane
le carcasse mai abbandonate
le energie dissipate
le parole mancate
le mancanze affettive
gli insetti schiacciati
i fiori recisi
i libri sgualciti
il disordine atavico
il volume troppo alto
i rapporti non curati e appassiti
l’altruismo a salve
la stanchezza ostentata come un merito
le torte bruciate
i regali non impacchettati
i cibi surgelati.
Ho di che scusarmi
perché
abbraccio poco
ascolto meno
non prego più.
Ho di che scusarmi
per ciò che ho sprecato
per ciò che ho preso senza chiedere
per ciò che ho detto senza credere.
Ho di che scusarmi
perché disegno quadrati
per viverci dentro,
per le frenesie
antidoto alla morte,
per le malinconie malcelate,
l’apatia facile,
perché mi aggrappo
e non volo.



Gemma Carolina Messori

Dondola, dondola, amica mia

Avevo una colomba,
avevo una bella colomba
che se n’è volata via,
bianca come la neve, azzurra come il cielo.
Si è posata, leggera,
sopra la pergola del melograno
per cantare la favola antica
dondolandosi sull’altalena.

Dondola dondola amica mia,
che ogni cosa il tempo se la porta via…

Fra cielo e terra mentre soffia
la brezza leggera che ci porta lontano,
candide e pure con il cuore di cielo
a cantare la nostra libertà
di speranza e luce
fra briciole di pane
sparse agli affamati.

Sulla pergola del melograno
dondola, dondola, colomba mia…

Azzurra di cielo, pura di neve,
posati leggera sull’onta antica
a scoprirne la polvere
ed il sangue fra ragnatele e
lacrime, segreti testimoni
di terre desolate che regalano
a ogni fonte i loro ricordi.

Dondola dondola amica mia,
che ogni cosa il tempo se la porta via…



Maria Micelli

Ho preso in prestito

Ho preso in prestito un pezzo di cielo,
giusto uno spicchio..
e lì ci ho messo dentro i sogni miei,
tutti quegli abiti smessi dal mio animo.
Ho coltivato un pezzo di terra,
piccolo, quanto un quadrato,
ci ho messo a riposo il cuor mio,
profumati fiori dai vari colori..
E tu mare cosa mi offri?
Di te ne prenderei un po' di più,
lasciando nelle profondità lo scrigno di tanti pensieri, di tanti versi inventati;
chiedendomi chi sarà mai lo sconosciuto
che li prenderà con sé, prendendosene cura,
come fossero suoi..
Per ultimo, ma non per ultimo
ho preso in prestito la vita,
ed un giorno forse chi sa diverrò  una stella,
un fiore, oppure un pesciolino..
Ben sapendo di aver avuto solo in prestito tutto,
nel frattempo porterò a termine fino a che avrò respiro ciò che mi fu affidato...
La Vita



Sandra Mirabella

Accompagnai il sole
verso l'alba
e mi restarono gli occhi
colorati d'oro.


Daniele Miraflores

Quel sogno d'autunno

Sentiva candido
quel vento
accarezzare i sensi
infreddoliti e
mai capiva
che alla porta
bussava quel
periodo propizio
il cui fascino
splende in giornate
fredde e fosche...l'autunno.
Quelle illusioni
dolci come il vino
appena pigiato
ove il poeta
scrive la novella
di una vendemmia
dal sapor inebriante e
nel cuor del vigneto
fra valli ormai incolte
dove l'essenza
ancor si avvertiva
e il color delle fronde
mutavano
dal verde vivo
in rosso poi in giallo.
Filando qua e là
il passo frettato
scorgeva marroni
caduti a terra
che nulla avevano
in similitudine
col tuo incanto.
Poi il cantico triste
per il pregiudizio
di aver amato
fu fatale
e fra la nebbia
lasciasti solo
quel sogno d'autunno
nuovamente sperato.




Cesare Moceo

Le infide volontà dell'anima

Non comprenderò mai
se si riesce a cogliere
la sofferenza e la rassegnazione
del mio dire
nel non voler fare ombra
al suo intrinseco essere
disperato e soffrente
per essere rimasto spesso
prigioniero delle parole
a rimpiangere amaramente
la libertà che non gli sarà
mai stata restituita
E nascondo il tormento
di questo strazio
nell'insolente felicità
dei miei sensi di colpa
compagni fedeli della mia vita
nel mio sentirmi lacerato
dall'eterna solitudine
a sua volta dilaniata
dal non poter confidare
sulle volontà dell'anima.




Marco Morandi

Il non tempo

Uscir da quel che il tempo illude
per esser ciò che siamo,
trasforma ognun di noi
nel plasma universale.
Il vivere è lì soltanto
per essere vissuto.
La triade del tempo
non ha più il suo potere,
trascende dall'io che è
in ciò che mai sarà.
Non v'è sostanza o vita
diversa dal mio me,
l'interazione cosmica
è fatta dal sottile.
Io son di tutto parte
e il tutto forma me
ugual mattoni a lettere
che formano un racconto.
Io storia a se,
di egual galassia fatta;
incastri a meraviglia
per essere diversi.
L'essere noi ha preso particelle
da ciò che già è già
e poi ritornerà
in ciò che già è già.
Né nuovo né vecchio,
né era né sarà
ma sempre e solo adesso
perchè il già è già.


Massimiliano Moresco


Un giorno
la fortuna arriverà su un calesse
e tutti grideranno:
“sono innamorato di me stesso”
e ancora tutti grideranno:
“sono libero da me stesso”
e più nessuno sarà turista ma straniero
ovunque, in maniera gentile, la mano si tenderà.

E non ci saranno più donne di legno,
non ci saranno più uomini col regno nel petto
e non ci saranno alloggi
ma dimore
in cui si dormirà di notte e di giorno
il tempo, tornerà un concerto di parole
dove tutto ciò che correrà
sfonderà
il suono, le nuvole, il Niagara.

Forse avremo alluci metallici,
avremo piedi sottili come stilo
e scriveremo parole da brucare

ma solleveremo il sole
con tutte le dita del mondo
e avremo palmi aperti
per bussare alle porte a piene mani,
ci troveremo
moltitudini
a chiamare qualcuno nella nebbia
a chiamare chi non parla ma comprende
a chiamare qualcuno
che non sia sputato in terra
da un parto senza dolore e gioia

chissà, forse, quel giorno
il giogo della storia
si potrà portare in croce
e potrà sbiadire in una noia
come un’altra, tra le altre.



Marino Moretti

Infanzia tradita

Bambino tu parli
un'altra lingua,
ma quella lacrima,
sul viso dipinta
racconta una storia
già da troppe
sofferenze tinta.
Amaro quel sorriso
di sangue intriso,
ogni sogno ha ucciso.
La guerra maledetta
sembrava un gioco,
ma ora sei rimasto solo,
si divertono sol loro
che ti hanno armato
per un losco scopo.
Ti han rubato l'innocenza
con una sporca promessa,
per la solita lurida
smania di ricchezza,
la sola cosa che
a quegli esseri interessa.
Ora vendono il tuo pianto,
anche con quello
cercano un guadagno,
della pietà di tanti
approfittando.
Crescerai sognando
la vendetta,
proprio quello
che il mercante aspetta
e non finirà mai
questo tranello
finché le armi si vendono.



Raffaela Mortelli

Al bar. Lezione del farò

Inermi,
scrutano i sogni degli altri.
Osservano già stanchi,
gli sguardi dei passanti.
Restano in semicerchio,
come a dover andare sempre.
Davanti alla porta,
che invita a mescere vini scadenti.
Hanno muscoli appassiti, pance tese.
La sigaretta nella mano sinistra
il caffè della mattina nella destra.
Di lì a poco
saranno brindisi e conclusioni
pochi metri di strada
e vita sotterrata



Franca Mugittu

Amore malato

Non ha un perché
questo amore,
diventato dolore
poco a poco.
Questo amore,
trasformatosi
in triste colpa.
E senti il peso della vita,
quella insana sensazione
di aver poco, molto vissuto,
di aver perso l’occasione.
Come nebbia grigia e profonda
tutto avvolge e nasconde,
penetra e offusca ogni passione.
E rimani in attesa
di superare la paura, l’offesa.
E speri
che tutto possa cambiare,
che un vento forte
possa tutto cancellare.
Momenti passati
ad aspettare, sperare.
Non c’è un perché
alla violenza
alla muta accettazione,
a quella mancanza di voglia di lottare
che spegne ogni scintilla, ogni amore.
Non c’è un perché
ma una ragione è da trovare,
per continuare a vivere, lottare
e forse amare.



Mariella Mulas

Per te esisterò....

"Per te
ho costruito parole,
e ho indossato
vesti liete del cuore,
ho poggiato sicura passi
su assi bianche,
poste in fila una dopo l’altra,
come unica strada bianca
da attraversare insieme,
senza paura,
ascoltandoci le voci
dei sentimenti….
Ho udito spesso rimpianti,
ed io ti presentavo
quel raggio che sostiene
di certezza…
Per te, esisterò
al silenzio della luna,
e all’albeggio tra onde,
per te, esisterò negli attimi oscuri
della malinconia ostinata,
nelle sensazioni d’abbandono,
nella fragilità nel sentirsi invisibili,
e ti dedicherò frasi e gesti,
e pure carezze lievi,
a rinsaldare quel senso bello della vita
che si perde, spesso,
lungo ogni difficile cammino."



Graziella Mussino

Viaggio

Rombo di motori
attesa,trepidazione,speranza.
Volo della mente
e del cuore verso
nuovi orizzonti sognati
o solo pensati.
Approdo in terre lontane
attese,idealizzate,sognate.
Realizzazione di sogni infantili
Gioia,speranza di nuova vita
diversa, altra.
Scoperta di mondi
inesplorati
al cuore e alla mente.



Anna Nardelli

Turpe sentimento

Guardami sono chi dici d' amare
sola per te dovevo essere
in un inganno mi hai afferrata
e tu turpe mi hai annullata.
Con occhi inorriditi ho supplicato
e tu il collo tenevi tra le mani
depravate di sangue sporcate,
nella stretta che d'amore
professato niente aveva.
Bieco con occhi di ghiaccio
osservavi il mio perire e il cuore
hai spezzato nella presa
di una follia nel baratro
di un' ossessione malvagia.
Speranza e vita volate
in attimi da ingannevole
amore mai esistito nel tuo
cuore vile e indegno di crudeltà
vestito e or vedrai la mia essenza
giovane per sempre nel vento
e nel grido di uno spasmo
si diffonderà e sempre vedrai
nei volti altrui il sorriso mio
ma mai avermi potrai.



Penelope Nemo (Silvia Pizzi)

L'impero dei vagabondi erranti

Esiste un luogo strano,
dove voci di vagabondi erranti
si incontrano senza vedersi e toccarsi.
L'errante vagabondo conosce
solo il silenzio e la sua voce.
Avvicinarsi è sempre un timore
Tra paura e dolcezza
che come venti contrari
sfiorano il corpo di un'anima
che errando, è stanca di camminare.
Capita, però, che a volte si faccia
l'amore in questo luogo strano,
che solo i vagabondi conoscono.
Pur con stanchezza e timore sanno
che sarebbe peccato non cogliere
le flebili sfumature di un suono interiore.
Li vedi così, fermarsi,
guardarsi intorno e sedersi
in terra o da qualche altra parte.
Diventano in quel momento invisibili
o sembrano masse di membra
accasciate in un punto a caso.
Quello è il momento in cui
varcano la soglia di quel luogo
ai molti sconosciuto e inesistente.
Esiste un luogo strano,
sulla soglia c'è un'incisione che dice:
"Questo è l'impero dei vagabondi erranti.
Benvenuti nella Casa di Eco".




Domenico Nenna

Falò d'agosto

L'estate ha messo le ali
le luci pian piano ha soffuso
lo ricorderò dagli annali
che anche quest'anno ho chiuso.

Ho voglia di sentirmi, ho voglia
di viaggiare nei miei sentimenti,
il tuo ritorno attenderò sulla soglia
la tua alba calmerà anche i venti.

Non sempre comprendo il tuo andare
in settembre si apprende l'essenza,
mi aggrappo alla serenità del mare
e il senso della tua presenza.

Se il cielo si tuffa nel mare
sei attimo di svago...
mentre il tempo mi porta a viaggiare
tra le ombre degli ombrelloni io vago.

Ritornerai puntuale mia estate
a cancellare il gelo barbone,
folle con le tue lunghe giornate
mille grigliate e odor di carbone. 



Daniele Neri

Fredda panchina

Stanco,con indosso
un cappotto di malinconia,
seduto nella penombra
su una malandata panchina,
guardo il cielo scuro
e la luna lontana, quasi invisibile.
Davanti a me il mondo che passa veloce ,
in una corsa senza freni,
verso il nulla.

Freddo, le mani in tasca,
voglia di calore e tepore.
Penso ad oggi, a ieri,a domani,
con un pesante fardello
di ricordi ed emozioni, gioie, dolori, amori,
sentimenti mai sopiti,
ancora vivi e pulsanti.

Osservo passanti affannati ,
cupi e intirizziti che corrono
verso strani universi paralleli
oppure opposti ai miei.

Mi rivedo con loro,
a camminare insieme
ognuno con la propria vita ,
spesso triste, talvolta allegra
con piccoli grandi sogni e aspirazioni,
giovani speranze e vecchi sentimenti
cuciti addosso come seconda pelle.

Tutti han passo greve, ma spedito,
senza respiro, senza il tempo
di fermarsi un attimo,
per guardare in alto,
l'infinita volta del cielo ,
o più in basso,
sotto un lampione che non dà luce,
un vecchia panchina
e un anziano seduto che osserva
il mondo attorno a sè
e pensa...

Tratta dal libro FUORI TEMPO-Editore Vitale




Loredana Nespoli

Pianto silenzioso

Risale il pianto
arriva fino agli occhi
ma resta muto e torna indietro
come un'onda incompiuta
Nessun singhiozzo
contrae la gola
dagli occhi che paiono buoni
e cose ne han vissute
non si distilla
che mezza lacrima
quasi avesse una forma solida
una pietruzza spinta via
Anche per oggi un no
fa solo deglutire un po' piu' forte
nessuna caduta di lacrime
o parole grandinate oggi
che devo tenere dentro
il cuore nel torace.



Helen Esther Nevola

E l'ortica?
[Scrivo per delitto e per legittima accusa.]

Acre
Tentativo
La rosa, lei sempre, lo sa?
O è convinta - le spine -
le escan di spada a difesa
come un rossore a
imbarazzo, d'offesa?!

E l'ortica, l'ortica: le han detto
qualcosa, han lasciato scoprisse
scorgendo riflesso
prurito di uomo
perplesso al ruscello?

Le han detto, 'il veleno'?

E la luna, la luna, che
ci assicurano è vera....
E tu, quella sera...?
- Oblio, osceno. -
A parte, l'Orchidea

ché lei sa. E lo ammettiamo,
delle spine e il rossore
dopo punto, l'imbroglio a
sostegno quando m'appoggio
al muretto ch'è rotto, papà:

cosa hai fatto? Lo hai visto:
il pericolo pieno prende
per sbaglio, tramuta
saggio di rimprovero
in sogno, in abisso, ricordo (?!)

E la carta, la carta
su che atterra pennino
già intinto di buio
e ogni giro che giro c'è
lago, c'è ballo e l’incontro.

E a quel punto, - lo trovi?
è già testa variopinta di
rosa spettinata in giardino:
e la carta, - ti chiedi - lo sa?
Ed i denti e le piume e il colore?




Giovanna Olivari

Sensazione

SENSAZIONE
I SENSI, tutti, in AZIONE
Eppur SENZA AZIONE
Pelle Carne Cuore
Dove sta l’amore?
E la rabbia?
Il disagio?
Il dolore?
E i pensieri? Dove?

MAGMA - MAMMA - MAGA
Cresce Soffre S’impasta Vaga
A volte dilaga
O si rinserra

TERRA
Nucleo Mantello Crosta
Magma senza sosta
ERRA
Lento
Nel tempo

SCAVI
A fatica discerni
CAVI preziose MATER-IE
MATER ¬- TERRA - MAMMA - MAGMA - MAGA
Noduli
Peridotite
Noduli di trasformazioni
Quelli sì
- non è solo SENSAZIONE-
di metamorfosi buone. 




Giorgio Ombrini

Settembre: inizia l'autunno

Talvolta il caldo è ancora imponente,
ma dura poco, non è più asfissiante,
anzi, a volte tira una leggera brezza,
crea un'atmosfera ricca di dolcezza!

Nei boschi è ameno far passeggiate
specie in settembre son apprezzate;
si sta bene, in genere il clima è mite
già scendon le prime foglie ingiallite.

Si adagian silenti nel terreno umido;
talora la bruma crea un velo fumido.
Le fragorosità appaian men intense,
gli alberi gettan ombre meno dense.

Nella selva, meditando, noto magie,
la quiete mi stimola fervide fantasie.
Ciò avvien pur sui monti, in prateria,
l canti nelle vigne mi donan allegria.

Pur ammessa, la caccia è immorale
L'eco di uno sparo m'appare irreale;
recepisco delle sorde rabbie infinite.
Con l'odor dei mosto, mi rinoto mite.

Amo veder raccoglier l'uva con lena,
sarà la mia idea, però mi rasserena;
m'invita staccare uve rosse e chiare
nel vigneto al sole, da ciascun filare

Sono coscio dell'entita di tale fatica!
Conosco la stanchezza di un'amica.
Pigiava l'uva matura versata nei tini,
si levava alle sei quasi tutti i mattini!

Al cado s'alterna un clima alienante;
settembre è un mese poco costante,
a volte ci son forti rischi di temporali
In Liguria poi ci sono eventi abituali!

Al mare le spiagge son ormai vuote,
dell'aroma estivo restan poche note;
i bimbi, leggeri raggi di sole “rubano”
Gli ultimi turisti, il tramonto salutano.

È il mese dove sceman amori estivi;
spezzan i cuori, ma eran solo furtivi!
I venti svuotan molte lacrime amare;
meglio rivivere bagni salubri al mare




Antonio Palladino

Orme

Mentre la luna si rifà il trucco
Riflettendosi in uno specchio d’acqua
Anche tu con fondotinta a coprire
Quei segni scuri
Le righe delle lacrime
Il dolore come brace
Perchè lui ti ama
Ma non è pane per fare ostie
Pensavi fosse bagliore
Ma proveniva dall’inferno
Non è colpa tua
Se il suo amore è scritto con la a minuscola
Piccolo è anche il suo cuore
Come latente tutto ciò che percepisce
L’Amore, quello con la A maiuscola
Non lascia ombre
Ma solo profonde e intime orme sulla spiaggia



Simonetta Pancotti

Fragile ma disposta a conoscere

Tante scelte
tante opportunità
tante idee
ta mai il desiderio di sé.
Ora basta.
Il timone della nave lo guidò io.
Io essere umano
Io donna
Io individuo
Io persona.
Tanti frammenti
di IO diversi,
di IO però identici
che comprendono
la sostanza di un Se' intimo, necessario,
insostituibile, al di là di forme ed apparenze.
La reale mutazione
è questa realizzazione
è questa identità condivisa
rispettata nelle sue diverse
sonorità, sfumature,
sostanziali
non istituzionali oppure indotte.
L'umanità
all'alba della sua Resurrezione
dalla morte apparente
per l'ignoranza
di un battito così intimo
dall'essere ascoltato soltanto
con la mente nel cuore.




Lorena Paris

Né prima, né dopo
ma purezza d'inizio, polvere antica
sulla vita di adesso
il mondo gira ancora dentro un parola
e la stessa fatica di una rosa sola.
Così lascio alla luna
la tua immagine esteriore,
curvo il pensiero sopra il tuo riflesso.
Né occhi, né voce
sono superficie.



Nadia Pascucci

La storia siamo noi

Passivi e dormienti, plasmati nella mente,
ingannati , manipolati, bombardati
da false informazioni,
non vedete,
la guerra fra poveri alimentata ad arte.
La tratta di donne e bambini
vittime di promesse ingannevoli
e sfruttati sessualmente.
Un business della disperazione.
Un traffico discriminante di esseri umani,
di disperati,
non numeri, ma nomi e volti,
soggiogati da minacce e menzogne.
Vulnerabili e facili vittime di ricatti,
di chi lucra a scapito di vite altrui.
Non invocate le armi.
Non fate volare gli avvoltoi
Non affogate le parole nell'odio
Non svilite la scintilla divina
Fortificate il faro della speranza.
Il dolore del singolo sia il vostro dolore.
Morte e disperazione hanno la stessa pelle.
Liberatevi del buio, dalle maschere, dai pregiudizi
Date voce alla coscienza ,
sempre più repressa e vilipesa.
La storia insegna, non passa la mano,
non ha paura di nulla.
E la storia siamo noi...




Vincenzo Patierno

Terraccia

Stuprata terra, divenuta
matrigna generatrice
d’iniqua speranza;
eclissando vite
a lei sacrificate:
consacrata Proserpina!
E’ battente il dindon di campane,
che s’ode, in suffragio
per chi vien interrato
di fianco a radici
di disadorni alberi.
Ed è stridente
il lancinante silenzio
e china il capo
al passar di bianche bare...



Rossana Pavone

Mi arrendo

Mi arrendo
alla banalità
alla volgarità
all'ovvietà
a chissà quanto chiasso accentato in a

Mi arrendo all'arroganza
all'ignoranza
alla prepotenza
alla supponenza
alla strafottenza

Mi arrendo alla sciatteria
alle promesse non mantenute
ai progetti faraonici
ai lustrini al leopardato
ai pagamenti in ritardo
ai tagli
al formaggio sul sugo di funghi

Mi arrendo agli stereotipi
ai caroselli di macchine
all'irrisione del congiuntivo
alle orecchie sui libri in prestito
allo strapotere di alcuni
all'annegare di molti
    nel mare
    nella solitudine
    nella povertà
    nell'incomprensione


Mi arrendo
a chi non costruisce ma pretende
a chi non partecipa ma giudica
a chi la passa liscia
a chi è in malafede ma protesta
a chi urla più forte
a chi parla per sentito dire
a chi resta in superficie ma è sicuro
a chi spinge per sedersi
    e poi guarda fuori dal finestrino
a chi fa timbrare a un altro il cartellino

Mi arrendo
a chi non legge ma deduce e sentenzia
a chi è furbo
a chi pensa meglio stronzo che cretino
    e ci riesce benissimo
a chi tradisce
a chi cambia le carte in tavola​
a chi non mente
    ma sposta una virgola e cambia tutto
a chi sale sul carro che conta
    e porta via la borsa a chi resta

Mi arrendo
a chi ride di chi cade
a chi non va in galera
a chi si fa offrire il pranzo da chi non può pagare

Godetevela tutta
per ora mi bastano le nuvole nel cielo

Poi si vedrà      


                                                    
Sonia Pellegrino

Frammenti

Folle è questo mio pensiero,
di frammenti di vita;
sui leggii di nenie dell'anima.

Viandante vacillava,
in cerca d'un fresco ristoro,
di rugiada nel terreno.

Arcane forme erano in contrasto,
con quella strana luce,
nel trapuntato bosco;
tra le foglie degli alberi si filtrava dolce.

Il silenzio regnava sovrano,
con tono deciso,
sapore e odore quasi spettrale,
rammento brividi nella schiena,
fino a togliere il fiato.

Senso di vuoto provai a sentir;
come schegge quei frammenti,
che dal passato riaffiorivan.



Giacomo Pietoso

Ti diranno

Ti diranno
che il sole e la luna
non si sono mai incontrati,
mai scambiati una parola
né versati una lacrima l'uno per l'altro
ma tu non credere,
ama.
Ti diranno
che Dio non esiste,
e il vento è soltanto vento
ma tu non credere,
ama.
Ti diranno che ci sono cose buone nel mondo,
terre bellissime da vedere
e quelle cose,
quelle terre
sono solo e soltanto
per certe persone,
ma tu non credere,
ama.
Ti diranno
che gli scrittori
sono dei fannulloni
e i poeti degli straccioni,
che perdi tempo prezioso sognando,
che come ben sai
i sogni svaniscono puntualmente
ogni mattino
ma tu non credere,
sogna.



Antonia Anna Pinna

Storia

Come pensi di comprendere la tua storia?

Devi riprendere il capo di quel filo
e arrotolarlo fino a dissolvere tutta la matassa.

Ci vuole tempo, pazienza e tenacia
un po’ di fortuna e tanta povertà.

Povertà vera, che ti lascia a piedi..
mentre tutti hanno un cavallo.

Che t’ignora anche se hai fame e sete
che ti fa capire che quasi non esisti.

Allora si, sei vuoto….
e la tua vita può ricominciare.




Cecilia Piras

Ti auguro

Ti auguro di avere buone orecchie
per sentire la musica del cuore,
Ti auguro di avere grandi braccia
per abbracciare il mondo e la Natura.
Braccia enormi e tese come sbarre
per fermare le tempeste della vita,
per fermare il pianto degli innocenti.
Ti auguro di avere occhi enormi e spalancati
che non si chiudano mai di fronte all'ingiustizia,
che possano vedere il sole,
anche il sole che vive nel profondo
dei pensieri e nel cuore di chi ti incontra.
Ti auguro di avere gambe lunghe e veloci
per portare buone notizie
e accorrere in aiuto di chi soffre.



Daniela Pireddu

L'inverno che verrà

Morire,
piano e lentamente,
respirare ancora
ma senza più l'aria
che solo l´amore può dare.

Aspettare
che scorra la notte
e forse chissà,
arrivi un nuovo mattino,
ma immaginare
che non abbia il colore rosambrato
dell´aurora.

Piangere,
ma senza più lacrime ormai
perché adesso il mio pianto
è rosa fiorita nel giardino
dell’inverno che verrá.

Diventerò silenzio
e da li
guarderò passare le stagioni,
e sorriderò al ricordo
di un concerto dedicato
solo a me.




Simona Pirotti

Ti regalerò

Ti regalerò un cestino di ciliegie,
rosso sangue
-di nuove passioni.
carnosa polpa da mordere
-il tuo domani-
succose ore,
-dolci essenze del nuovo vivere-.



Paola Pittalis

Se un giorno

Se un giorno
io non sarò più io e la mia mente
vagherà assente, senza più emozioni
né ricordi nella memoria da raccontare,

se un giorno
i miei occhi guarderanno senza vedere
chi ho amato
e tutto mi parrà estraneo,

se un giorno
le mie parole mute sulle labbra
senza amore
non avranno più suono,

non deviate il mio destino
voi che mi amate,
non trattenetemi ad un filo,

lasciate che il mio corpo
che più non mi appartiene
si liberi d’ogni legame

lasciate che la morte giunga a me
a sollevarmi.



Silvestra Pittalis

Alla luna

Quanti poeti
Cantano di te
O luna
Quando li abbracci
Col tepore
Dei versi
E con l’essenza
Dell’origine
Li alimenti
Di latte celeste
Rendi eterna
La parola
E la terra
Dei miserabili
Ti accarezza
La fronte

Non sollevano il capo i ciechi di vita.




Angela Platano

Un piccolo sole

Nuvole di bambagia
appese,
sfilacciate,
distese.
In un cielo grigio
di primo mattino
proseguo senza slanci
il mio cammino.
Vorrei un piccolo sole
che m'illumini il cuore
quando il tempo sarà
del fiorir delle viole.
Mi guardo d' intorno:
le foglie rossastre,
avvizzite
mi ricordano
che il momento
più bello è finito.
Calano le ombre
silenti d'autunno,
si fan più brevi i giorni
con la tristezza e gli affanni...
tutto è passato,
ormai.
Ma il cuor mi dice :
“Spera!
Tornerà il tempo
del fiorir delle viole!”
Solo un tuo accenno
e sopirò il dolore
e con l'oblio...
nasconderò
i tuoi inganni.



Monica Poletti

Profumo di Rinascita

Proprio là, nel percorso dei miei passi sopraggiunge una nuova strada.

Indosso un bel vestito,
e bei sogni riposti dentro la borsetta, che accarezzo con la mano.

Fermandomi ammiro un’immagine inaspettata, mi sento bella,
e voltandomi proseguo il mio cammino verso una meta che profuma di Rinascita.




Rosy Pozzi

“IL PUNTO C – Bar caffè culturale”
- A Cristian – Cibrone di Nibionno

Tranquilla e silenziosa è la stradina
che attraversa la frazione
abbracciata da colline.

Pullulano genti passeggiando.
Dolci mamme ninnando carrozzine,
atleti che nel parco lasciano i sudori,
anziani che il giorno van passando,
cagnolini e nonni che col vociare di nipoti
rallegrando van la via.

Ma un punto di ristoro
ahimè più non c’è.
Si pensa allora ad un angolo di bar
che sol questo però non sia.

Si attrezza un luogo di ristoro per il corpo
sorseggiando un buon caffè... SI',
ma che sia anche
nutrimento per la mente,
ritrovo d’affetti per il cuore,
scambio di parole - a chi ormai solo non ne ha.

Poco spazio che illumini attimi di vita
donando letture in favole o poesie,
che sian romanzi o racconti di vita vera
e per gli occhi ci siano schizzi oppur dipinti.

L’importante che sia tempo vivo
perché soprattutto questo
non dobbiam buttare,
minuti spesi egregiamente
per costruttivi attimi di relax
- in una vita che veloce scappa via.



Michele Prenna

Poeti d'oggi

Che strani poeti
oggi nel mondo!

Molti silenziano il cuore
seguendo la folle ambizione
altri indossano versi
come vestiti eleganti.

Ce n'è che lodi chiedono
per genio di sentimento
ne resta rada una schiera
che sola ama la musa.

Per lei lievissimi canti
sereno recano ai giorni
grati a natura che dona
frutti comunque materna.

Ed è gradito l'amore
diretto esala dal cuore
e come rosa profuma
l'anima sensibile e pura.



Rosa Rampulla

Resto Qui

Resto qui
distesa sulle nuvole
ad aspettare la gioia,
a frantumare la ragione
per le ore di prigionia
dentro un'indiscreta lacrima.
Resto qui.
A sminuzzare la tristezza
e colorare il cuore
abbracciando
ricordi dell'infinito,
che scompone
la tua poesia
in granelli di pace.
Resto qui.
Ad aspettare i tuoi occhi
che mi narrano il mare.



Nicola Ricciardi

A mia Madre

È la prima cosa che ho visto,
la prima gioia che ho scoperto,
la mia più grande realtà che perderò,
ma solo per un po’.

Il mio primo bacio a lei.
Il mio primo abbraccio con lei.
Il mio primo respiro a lei,
il mio primo amore, lei.

Se ci sono aggettivi per descriverti,
suggeriscimi,
se ci sono frasi che non ti ho dedicato,
perdonami.

Quello che provo per te,
non è un semplice affetto o amore verso una madre,
ma molto, molto di più,
di quanto la mia umanità possa fare.

La mia salvezza in questa vita,
Tu,
la mia certezza,
ancora Tu.

Dio non poteva regalarmi qualcosa di più grande,
non ci sarebbe riuscito,
perché una delle sue più grandi opere,
è la Mamma.

Vivi in me,
a volte mi sembra davvero di essere una sola persona,
ma ci ha divisi fisicamente,
per donare il nostro Amore agli altri.

Non esistono parole che riescano a descriverti,
non esistono gesta con cui possa lusingarti,
ed ecco perché ogni volta
io riassumo il mio Amor per te in un unico ed immenso Abbraccio.




Valentina Rizzo

Avanzi di solitudine

Partiture solari,
avanzi di solitudine
romanzati dal mare
ed un concetto pronominale
bussa al concerto dei naufragi,
scolpisce baci senza casa,
medica stelle da noi ferite.
Settembre è uno sguardo di brina,
un salvadanaio d’illusioni
sull’uscio del cuor sfocato:
resterà soltanto il cielo
del nostro animo spezzato. 




Teresa C. Romeo

Adagio va

Piano va il tempo
dell'uomo nel ricordo delle ore più liete.
Un campanile rintocca lontano
e da quel lontano giunge lo scandire lento...
respiro di un vecchio.
In questo luogo
di pace e candida quiete
la realtà è una dimensione che non mi appartiene
camminarci è quasi percorrere passi verso il paradiso.
Seduto
Tra spazi verdi la soave voce della natura parla.
Uccelli cinguettanti
rincorrono nel cielo la sacra libertà
forse si chiamano per nome
ma qual è il mio nome?
Uccello in gabbia chiedo carità.
Sciacquo il mio viso
con acqua di torrente
fresca
limpida
e pura...
l' anima mia.
Mi conforta il pianto la sola voce del ruscello,
scorre
adagio va
come il tempo mio intrappolato nella realtà.



Ilaria Romiti

Un bacio

Un bacio che ferma il respiro
sigilla le labbra con petali
di rosa profumati e
come un uragano arriva
scuotendo il cuore che,
come un cavallo ribelle,
scalpita libero
sulle onde dell'oceano...
pronto per volare nell'emozione.



Claudia Ronchi

Vorrei aver le ali

Vorrei aver le ali
Per raggiungere il cielo
E rubare
I sogni e i sospiri
Degli Angeli.

Vorrei aver le ali
Per volare alto
Ed arrivare
In paesi lontani,
Oltre il deserto
Per portare acqua,
Sorrisi rapiti dagli Angeli
E donarli ai bimbi
Che non conoscono
La parola Amore.

Vorrei aver le ali
E raggiungerti in Paradiso,
Dove senz’altro
Oggi dimori.

Angelo fra gli angeli
Come tutte le mamme
Che stanno il cielo
E vegliano
Sui propri cari!



Teresa Rosito

Chiederò alla pioggia

Chiederò alla pioggia
di legare le mie radici
al profondo
perchè io cresca come il platano
accanto al canto del grillo.
Non saranno venti scuri
a setacciare il mio nido,
ne' porgerò nude braccia
al piatto vuoto,
al coltello affilato mai usato.
Baratterò la fame
su tovaglie di pane,
la mia libertà
col gabbiano di mare,
scambierò pozzanghere
col cielo
e soffierò una ad una
nuvole infuriate
finchè esca un sole nuovo
sulla mia terra.
Chiederò alla pioggia
di dissetare il mio amore
perchè non s'asciughi
il passo scalzo
sulla pietra rovente.



Francesco Rossi (Igor Issorf)

Volto nascosto

tempo rude scolora
volto lustro di vuoto
senza refolo di vento
soffiante d'anima
Svogliato fissa aria
a cercar movimento
da pensier non dato
per catturare languore
e vivere in ora morta
senza il tocco di vita
Occhi arretrano scuri
mentre appare luce viva
a nascondere vivo dolore
disciolto in un sorriso muto




Michela Ruggiero

Come l'amore

resto sempre quell'attimo oltre il tempo
in cui tutti se ne vanno.

E' in quel momento
che impari ad alzare
la soglia del dolore.

Quando tutti se ne vanno
e tu rimani ...

per imparare l'ultima lezione
che la vita
ti concede in privato.




Maria Cristina Sabella

Ci sono silenzi

Ci sono silenzi che fanno rumore,
come quando una montagna
scende dal cuore,
senza bastone per rialzare la mente
e quelle cime innevate, vedere volare.
Ci sono rumori che fanno silenzi,
come preghiere rivolte al Signore,
quando un ponte si addormenta cadendo,
sopra la testa di chi stava sognando.
Ci sono giorni,
che in silenzio camminano,
per quella via deserta di vita,
dove ognuno fa quel che vuole,
ignorando il buon umore.
Ci sono mari impetuosi,
che ascoltano piano,
il pianto silente del marinaio,
quando lontano dai propri porti,
nulla ritrovano nelle reti raccolte.
Ci sono visi, che davanti alla notte,
nemmeno alla lucciola,
sanno spiegare,
che il silenzio potrebbe far male,
se quella mano il suo seno vuol violentare .
Ci sono neonati, venuti alla luce,
nel silenzio assordante di qualche minuto,
poi ,per sempre gettato,
dentro il baratro dell'imbarazzo.
Ci sono canti, inni al cielo,
che di silenzio, hanno il perdono,
dentro la chiesa sopra l'altare,
mentre la messa sta per iniziare.
Silenzi e rumori,
accostati ai tempi modi e cuori,
nessuno li vede nessuno li sente,
ma nell'immenso non si perde il senso.




Marta Sansavini

Papavero rosso

Effimero fiore che sei
dove il caso ti porta,
ti adatti alla vita
ai suoi grigi spenti
ai suoi paraventi.
Ti addormenti nei prati,
sul ciglio dei fossi
vicino ai lampioni
nelle stazioni,
sotto un cielo
di insegne lucenti,
di sguardi distratti.
I tuoi sogni li accendi col sole
ma la notte vorresti l amore
di una donna, di un padre, di un figlio
e non sai cosa fare,
ma il tuo rosso leggero
non vuole sparire
e continua a fiorire
dove il caso ti porta.




Maria Santoro

L’amore motore del mondo.

Cos’è la vita senza l’amore ?
E’ una pioggia di lacrime di bimbi
senza mamme, di bimbi maltrattati,
di bimbi affamati, di bimbi abortiti.
La vita senza amore è la morte giornaliera
di gente abbandonate e isolate.
E’ la morte di donne uccise dal compagno.
Di malati senza cure, di anziani emarginati.
E’ una pioggia di giovani ignorati dal mondo
una marea di rifiuti industriali,
un oceano di pesci galleggianti.
Una caterva di politici corrotti,
una Chiesa di prelati senza Dio.
Cattolici senza fede e senza credo.
La vita senza amore è lo sfascio di
una famiglia e l’abbandono dei figli.
E’ fare dell’innocenza abusi perversi
E’ fare dell’infanzia abuso di potere e di possesso
E’condividere un letto con barriere
dove il gelo dell’anima appanna i corpi di entrambi
perché glaciali sono i loro sentimenti
Senza l’amore, i fiori non sbocciano
le api non danno miele e la terra non da’ frutti.
La vita senza amore è come il labirinto di Minosse
si gira eternamente a vuoto, senza trovare l’uscita.
Eppure siamo nati per amore e dall’amore.
Dio ci ha lasciato il comandamento dell’amore
“Amatevi gli uni con gli altri come Io ho amato voi.
L'uomo non conosce più l’amore comandato da Dio
Ha spento per sua ingordigia e presunzione il motore Divino.




Imma Schiena

Il bottino prezioso

Tempo che mi lasci
fare e dire
per farmi poi sparire
nascosta dietro al passato.
Tempo ladro
nella tua frenesia
rubi ogni attimo prezioso
portando via il bottino
Amico, nemico,
libero e tiranno,
cedi illusioni dietro ogni inganno.
Spremi il pensiero
lasciandomi i ricordi,
negandomi
la libertà di essere
il diritto di rimanere.
Conservi ogni attimo che è stato
nel baule del dimenticatoio.
Spargi polveri di ricordi
come stella cometa
spenta da tempo ormai.
Semini la scia di ciò che rimane
di una vita effimera senza domani,
eppure più stringi
più il mio pensiero si spinge oltre
ed imparo a sognare.
Tempo pressante,
spremi la mente,
ogni molecola dell’uomo
come fosse borraccia
e la paura della morte
ti rende più prezioso.
Ieri è già passato,
domani verrà ancora
e questa ora preme più che mai.
Son sommerso,
da un tragico destino sottomesso,
in corsa sulle onde,
consumi il mio fisico,
non già il pensiero.
Corrodi il viso
pieghi il mio corpo
mostrando il volto di una bellezza consunta
sprecando il mio essere
negandomi il diritto di restare
Corre la vita,
stringi oh tempo.
A venirti dietro
non ce la faccio
Sia quel che sia
in questo mio andare
lasciami sorridere
vedendo la mia ora svanire
come onde destinate a sparire
Ma non hai vinto ancora.
Tempo terreno ed egoista,
quando avrai consumato
il mio stare qui,
il mio nome continuerà ad esistere
finché di me si avrà memoria.
Allora… tu avrai perso e mentre continui a
dimenarti di ora in ora,
io resterò in eterno e
l'eco del nome mio balzera'
passando da un tempo finito
ad un infinito
senza limiti.




Maria Scivoletto

La natura del poeta

Ci sono poesie che rimbalzano alla mente senza che il poeta possa fare niente.

Sono quelle di getto...senza cura...la miglior poesia...la sua natura!



Antonella Seidita

Pensieri nella notte

Sul foglio bianco
le parole sorgono
come piccoli soli.
Illuminano le tenebre della mente
e rompono silenzi che,
come frammenti di cristalli,
rimembrano dolori mai sopiti.
Nero su bianco
i miei pensieri riflessi
prendono forma.
In quest'ora calma della motte
il mio cuore gonfio di parole
trova finalmente pace.
Poi nella luce del tuo sguardo
mi addormento
e i miei sogni si colorano.



Maria Cristina Sferra

Sono la donna

La mia gonna rossa
danza con il vento.
Sono la donna,
femmina della tua specie,
madre della tua stirpe.
Fragile, forte, irripetibile.
Ti ammalio.
Tu non ammazzarmi.



Marina Sirolla

Le parole che scrivo

Le parole che scrivo scivolano
malinconiche e dolci allo stesso tempo,
si muovono lievi nel ricordo.
Mi sembra che il tempo
sia rimasto indietro,
non pensi al limite
ma solo a ricordare.
Sognavamo un giorno
di avere un caminetto,
dove accoccolarci e scaldarci,
per raccontarci la rava e la fava.
Così andavano i nostri sogni
un giorno una piccola cosa,
l'altro una crociera o un lungo viaggio.
Mai realizzati ma li sognavamo
poi anziani non troppo i sogni,
diventavano pacati
sereni come bambini
si viveva cosi come semplici mortali.
Intanto raggiunta la vetta del sogno
si guardava il panorama del nulla
come era bella la vetta,
inseguivamo chissà quale meta...
mi fermo e penso a te
nella strada dei sogni.



Snežana Šolkotović

HTELA SAM...

Htela sam ti pred oltarom Božjem
zavet dati
koliko mi značiš, koliko te volim,
htela sam ti srcem obećati...,
priznati koliko mi je do tebe stalo...,
da radi tebe postojim...
Htela sam ti reći koliko mi život
s tobom vredi,
da se za sreću i zdravlje pomolim
u nova svanuća da nam se nađu pogledi...,
nazvati te čovekom svojim...
Htela sam...,
dušu da ti otvorim...

VOLEVO

Volevo davanti all'altare di Dio
farti un voto
quanto significhi per me, quanto ti amo,
volevo prometterti con il mio cuore...,
ammettere quanto sei importante per me
che esisto per te...
Volevo dirti quanto la mia vita
vale insieme a te
pregare per la felicità e la salute
che in una nuova alba i nostri sguardi si incontrino...,
Chiamarti il mio uomo
volevo
aprirti l'anima.




Savina Speranza

Disin-Canto

Ho scoperto la rinuncia
L'insuccesso
La rabbia
L'ira
Il fascino del male
Valori conosciuti e sconosciuti
Algebra di sentimenti scarni di umanità
Ho tradito me stessa
Ho ingoiato polvere
Ho vestito l'ingiustizia
Denudato verità
Ho ritrovato la vita ignorando la morte
Ho indossato la convenienza delle apparenze
Ho assaporato lusinghe che nutrivano il mio ego
Ho amato e amo ciò che supera l'inganno del tempo
-che non ho vissuto-
Perché c'è un qui e un'ora da vivere
Nella gioia e nella trasparenza dell'attimo presente.



Gianna Spiaggia

Il mio autunno

Amo il profumo del mio autunno
la terra bagnata dalla pioggia
il suo divenire vento gelido
sull'anima, calda
dall'abbraccio dell'estate
Amo i colori del mio autunno,
coprirà gli orizzonti
d'ombre arancioni
e profumerà le mani di foglie cadute



Nadia Sponzilli

Furti

Rubavi la nebbia con le mani
e lei che non era di nessuno si stupiva
poi docile veniva e ti riempiva

la portavi addosso, dentro la nebbia ti rendeva evanescente
se ti guardavo non vedevo niente
eri vano e quella vanità
veniva voglia d’abbracciarla
come una qualità che rende umana l’atmosfera
era il solo modo di farti perdonare

reo di nessun reato

avevi quella colpa addosso che sta nell'intenzione
che rimette poi ogni peccato
stavi nel gesto e lo ripetevi sempre più bello, ampio
spettacolare
temporeggiavi

da quel giorno smisi di seguirti
mi abbandonai anch'io al furto d’intemperia

così rubavamo insieme pioggia,vento e qualche volta neve

talvolta ce le scambiavamo
solo il sereno un po’ ci intimidiva
con lui presente ci fermavamo e tenendoci per mano aspettavamo

in quell'istante forse inconsapevolmente ci amavamo.



Rita Stanzione

Di quel nativo verde amore

Mi vedo sotto questa terra
seme, al piede sterile di ciechi
al sole scuro di un inverno
ansante seme
ai tanti anni di fiume che si asciuga
e mormora di pietre arse.
Ai davanzali
piegatisi a rilento sui dirupi
rivedo, case e spine
prive dell’ombra di una stagione amata
sapere la povertà d’armi e pani amari
il mietere di raffiche
che non rimettono fruscii, nemmeno una
di foglie da quel nativo verde amore.
Da oggi vi pianto alberi fino alla fine
come orma muta di sopravvivenza
strappata all’acqua dalle sabbie.
Da oggi in poi un diluvio
che non si placa ovunque guardi
davanti al passo
un altro istante di foresta
fisionomia di un ventre che si riempie.

Dedica a "L'uomo che piantava gli alberi", Jean Giono




Grazia Tagliente

Cammina il tempo

Amo la crudezza sincera
e la schiettezza malandrina
del tempo che cammina,

di quel tempo che avanza
in andatura lenta o furtiva
e comunque impassibile,
andando sempre oltre.

Lui che sa esser galantuomo
pur restando mistero,
lui che viaggia senza biglietto
pur rispettoso delle regole,
lui che incede fantasma
pur lasciandosi percepire.

Svela sempre la realtà delle cose
e la verità delle persone

- è solo questione di tempo,
d’intorno si dice -

lasciando tutti sulla stessa giostra
tra un passato e un futuro,
stretti stretti legati per mano
nell’eterno giro della rincorsa.

E nel mentre che procede
cammina ... e cambia il mondo,
lesto fuggendo sulla linea della vita
e poco o tanto resta tra le dita.




Maura Taormina

La finestra sul ponte

Siedi
che devo raccontarti il nulla
che vedo da qui
sotto questo blando tepore
scosto la tenda rosa tramonto
imitando la saggezza della sera
e di questo cielo
che non ne vuole sapere
di andare altrove

Guarda
che ti insegno il silenzio
delle mani che tremano
l'arsura del palato
e la paura di perdermi
nel contemplare le righe
del mattutino imbroglio

Senti
il fruscìo della vita
che se la spassa
il rumore del crollo
la rinascita delle miserie
che seguono i passi
dei soldi ben spesi

Ignora
le gentili parole
il modo astratto di porle
dei maleducati sensi
ragguardevoli sogni
ora che non c'è più
il ponte tra me e le virtù.




Giovanni Tartaglia

Rivelazioni

Ti penso,
corro come
un bimbo
a piedi nudi
su un prato,
spinto da un
vento amico.
Attraverso un percorso ricco di colori spettacolari.
Sento un profumo intenso.
In questa magica atmosfera,
si svela il mio
mondo interiore
per raccontarmi
i misteri
del cuore.



Viola Tatham

Libera-Donna

Incredula, umiliata, muta
cerco un motivo a tanto male
ma trovo soltanto un'anima nuda
che tenacemente si tampona i tagli
inflitti con un coltello iniquo
che le mie stesse mani hanno fornito.

La vetta richiama. Vetta-donna.
La pioggia ritempra. Pioggia-donna.
La strada reclama. Strada-donna.
L'aria respira. Aria-donna.

Abbandono quell'angolo, cerco il sole
non più. passero, ma aquila reale.
So volare alto tra cielo, terra e mare
fino all'approdo dove ancorare il cuore.
Mi amerò come nessuno potrà fare
e chiuderò le ali quando lo vorrò.

La salita rinforza. Salita-donna.
La discesa rincuora. Discesa-donna.
L'onda solleva. Onda-donna.
La terra sostiene. Terra-donna.

Sarò montagna da scalare con rispetto
fino all'apice che il vento ha disegnato.
Sarò creta dura da scavare fino in fondo
solo con mani pazienti e delicate.
Ti cercherò felicità, lo so che esisti:
negli occhi accesi della dignità.

La roccia ripara. Roccia-donna.
La fiamma riscalda. Fiamma-donna.
La luce risplende. Luce-donna.
L'acqua rianima. Acqua-donna.

Non ti fermare se troverai la roccia
è solo terra che si è trasformata
e se l'amore guiderà il tuo passo
c'è una sorgente nascosta che ti aspetta
una bocca aperta per un bacio buono
e acqua pura sgorgherà per te.




Maria Teresa Tedde

Ballano i pensieri

Alla fine le ore si allungano
serpenti di acciaio
e la processione famelica
di persone sconosciute
rendono nuvola la donna incantata.
Scorrono occhi fissi su cellulari
stretto si sente il cuore
stretto e solo
e la poesia sgorga
in una via di tasti che vivono
note di giovani mani vagabonde.
Ballano i pensieri
si é alzato il vento fra giganti grattacieli,
sorride al cane la donna sola
seduta su scranno marmoreo.
Ora ascolta
punta il naso alle nuvole senza regole
forse un giorno le seguirà,
intanto danza
dentro i suoi silenzi
accarezza amori
e se luci colorate
dipingono sprazzi di tempesta
lei dice alla luna di tacere
e sbatte le ciglia
alla notte che avanza.



Donatella Tranquillo

Lasciatevi così, stamane.
Sorgere come un giorno che amate.
Lasciate che il sipario del mattino, si apra
al vento nudo dell'alba
e non vi scopra impreparati
che si gonfi di gioia il polmone del cielo
e ne riempia l'aria come una fisarmonica felice.
Lasciatevi condurre dai vostri sogni.
Come la marcia nuziale porta all'altare
comprenderete
come si unisce in sposa
la fede che si salda all'amore
e fermatevi ad ammirare
quanto il cielo sostiene il tuffo di una rondine
e come lei, si aggrappa a lui
senza esitare
come loda
come gli affida
la sua caduta libera.
Come si spettina in volo
come sente la luce e canta.



Stefano Urietti

Ho potato le rose stamattina,
ma senza guanti come piace a me,
così mi son beccato qualche spina:
è uscito un po’ di sangue, sai com'è.
Toglievo i rami secchi e poi pensavo
che quelli rose non ne fanno più,
ma pungevano ancora e sanguinavo:
ancora male un po’ come fai tu.
Ma non dovremmo più rimuginare
su vecchie spine della gioventù.
Sarebbe molto meglio ricordare
le rose in fiore, il mare, il cielo blu.
Invece di soffrire del passato
pensare che il roseto fiorirà.
Il ramo secco va dimenticato
gioire per la gemma che c’è già.



Maria Grazia Vai

Nuove lune

C’è un’onda che ritorna a riva
e un laccio che s’impiglia tra le dita.
Quell’esserci l’una
di fronte all’altra
quando la pioggia
prende ogni tua forma
e il vento d’Agosto
si sfalda nell’aria
Quel suono che si fa
turbinio d’orchestra
di un Amore che imprime
e leviga ogni passo
E a filo di ventre
-in un assolo di lune,
mi ricopre di neve gli orizzonti.
Tutti.




Patrizia Varnier

Usare intelletto

Sono e saranno
ore sempre più roventi
cambia faccia il mondo
non è più
come lo conoscemmo.
Ci assuefaremo
ad atmosfere acide
oppure svaporeremo
come la poca acqua rimasta.

Unico miracolo

usare intelletto

in soccorso

di un pianeta esausto
che proprio
nostro sciocco intelletto
fece evaporare.
Silenti
specie sopravissute
si rotolano per terra
per contrastare
venti ardenti.



Alessandra Vinotto

Oecumene oceano

Ho visto cambiare il mare.
E i seni, diafani nella notte.
E gli odori, quegli odori acri e stranieri,
E le voci urlanti di felicitá e rabbia.

Ho visto molte lune,
Anche doppie, talvolta,
O raddoppiate dall'amore.

E rombi, e ronzii, e stridori fuori luogo,
E luoghi fuori tempo.
E dalla vecchia torre,
A guardia delle onde,
Ho visto l'isola sempre uguale,
E le tue mani grandi,
E il sole scendere senza riposarsi mai.

Ho visto invecchiare i sensi
E le facce sempre uguali,
Ho fatto esplodere mondi
Dentro gli occhi curiosi
E incredula ho pregato.

Sono stata ferma,
Come solo la morte é capace,
E con pazienze infinite
Ho accolto il silenzio.



Michela Zanarella

La vita da tutti i pori
chiede permesso davanti al tempo
e noi al suolo
con una scorta di sole tra le mani
areniamo il corpo dentro un confine:
un cancello e quattro pareti.
Pensiamo a restare protetti dalle mura
e fingiamo che i morti
siano un dolore che non è mai stato nostro
invece ciò che proviene dalla terra
ed ha radice tra le nuvole
traduce il nostro respiro:
siamo tutti allineati nel vento
e il silenzio è l’unico luogo che ripara.



Monica Zanon (Moka)

Quando perdi le parole

La gente fa cose strane
sposa le proprie convinzioni,
s'affama di desideri svenduti
e si consuma l'anima vestendola troppo
con un corpo sconosciuto e imbotulito.
Gente che va in frantumi
e l'oblio è solo la deriva
del frastuono degli anni inconsapevoli:
poesie e paesaggi scorrono
senza pretendere una posizione
perché fa male,
e la via di fuga è un fiume in piena
a cui sopravvivere è già tanta fortuna
e la presa di coscienza è un piglio da folli.




Carlo Zanutto

A Silvia Romano

Di quali mani
ti resterà l'ultimo ricordo?
Quali facce
vedranno i tuoi occhi
dopo aver guardato per l'ultima volta
il cielo...
Quali odori,
quali paure,
quali ricordi,
quante le lacrime...
Saranno preghiere
le ultime cose che dirai,
saranno i nomi dei tuoi genitori,
per averli vicini,
per non scordarli
insieme ai tuoi amici,
insieme alla tua vita
e a questo mondo
che avresti voluto,
solo,
migliore...




Italo Zingoni

Un mondo da buttare

Se vogliamo uscire
Da questa insopportabile stasi
Di giorni ricolmi del nulla
Che abbiamo dentro
Come un male di vivere
Che non riconosciamo
Proviamo almeno ad essere
Attenti alle appartenenze
Alle piccole cose da condividere

Facciamo in modo che si possa
Sorridere un po' di più
Che ogni strappo sia un motivo
Per ricucire le ferite aperte
Dalle solite incomprensioni

Diamo un senso alle emozioni
Conserviamole come si fa
Con le cose più care
Quelle il cui valore non si calcola
In base a quanto si devono pagare

La Felicità l'Amicizia l'Amore
Non possono avere un prezzo
Né si può comprarli sul mercato
E non si possono inventare

Se vogliamo uscire
Dal non senso delle facili illusioni
Dobbiamo rinunciare almeno
Alle tentazioni nei vuoti deserti
Di questo mondo da buttare.

da - Poesia anno zero- 5.1




Marta Zirulia

Guarda Euridice

Perché ignori la morte?
Non senti il canto soave
del tracio Orfeo
che ebbro
di sponde solinghe
ridesta le spoglie
di incanti vanesi.

Assorbi la cenere
del pianto che fu
e cerca te stesso
nel pianto del lutto,
ove l’uomo osa perdere
il sopito pudore.

Guarda Euridice…
è lei la tua colpa,
la pena imbrigliata
che sospinge le anime
nel buio abissale
di canti distorti.

La paura ti è vanto
nei fulgidi occhi
che aspiran desiosi
all’immortale poesia,
fauce ingorda
di aspri tormenti.