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giovedì 31 marzo 2016

Tragedie dei nostri tempi (con Maria Clotilde Cundari)



Il vento, sulla riva, agitava i capelli
che coprivano lo sguardo
di chi si chiedeva - Perché ? –
guardando il mare …
mentre il tramonto, impietoso,
rendeva rosso lo scenario
colorando il dolore di tanti.
Allineati sulla riva,
giacevano quei corpi di coloro
che avevano rincorso quel “ forse”:
- Forse ce la farò! -
Nulla aveva significato,
era come se, col fiato sospeso,
si aspettasse che qualcosa
potesse cambiare,
per mutare quella la realtà
a cui si assisteva impotenti.
Restava senza risposta ogni domanda
di chi, come me, avrebbe voluto trovare
un significato a questa realtà,
che imponeva di accettare la morte,
solo per chi non aveva avuto scelta,
e la vita, per chi, come me,
non era stato costretto a scegliere.
La notte accendeva un cielo
fatto di stelle che non hanno
mai smesso di luccicare
anche quando, sotto di loro,
il dolore non aveva bisogno di luce.
Accanto a quei corpi allineati
si ascoltavano tanti aliti di libertà,
e solo la loro eco muoveva l’aria
perché, intanto, anche il vento
si era fermato in segno di lutto.


Maria Clotilde Cundari
Diritti riservati



Sole (di Francesco Rossi Issorf)


Illuminami tu, ora che son spento
che conto, l’aria liscia, che scorre
per assaporare te, lucida, sfuggente
che aspetti il tempo, non presente
per vagare, nello spazio, espanso
a cercare, Emozioni, pulsanti, essiccate
seguo aquiloni di vita,  fluire lenti.

Napoli 28-3-2016
Il baretto ore 9.50

Francesco Rossi (Issorf)



Pensieri (di Michele Prenna)


Leggi poesie
e senti di vite racconti
penetrando il cuore segreto
ignoto perfino agli autori.

E' il verso a decidere
se corto o lungo il cammino
se usare colori vivaci
se dissonanze o armonie.

Il verso come il destino.

E devi solo seguire
preso da fascinazione
lasciando scaturire
parole dietro parole
che crescono
ordinano
per giungere
là dove un mondo finisce.

Ma sai
che non sarà lunga
l'attesa
per te
finché sete hai di altro.


Michele Prenna
Diritti riservati



Il buio oltre la siepe (di Cesare Moceo)


Come una farfalla
infilzata mentre ancora vive

mi trapassano gli aghi riflessi
della sottomissione ai vuoti della mente

a subire nel tempo
emozioni a esprimersi
molto più modestamente

nell'assalto alle diligenze delle passioni

Maturare voglie e desideri
ad aggiungersi a utopie frammentate

personalizzate in mittenti
con la chemio in tasca

e destinatari con la vita in dipartita

privati della possibilità
di teneri ritorni ai loro cuori soffrenti

E piango consapevoli rischi

a evocare immagini
di chi va verso la propria fine

allietato dalle musiche
di sentimenti stonati

E pretendere da me stesso

di diventare un altro

dimenticare il mio corpo e le mie idee
e sognare di essere in un'altra dimensione

libero dalla schiavitù
di quelle intimità perverse


Cesare Moceo
Diritti riservati

Business to Customer (di Italo Zingoni)



Lascia che tutto sia
–di ora in ora–
che tutto si contempli
in modo estemporaneo
che ognuno lasci una scia
il segno della presenza
nello scorrere degli eventi…

Gli attentati le guerre le bombe
–definite intelligenti–
gli sconvolgimenti, i neutroni,
le desertificazioni,
dei ghiacciai gli scioglimenti,
le stagioni così strane
e i loro improvvisi cambiamenti.

Viviamo troppo distratti
da chi ci vuole non pensanti,
dagli idoli di turno
di una illusoria mondanità.
– Business to Customer–
il mercato ci ama, ci chiama
ci coccola sempre di più
chi si ferma si perde
e sente il peso della schiavitù.

Lascia che tutto sia
che tutto si compia
che avvenga ciò che è scritto
e alla fine che si elabori il lutto
dei falchi e delle colombe
degli agnelli e dei lupi
–chi ama chi odia chi resiste chi cede–
sotto le croci del mondo
che ormai nessuno più vede.


Italo Zingoni – POESIE DEL DIS-INCANTO – INEDITO -24.03.2016 – ©