martedì 9 febbraio 2016
Noi che restiamo (di Michele Prenna)
Si passa oltre una
certa soglia
pensando di farlo con
tutti
i conoscenti, gli
amici, i nemici
insieme agli affetti
più cari.
Non è così!
Lo si impara ed è
maestra la morte
che sceglie e con sé
porta via
superstiti lasciandoci
al pianto.
Ci tocca l'elaborazione
del lutto
perché riparo abbia il
cuore
conforto a un patire sì
crudo.
E li mettiamo lassù con
le stelle
brillanti nel nostro
ricordo
finché non ci saranno
sorelle.
Michele Prenna
Diritti riservati
Rosso di sera (di Italo Zingoni)
(Si possono ancora
scrivere poesie d’amore…)
Non so bene
se era o non era
-rosso di sera
o maschera di cera-
nell’orizzonte che
imbruniva
il tuo corpo in
chiaro-scuro
ma amore era e amore
sarà
che mai si piega che
mai si spiega
e che spiegare mai non
deve
come si scioglie un
fiocco di neve.
L’amore assume
a volte parvenze che
non ha
il passo lieve
dell’immensità
la chiara
inconsapevolezza
del senso vero
dell’eternità
esiste finché esiste
per gli attimi che dona
propone certezze che
non sa
ma è così e così sarà
“amore non perdona” e
non perdonerà.
Le mille sue
sfaccettature
nessuno mai negarle
potrà
sono solo le nostre
paure
a nasconderne
l’evidenza
-la sua natura è la sua
realtà-
sono coloro che da
sempre
giudicano con
sufficienza
per i valori non-valori
di chi disconosce le
diversità.
Se era o non era
-rosso di sera-
tramonto di mezza
estate
o alba di primavera
se era amore solo
questo era
altro non poteva essere
altro non era.
Italo Zingoni
– POESIE DEL DIS-INCANTO – INEDITO
-07.02.2016 – © t.d.r.
(Foto dell'autore)
Vita (di Francesco Rossi - Issorf)
E gli occhi parlano
senza dire parola
fluida
dicono di me e di te
immensi e piccoli
persi e ritrovati
ancora
nel turbinio d'Amore
affacciatosi piano
nel silenzio lieve
di una mattina chiara
di un inverno frizzante
ora e' qui: noi siamo
nell'istante Io e te.
Napoli 26-1-2016
Piazza Arenella 19.45
Francesco Rossi – issorf
Diritti riservati
Autistico (di Matteo Cotugno)
Buttato via,
chiuso a chiave
nudo per terra ,
forse son nato così...
non lo so...
non lo sanno...
io, per loro pezzo di
carne scema,
rinchiudo me stesso
prima
di questa stanza che mi
contiene
e piango
la voglia di far uscire
almeno le lacrime
fuori dal turpiloquio
che mi circonda.
Ragazzo matto
che si ripete e piange
sempre
gridando la voglia di
smettere
di farmi insultare
solo perchè nel limbo
dei miei pensieri
esiste
una grata di pregiudizi
a distanziarmi
e giù botte per
ricordarmelo
ma a che serve?
tanto son scemo
me lo dicono sempre,
non possono credermi,
non posso credermi.
Matteo Cotugno
ai ragazzi autistici di Grottaferrata vittime
dell'ennesimo squallido episodio di violenza all'interno di una struttura che
avrebbe dovuto curarli
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