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giovedì 29 gennaio 2015

La rosa glicine (di Francesco Rossi)


Come rosa glicine che sboccia delicatamente
ti presentasti Tu alla mia mente avviluppata.
Il colore tenue, dolce  e gentile insieme
raggiunse all’istante il mio cuore stanco
concime fu e la terra arida rifiorì con forza.
Leggero e libero veleggiai con te nell’Infinito.
All’improvviso stranita e scossa, senza ragione
non accettasti più il mio Amore sincero e vero.
Annegato resto:  nella gola stretta della delusione,
annaspando disperato nella mia Solitudine
durante il giorno che incurante scorre pigro
e nella notte che diffonde la sua freddezza.

Francesco Rossi (issorf)
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