Ebooks Voci di Poesia

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lunedì 29 dicembre 2014

Ci scambiamo la vita (di Italo Zingoni)


A dovuta distanza
in solitudini oblique
siamo solo silenzi
e insiemi di parole non dette.

Con un biglietto di sola andata
–sul treno del tempo –
inseguiamo soltanto
la scia di una finta cometa
e ci scambiamo la vita
in forme ormai troppo consuete.

Amarsi su queste inconsistenze
è un darsi per poco e ricevere niente
un insieme di atti che smuovono
soltanto gli applausi richiesti
come in un teatro alla moda
-gli attori sono distratti, il pubblico pure-

Viviamo di paure sommesse
di stress che vanno analizzati
di scommesse e di giochi d’azzardo
più spesso di sogni spezzati.

Ma non temete i falsi profeti
anche se abbiamo una fragile scorza
ormai di sicuro ci siamo abituati
e ci scambiamo la vita
-un po’ rifugiati nei nostri mi piace-
a dare poco e a ricevere niente.


Italo Zingoni
– L’ ANNO CHE VERRÀ – INEDITO - 14.12.2014 – © t.d.r.
diritti riservati

  

Ho fatto l'amore con te (di Italo Zingoni)


Ho fatto l’amore con te
contando le vie delle stelle
nel blu delle notti senza luna
passando tra rovi e silenzi
sospirando di nebbia il mattino

Ho fatto l’amore con te
lungo le solite frasi sconnesse
scontando i giorni e le notti
tra rumori di strade e di piazze
a nascondere il sonno dell’alba

Hai fatto l’amore con me
sulle onde che giungono a riva
stretta nella tua solita timidezza
sui fianchi sconfitti del sole
sulla carezza di una notte rubata

Al ritmo di una musica lontana
dai bistrot della passeggiata a mare
ancora aperti agli amanti distratti
abbiamo fatto l’amore –io con te tu con me–
senza neppure sfiorarci.


Italo Zingoni
– L’ ANNO CHE VERRA’ – INEDITO - 07.12.2014 – © t.d.r.
diritti riservati



Ho perso per strada (di Italo Zingoni)


Ho perso per strada i tuoi baci
e non me ne sono accorto
distratto dalla quotidianità
da ogni volta che parli
da ogni volta che taci.

Ripenso e risento l’intensità
di ogni momento
in cui le dita intrecciate
temevano di lasciarsi
e di ritrovarsi poi sole.

Ora non ho più parole
per dirti di tornare al mio fianco
di salire le scale di corsa
di spogliarti e di sorridermi
ancora un’ultima volta.

Tornando sui miei passi
e sui tuoi infiniti ti amo
cercando per strada i tuoi baci
mi sento perso nei lunghi silenzi
che pure con te ho condiviso…

ma è già passato qualcuno
e ha cancellato ogni traccia
e non riesco a ritrovare i tuoi baci
in ogni volta che parli
in ogni volta che taci.

Italo Zingoni
– L’ ANNO CHE VERRA’ – INEDITO - 30.11.2014 – © t.d.r.
diritti riservati



Trama d'un destino (di Ada Jacono)


Ha steso un manto blu intenso
questo stretto canale di mare
che unisce disperazione
alla speranza. S’è vestito
di nero profondo dolore.

Crisantemi, simbolo di vite spente
bagnati da lacrime asciutte, galleggiano.

Corpi incrostati di sabbia 
lembi di pelle strappata, terrore.
Occhi sbarrati fra mare e cielo,
sulla risacca nostalgia di radici lasciate
cuori colmi di progetti delusi.

Eleva un vagito bimbo nato
senza terra, nato sulla rena nuda
percepisce nell’attimo il respiro
del vivere, pesante esistenza
si aggrappa per sopravvivenza.

Mani fraterne depongono vesti,
sorsi d’acqua smorzano l’arsura,
volti commossi pregano.
Trama d’un destino  sospeso
fra mare e l’infinito interrogativo

Mare blu intenso, divide
l’incerto dalla certezza  smarrita,
ingoia addii, disperazione, speranze.
Onde tempestose colpevoli di nulla
restituendo corpi morti, piangono.

Rei, millantatori implacabili, venali
vendono sogni, sogni inesistenti.


Ada Jacono
diritti riservati


Stupro (di Ada Jacono)


Sperma  vagante
in utero straziato
Idioma di cellule
sparute
Isocrona del tempo
irruente all'amplesso

Finito

Incalza una vita
placebo di colpe.

Ada Jacono

diritti riservati


Ada Jacono


Ada Jacono

Nata a Noto, bellissima cittadina barocca della punta estrema della Sicilia. Provenendo da un ambiente familiare culturalmente superiore, scrivere per lei è spontaneo e normale. Non considerandosi comunque veramente scrittrice o poetessa.

<< Scrivo per fermare l’emozione dell’attimo, su un foglio, affinché non si disperda e svanisca. Scrivo per poter sempre ritornare a rileggere l’emozione di quei momenti>>

Ha partecipato a vari concorsi letterari, classificandosi sempre al primo posto. Alcune delle sue poesie hanno avuto il riconoscimento speciale della giuria. Primo posto anche nel terzo concorso “Tutti i poeti di facebook”.   Le sue poesie compaiono anche sulle antologie pubblicate da Matteo Cotugno.
Fondatrice e organizzatrice del gruppo on-line “Teatro d’arte web eventi culturali”. 

La poesia di Ada Jacono è una poesia chiara, ristretta e concisa, ma incisiva. Con pochi versi narra una storia, come in “Stupro”, “l’aborto” “la fame nel mondo” “Mani”.
Ama la natura e tutto ciò che la natura le dona, questo grande amore è evidente in tutte le sue opere.
Oltre che nella poesia si è cimentata anche in diverse opere in prosa.
Una sua espressione che spesso ci torna in mente è :  << L’amore è vita, la vita è amore>>.

Intervista
Cosa significa poesia per te?
La poesia è messaggio, è  un diario a cielo aperto che sprigiona musica, che fa sognare, ma anche dardi per colpire e svegliare menti e cuori bloccati dall’egoismo,  dall’indifferenza, dal potere.

Cosa ti muove a scrivere poesia?
Non è facile spiegarlo. Ciò che mi porta a scrivere è la necessità naturale di fermare su un foglio le emozioni, gli stati d’animo di un attimo particolare. La percezione che quell’attimo e tutto ciò che ti emoziona in quell’istante debba essere fermato come un’ immagine.

Qual è la funzione del poeta, della poesia oggi?
Riuscire ad arrivare direttamente nell’animo umano ed indurlo alla riflessione.

Un paio di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
Leale e sincera.

Parlaci di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato
Scrivo molto sul sociale di problemi che pochissimi osano trattare in poesia. Lo stupro, la prostituzione adolescenziale, l’adozione,  l’indifferenza. Ma scrivo anche sulla natura, sull’amore.
La poesia che mi ha dato più soddisfazioni,  senza alcun dubbio, è “stupro”. Vincitrice in vari concorsi letterari, ha anche vinto 2 premi giuria.
E’stata  studiata e commentata in diversi licei.

Ho solo una pubblicazione ufficiale. “Profumo di mandarini”. Il titolo? semplicemente per richiamare la mia terra di origine. Comprende prose brevi e poesie.





Il muro (di Antonio Palladino)


Un muro a dividere.
Ombra e luce.
Dentro e fuori.
Come una diga inospitale.
Immobile come una scultura.
I miei piedi callosi camminano lenti.
Fiacchi i miei pensieri dal vento frustati.
Come lo scafo che sente fendere le onde.
A poco a poco edificherò un passaggio.
L’ombra si farà luce.
Il giorno riprenderà colore.
E ritroverò il mio sogno.

Antonio Palladino
diritti riservati



Impronta (di Antonio Palladino)


Davanti allo specchio.
Fuori il sole colora le ultime ombre della notte.
Mi prendo le mani e sento le tue.
Fisso il mio viso e cerco.
Provo a ritrovare l’impronta dei tuoi baci.
Scruto in fondo ai miei occhi.
E bevo la dolcezza che tu ci hai lasciato dentro.

Antonio Palladino

diritti riservati



Il percorso (di Antonio Palladino)


Lungo e tortuoso il cammino fino a te.
A lungo ho vagato senza vederti.
Poi il tuo sguardo triste e limpido.
Da allora ho provato sorrisi e spine.
E quando sei riapparsa, ti ho riconosciuto a stento.
Sono un po’ cambiata hai detto.
Pur sapendolo, lo ripercorrerei.
Quell’interminabile e complesso percorso fino a te.

Antonio Palladino
diritti riservati



Un cammino di speranza (di Rosy Pozzi)



"a mio figlio Cristian"

Nuvole fosche
intristiscono il cammino…
Ombre scure
estirpate dentro un corpo
bombardato assiduamente
auspicandone la fine.
Nuvole leggere
per riprendere il cammino…
Quel cammino di speranza
rigoglioso come allora
nel progredire della vita,
nella gioia dei tuoi giorni
fra l’amore dei tuoi fiori…

mamma 

Rosy Pozzi
diritti riservati




Il mio Angelo (di Rosetta Sacchi)


Scivola la notte silenziosa
E i sogni sono perle che legano
Le nuvole nel cielo
Tace la mente ad ogni parola
Che il tuo labbro nega
Ma ad ogni bacio
Che al ricordo affiora
Par che riprenda fiato la tua voce
E torna vivo l’universo
Del mio pensiero
E non più mesto
È il canto che s’eleva
A raggiungere i nidi tra le fronde
Ad ogni angolo del mondo
Credo che il mio angelo
Come una nube in cielo
Segua passo passo il mio cammino
E la mano mi tende sul dirupo
Mi dondola sul cuore
Come il ramo mosso dal vento
Ogni foglia culla
E’ il mio angelo che torna
Ad ogni partenza
Perché l’amore è un viaggio
Nell’immenso
E perché gli angeli sono così
Restano sospesi al cielo
Anche quando all’improvviso
Scendono a terra.

Rosetta Sacchi
tutti i diritti riservati


Ho urtato il silenzio (di Rosetta Sacchi)


Ho urtato il silenzio
scivolando addosso
ai tuoi occhi.
Solo con le ombre
del tuo passato
hai dimenticato
le parole
quelle che aprono
germogli sul cuore
quelle che non temono
le spine,
tu
un gabbiano
nel tuo cielo
dove tramontano
i miei sogni.

Rosetta Sacchi
tutti i diritti riservati


A novembre (di Rosetta Sacchi)


(addio sogni e stupore)

Non sento profumo tra i cipressi
Che sfidano il cielo a novembre
Non sento un fitto chiurlare di uccelli
Sulla bruna sommità di chiome lontane
Odo solo il lamento flebile del vento
Che simula un malinconico canto
Di anime in fuga
Addio sogni e stupore
Di sguardi in amore
Addio allegri pensieri
Del giorno andato
A cui subentra la sera.
Non odo, non più, la tua voce
Panacea contro ogni male
Di vivere.
Non ho silenzio ne’ pace
All’ombra dei pioppi
Dove la luce è sconfitta
Dove la vita non ha misura
Dove la quiete è illusione
E’ delirio d’attesa.

Rosetta Sacchi

tutti i diritti riservati


mercoledì 17 dicembre 2014

Sogni interrotti (di Valentina Imperiu)


Sogni interrotti.
Imbiancano capelli.
Occhi svuotati.
Anima altrove.
Si spezza.
Tra invisibili guizzi di luce
spenta.
Immobilità apparente.
Uccide.


Valentina Imperiu
diritti riservati



Tintinnio di stelle (di Valentina Imperiu)


Vento sussurra
Sulla bocca pallida
Gocce di miele
Ti culla l'onda
E su un mare d'azzurro
Tintinnio di stelle.


Valentina Imperiu
diritti riservati


Un filo di poesia (di Carlo Romano)


Incerto tribolando
come un pazzo errante
l’estro si perde nell’aria
goccia dopo goccia si estrania
la mente mia si spalma
a lungo andare
in una truce riflessione.
Schiaccio con viva irritazione
l’eterna confusione
che sovrasta e si affanna
per l’ennesima crudeltà.
Un filo di poesia
è tutto quello che mi rimane,
un foglio bianco da coprire
una mente per pensare,
un insensato cuore malandato
sguarnito di estasi
da tempo esangue,
che fa fatica a risanare.

Carlo Romano
Tutti i diritti riservati




Briciole (di Franca Donà)


Svuoto le tasche
dei miei tramonti
mentre già colora
di rosso il tempo.

Si mangiano i giorni
e briciole di ore
restano ad aspettare
il volo di un passero

sul davanzale
ho messo dei fiori
per far primavera
- forse -
qualcuno li vedrà.


Franca Donà
diritti riservati


Certe sere (di Franca Donà)


Certe sere
m'avvolgo d'inquietudine
e neppure ascolto suoni e voci

tutto tace oltre me stessa
solo vorrei fermar la fuga del tempo
fondere sole e luna in un solo abbraccio


Franca Donà
diritti riservati




Firenze (di Matteo Cotugno)


Tutto è mosso lungo l’Arno
e si propaga, onda, sulla gente
affacciata da Ponte Vecchio,
abbracciata negli sguardi
come estremo saluto
di un lento divenire
che termina lì, in una foto,
con un sorriso e un bacio,
eternamente onda.


Matteo Cotugno
04-04-2012
inedita - diritti riservati


in foto: Firenze dell’artista Emma Allù


lunedì 15 dicembre 2014

Riflessi innocui - cosa non voglio fare (di Marco Morandi)


Rimorso di alcunchè tralcio
tengo rispettar per l’estro mio
e pè’ la dignità dell’omo
che sentomi sì tale,
non volgo mai a cibar,
l’anima drentro me,
di alcun sostanza di
ugual mi’ razza e stirpe
o animal venuto su
non per sua forza o scelta,
ma per rigor forzato
vilmente imposto
da un essere a me tale.

...rubare lo trascorrer tempo
avverso a’ la natura e vita è...

Socchiudo l’occhi e godo
perchè di solo cibo vegetal,
i’ corpo mio,  sereno va.


Marco Morandi

diritti riservati


Vino e donne (di Marco Morandi)


Restiam nel nostro verbo più concisi
che a rimediar sennò dello strafatto
sarem costretti a ribadir concetto.
Io vi consiglio, le labbra di serrar,
intorno ad un bicchier di vino rosso
che fatto sì vada a chetare il verbo,
scoccando poi, dall’anima mortale,
tutti i colori pe’ colorare i’ mondo.

Marco Morandi

diritti riservati


Un pensiero dalla Croce (di Rosy Pozzi)


Lungo è il cammino,
irta e faticosa è la via,
la strada s’inerpica su su dalla valle
…assai lontana è la Croce…
Ma la Croce ci attende… fiduciosa…
in questo Suo giorno
indugia i suoi cittadini protetti,
i turisti, i devoti…
memori degli sforzi degli avi,
tutti insieme per partecipare raccolti
alla Solenne Preghiera..
Un inno a Dio dalla cima dei monti,
un elogio a questo gruppo operoso,
un Requiem ai cari perduti antenati
che da quassù risentiam più vicini,
una preghiera per noi tutti presenti,
un pensiero ai nostri diletti assenti,
ed un coro, un suono, un applauso
che echeggian fin giù nella valle…
Eccoci Croce… siam giunti alla cima
stanchi, ma ora umilmente prostrati
Eccoci… riuniti nel Tuo Santo Nome
Eccoci qui… ad esternarti Amore.
E la grande fatica già se n’è andata,
il pesante fiatone già non c’è più,
or rivive e pulsa felice il nostro cuor,
in questo giorno ad emerger sovrano
è ancora una volta il grande amor.

Rosy Pozzi
diritti riservati


Caro amico (di Rosy Pozzi)


Il tempo inesorabilmente avanza
riservandoci a volte amare sorprese
incatenandoci in torpori di attimi
che tanto sconforto racchiudono in sé
riportando alla mente armoniosi momenti.
Attimi che spazzano via una vita
che ci trascinano altrove
come foglie nel vento
avvinghiati in un vortice
d’improvvisa tempesta.
Come granello di sabbia rubato
TU sarai nostra fiamma
che ci scorta in cammino
illuminando la via e
guidandoci ancor... come allora!
Ciao caro Amico …

Rosy Pozzi

diritti riservati


T'amo (di Samuel Paterini)


Sarà questo giorno
che riflette l’anima mia nel lago,
sarà il tuo sorriso
che mi accende al risveglio
per affrontare la giornata.
T’amo per le volte in cui solo,
mi rispecchio negli occhi tuoi.
T’amo per la passione intrisa di gioia,
che sempre mi dai.
T’amo perché lo sento,
perché ti sogno,
perché sei con me.
T’amo per la tua mano che seppur piccola,
sorregge questo progetto.
T’amo senza difetto,
senza eccesso,
t’amo di tutto.


Samuel Paterini
da “Il giorno che non vedi”


Il sonno lieve (di Samuel Paterini)


L’anziano pastore,
fiero e stanco del sacrificio,
lo sguardo alzò.
I verdi pascoli
lo avvolsero in un misto di malinconia e gioia.
Vide in quelle distese la sua storia,
scorcio di aria pura e solitudine accanto.
Alzò gli occhi al cielo e,
nel rimembrar dinnanzi ai suoi trascorsi,
disse all’astratto infinito:
“Primavera…
questa stagione vorrei per il mio sonno lieve.
Periodo del seme in fiore,
fammi addormentar mentre nuova vita nasce!
Affacciatomi al mondo nel freddo sole di novembre
ti chiedo ora, cielo,
accompagnami fi ero nel mio desiderio.
La luce di domani avrà il mio sorriso.”


Samuel Paterini
da “Il giorno che non vedi”