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giovedì 26 settembre 2019

100mila TPC2019 parte1

Voci di Poesia per 100mila poeti per il cambiamento 2019




Autori in ordine alfabetico di cognome
parte prima





Sara Acireale

La guerra è un brutto sogno

Fanciulli che fanno la guerra
senza un giocattolo in mano
vivono male sulla terra
in un mondo malato e strano.
Bambini fragili come cuccioli
abbandonati per sempre.
La pioggia penetra l’anima dei morti
che non hanno tombe e picchia su di voi
bambini armati, bagna la vostra attesa
e i sogni sepolti nella canna di un fucile.
È una cosa folle infrangere la barriera
dell’innocenza, invadere il dedalo della vita.

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Milena Milady Aliberti


Ti rivedo sorridente
ed elegante,
mentre ti pettini prima
di uscire da scuola.
Ci tenevi ad essere inappuntabile.
Mi telefoni per
i compiti di fisica
e ti spiego con pazienza.
Ora non ci sei più.
Due anni passati
gomito a gomito,
in prima fila centrale,
compagne di banco.
Ricordo quando andammo
nella casa di campagna
dei miei
e galeotto fu quel luogo
e chi lo scelse.
Ora non ci sei più.
Troppo presto.
Ciao, ci rivedremo. Certo, ci rivedremo.
E' il cerchio della vita.

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Maria Ambrosio

Sola

Sola mentre la pioggia scende
un'insegna squarcia
l'oscurità della notte
Ed io mi ritrovo sola
Riposino le idee
la mia mente è stanca
Dormo!

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Lidia Apa

Anima-Tempo

Il tempo non è
né giovane
né vecchio
ma l'eterno
che aggrappandosi al cuore si rigenera
e rigenerandosi nasce e rinasce
come il giorno dal grembo della notte
risplende.
Così vivere diventa vivere
E basta!
Come per Platone
il corpo è zavorra della mia anima
e morire non mi spaventa.
Così vivere diventa vivere
E basta!
Cosi io vi dico
non m'importa sapere fino a quando
ma fino a dove...
potrà una particella d'anima
godere dell'immensità
del cielo
senza mai distruggersi.

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Sebastiana Arca

Mediterraneo

È una musica
triste e continua
il rombo del mare,
stasera.
È come una nenia
che culla la tomba
di perle sgranate
di rotte collane,
sepolte tra alghe e coralli
e sogni azzardati,
spezzati e rubati
a grandi speranze
di futuri uomini
in fuga disperata
dalla terra del loro destino.
Ogni onda un nome.
Ogni rombo
una preghiera.
Ogni onda, rabbiosa,
mai sola,
trattiene e restituisce
urla sempre più fievoli
al calare del Maestrale.
Si ammassano corpi inerti,
osceni, in pose fluttuanti,
a volte sereni,
a volte ammiccanti.
Sono qui,
risvegliano
le coscienze sopite
di esistenze incoscienti,
di vite tranquille,
ignare di sofferenze
più grandi dei loro
tiepidi cuori
che fanno chiasso
soltanto se i chiodi
offendono le carni
a brandelli
dei loro fratelli
dello stesso colore.
Ma il sangue
ha lo stesso valore.
Lo vedi.
È lo stesso se sgorga
da ferite inferte
dalla tua indifferenza,
dalla lama che affonda
e mortifica il cuore,
dalla paura
di avere meno, dalla vita,
se spartisci
il tuo pezzo di miseria
che circonda il tuo cuore.


__________________________________



Lilly C. Arcudi

Marciapiedi

Vecchi marciapiedi di pietra
dove siete andati a finire?
Quando siete morti?
Non ve ne siete accorti?
Un tempo era il vostro tempo,
un tempo di fame e di forza
in cui pesavano le mani e
le carrozze schiacciavano i pensieri
tra l'odore di terra e muschio.
Un tempo in cui
eravate strada, casa,
cielo, gioco,
sorrisi di bambini
sotto l'acqua, al vento e al fuoco.
Voi incisi dalla storia
e io di malinconica memoria
col verso vi attraverso.
Nel sentiero colmo di silenzio
l'anima mia rifugia
tra un ciottolo e l'altro
fuggendo dai marciapiedi di adesso,
marciapiedi di gesso
in cui tutto è diverso:
senza battiti non ha senso,
un cammino all'inverso.

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Antonella Ariosto

Senza illusioni

Ormai è finito
il tempo delle illusioni
il mare cosi affascinante
e immenso
raccoglie corpi inanimati
sembra una grande bara.

Mare che s'ingrossa
al vento dell'autunno
e alza onde
che penetrano il cuore.

Uomini, donne,
bambini..
non c'è più religione,
ammassati come bestie
al macello.

Un canto a Dio
si eleva al tramonto
quando la notte
incute timore.

Possano gli Angeli
proteggervi
dai luoghi dove sbarcherete.
La loro cattiveria
è peggio delle furiose onde
e le parole
peggio degli schiaffi.

Non c'è più religione
e neanche umanità.

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Marcella Attanasi

Invisibile nemica

Non penso a te nemica mia...Invisibile creatura agli occhi di chi non sente e non vede.
Strisci dentro come un viscido serpente,
Il tuo veleno instilla goccia dopo goccia ogni giorno il mio cammino.
Sentire la fragilità del corpo come fosse un involucro vuoto, che rotola ad un piccolo respiro di vento.
Io non ti odio nemica mia, ormai fai parte di me...
Certo ti disprezzo, per la tua invadenza...
Disprezzo la tua avidità nel nutrirti della mia energia vitale, mi hai rubato la libertà.
Lasciami sognare un momento!
Tu sola sai il mio tormento!
Io ti subisco in silenzio...  Non farmi sempre compagnia! Tieniti distante di più, di più ancora!
Con forza e resilienza, combatterò la tua presenza.
Ogni sorgere del sole,ogni affacciarsi della luna,è una vittoria sputata in faccia alla sfortuna.
Averti conosciuta,invincibile nemica, mi spinge ad abbracciare tutto il buono della vita.


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Giovanna Balsamo

Noi che...

Noi che come delfini, giochiamo cavalcando cavalloni.
Noi in cerca di tesori, in vascelli e galeoni.
Noi che ci aggrappiamo a chimere per non affondare.
Noi sempre scontenti, ché nulla mai ci sa bastare.
Noi gabbiani in volo su spiaggie e lidi.
Noi che simili a uccelli costruiamo nidi.
Noi che osserviamo il cielo, per capire fin dove possiamo arrivare.
Noi che guardiamo fin dove si riesce a guardare.
Noi che quando ci emozioniamo, le parole si bloccano in gola.
Noi che ci piace amar tanto...e non una volta sola.
Noi che ogni sera speriamo di ritornar domani
e lo facciamo tenendo giunte le mani.
Noi che quando invecchiamo, ci nascondiamo dietro le colline...
come fa il sole.
Noi che quando piangiamo ci duole il cuore.
Noi che con gli occhi fotografiamo il mondo.
Noi che speriamo nell'amore più profondo.
Noi che conserviamo immagini negli album della memoria.
Noi che rinverdiamo coi ricordi qualche vecchia storia.
Noi che ci corichiamo quando il giorno va a dormire.
Noi che chiudiamo gli occhi più volte prima di morire.
Noi, che in balia di eventi che non possono mutare,
ci tuffiamo nella vita...e moriamo come le onde...nel mare.

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Maria Luisa Bandiera

Donne ferite

Oscuro il pensiero
di uomini persi
nel limbo del male
che mai si ravvedono
del loro torbido agire.

E s’alza alto nel cielo
quell'urlo di donne ferite
che chiama a sé giustizia.

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Duda Dada (Daniela Barbero)


Passi lenti
nella città addormentata
luna piena velata dalle nubi
Solo il rumore dei sogni
per chi sa ascoltare

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Maria Cristina Barbolini

Ricordami chi sono

Ricordami chi sono, sorella.
Io lo farò con te.
Solo noi possiamo.
Ci guarderanno da lontano
come è sempre stato.
Solo noi possiamo
ridarci l’identità.

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Michele Barile

Aria

Ho bisogno di aria
venga qualcuno
a portarmi un filo d'aria;
me l'hanno tolta l'aria
ci hanno tolta l'aria
hanno sollevato polvere
hanno abbattuto alberi
hanno bruciato amiche zampe
hanno ammutolito i fiumi
divelti i ponti ad unire

In questo rudere
crollate le porte
squartate le pareti
c'è solo il cielo su di me
deserto intorno

Aria
Se venisse un bimbo
se venisse una bimba
ed altri dal volto stranito
e fossimo tutti qui
un libro fra le mani

Ci sarà ancora un maestro
un solo maestro al mondo
disposto ad insegnare
quanto bello è stupire
l'un l'altro strette le mani

Allora sarebbe aria
e di nuovo farfalle
sopra i prati in fiore.

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Gesi Belardi

Infinita emozione

Ti stringerà così forte da ricomporre il tuo cuore in un'unica, INFINITA emozione.
...e in quell'abbraccio infinito da Anima ad Anima, l'essenza del nostro esistere.
L'essenza di un attimo che può lasciarti addosso il suo profumo per sempre.

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Annalisa Belnome


Attraverso
strade cupe,
tra corpi sconfitti
dove nessuna libertà
viene reclamata,
prevarica
il sopruso.

Ma ancora
riflette
una luce
che ridona vitalità.

L'emancipazione
non offre alcuna
certezza
è nel dubbio
che cerco e sperimento.

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Roberta Benna


L'amore concede,
espande le sue onde
vorrebbe trattenere,
ma libera.
Non può contenere
l'eruzione improvvisa,
il calore,
l'ardore intenso.
L'amore scioglie i nodi
accarezza le sponde
ha fretta di vivere
ha fame di avvenire imminente.
Chiede venia delle sue paure
ma vuole vivere tutto
impavido,
come vortice.
L'amore gioca a carte scoperte
bara solo sui tempi
che dimentica distratto.
Così è sempre giovane.

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Mirko Bertelli

Mi nascondero' nella tua foto

Vorrei mesi di forza
Mi nascondero' nella tua foto di maggio
In quella di settembre
Camminero' per abitudine
Dove i pascoli sanno di menta
Scegliero' la luna al sole
Lei ascolta il silenzio
Adagio saro' sicuro di me
Vestiro' la valigia del tuo sapore
Ti amero' tre giorni
Chiamandoti vita.

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Katia Bonanno


Oggi il mare
geme dolente
giovenca mugghiante
contro gli scogli
Grigia come il crepuscolo
un' insegna
tra ogive gibbose
e torri di calce bianche
Ginocchia contro il petto
attendo il passaggio
dei fenicotteri
vicina alla nuda bellezza
Sento il senso delle cose
che accadono
Vorrei poterle toccare
perché si fermino
e restino
fosse anche solo l' odore
della nebbia tiepida o il fruscio
di un sogno
Per questa notte
solo per questa notte

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Rita Bonetti   (Ritabù)

Tradita

Sta lì
capretta leggera
sull’altare dell'urlo
ove dio ha chiuso le finestre
Nulla concede di sé
la bimba
ha labbra serrate
e unghie di sangue
nel muro.
Sono solchi di sale sul prato
i graffi di madre a Conigliorosa.

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Loredana Borghetto

Congegni attivati

Congegni di carne attivati
sangue sull’asfalto
occhi increduli
labbra ferite
spietata meccanica di corpi
che a breve diventano
giochi di candele
a scacciare mostri
fasci di fiori
a coprire la paura
post it che scolorano
je suis che si spengono
tra je suis mai pronunciati
poi silenzio e polvere
sbuffi rumorosi
di monossido di carbonio
oblio e …più niente
in attesa di altri congegni
di carne da attivare.

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Daniela Borla

Le parole
Dette
Quelle non dette
Certe
Solo sussurrate
Altre
Dimenticate
E quelle
Che ricorderai
Con gioia
Con dolore
Le parole
Nascoste
Tra le pieghe
Della mente
Quelle scritte
Quelle cancellate
E riscritte
Cento volte
Quelle strappate
E cestinate
Le parole
Rimosse
Quelle
Che avresti
Voluto dire
Ma adesso
È troppo tardi
E non le dici
Più
Ma le pensi
Quelle dette
Troppo presto
E vorresti
Rimangiartele
Quelle cadute
Nel vuoto
Quelle
Che scavano
Quelle
Che ricuciono
Le parole
Che calmano
E conciliano
E quelle
Che sbranano
Le parole
Che uccidono.

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Marinella Brandinali

Cogli il respiro

Scorre sul pelo dell'acqua la musica,
prende il corpo,
ritmica entra
nelle vene e cancella
dolori , attimi eterni,
parole, lacrime.
Piccole onde si muovono
accarezzate da note,
vocii e canti raccolgono gli schizzi
del blu intenso
e il mare sconosciuto respira con te.
Similitudini tra anime si fermano sospese,
danzano, e legano con intenso vigore,
ciò che resta tra un bacio e una parola sussurrata.
senza fare rumore...

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Rosella Bucari


Sputati alla vita, tutti
da una spinta uterina
senza averlo chiesto
costretti a vivere
Figli di una madre ingiusta
che sceglie a caso i prediletti
quelli inseriti e stabili
in una vita ben vissuta
Gli altri che muoiano di fame
gli inutili, i mediocri, i fragili compresi
i non abili, gli incompresi
di poco, di niente,
nell'indifferenza della gente
di stenti, di bombe, di tormenti
Perenne avvolgersi dell'infinito nastro
eppur
ognuno innamorato
sia figlio, o sia figliastro
di questa madre infame.

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Donatella Camatta

Politicante chiacchierone!

Facciamo finta che il nulla sei tu,
inutile dire che sei un politicante chiacchierone e buffone.
Io pago i tuoi conti,
le tue promesse sono solo bugie che non portano a nulla di buono.
Il potere fa male alla mente ma alla tasca no specialmente alla tua!
Son popolana ma non stupida,
sono stanca solo di vederti e ascoltarti.
Butta la maschera e torna da dove sei arrivato!

Patrizia Camedda

Incubi

Spogliarsi ormai
è fragore di tuono
e in frantumi precipitano al suolo
corazze e lamenti
mentre nubi gocciolanti
spargono metalli liquidi

In neri nembi s'ode
stridio d'unghie su lastre d'acciaio
a infastidire colombe non più candide

Carcasse asciutte di gesso inerte
punteggiano i deserti d'intenzioni
mentre polveri sottili veleggiano
su ali di sparvieri indomiti

Resta e sussurrami
di venti caldi a Levante
ridestami dagli incubi

Laura Campagnoli

Controvento

Diario di bordo
23 settembre 2018
52°anno di navigazione
perennemente controvento,
improvvise variazioni di peso e clima,
vele strappate, ricordi che sfumano,
tempeste e ancoraggi.

Cadono i fronzoli, si aprono voragini
e orizzonti silenziosi dove leccare le ferite,
trombe d’aria cancellano sconfitte,
le icone decrepite, gli addii degli amici,
fragilità insuperabili, i ritorni
e le partenze dei figli e l’attesa
del sorriso dei vecchi e dei piccolini.

Il desiderio di consegnare il frutto,
la matrice, la trama universale dell’amore,
la mappa del tesoro rubato dai pirati.

Siamo la barca dalle vele rattoppate,
un mare di metamorfosi urlanti.

Siamo i naufraghi sotto la luna.

Siamo il coraggio che ci dà la sveglia all’alba,
la memoria di chi ci ha saputo amare,
i giochi e i sogni di ogni bambino del mondo.


Antonietta Caputo

L’oppio delle Illusioni

Qui, dove tutto inizia e tutto finisce
in un mare di solitudine,
ormeggio con l’oppio delle illusioni
i miei pensieri di nostalgie celate.
Sei
il mio mare senza fine
come le sue onde
sempre in eterno movimento
inafferrabile…
Taccio le supplichevole voci
che t’invocano
mentre cerco il senno della ragione
tra le memorie della mia follia.
Inutile cercare…
Ci sei sempre tu… Tu!
Che nella luce dell’anima mia
resti pur sempre
la più bella poesia.


Maria Caputo

Dietro un raggio di sole

Tu sorridi, settembre,
con passo felpato,
dietro di me,
con chicchi
rubicondi,
a inebriare
palati,
mentre io mi perdo
per sempre,
dietro un
raggio di
sole.
Assorta, nei miei
dipinti, dalla
finestra che si
affaccia sul
mare,
il freddo, sarà
più dolce, del
miele, del
tuo
calice,
mentre questo vento
settembrino è un
un sospiro di
primavera,
una boccata d'aria
fresca della
sera.


Mery Carol

Quando mai

Vivere insieme una vita
E poi
Uno schiocco di dita
E ti perdo
E mi chiedo
Se può essere vero
E perché per come e se…

Quando mai finirò
Di domandarmi
Se ho fatto tutto
Ho tralasciato niente?
Non mi viene in mente

L’ultimo bacio?
Lo rammento
Ma la carezza
L’ultima carezza?
Te l’ho detto che ti amo?

Quando mai smetterò
Di farti domande
Quando mai sfronderò
Le spine dai boccioli
Quando mai?


Anna Maria Cartisano

Golgota

Era stato creato come mondo dei giusti con le sue meraviglie.
L'umano, il "giusto" guardiano e guaritore
fu una di queste.

Nacque cantando inno alla vita.
E poi dimenticò.

Ma quale vita,
quale umanità
quale, se l'uomo il "giusto"
lo fece diventare inferno di sfollati, ormai dalla notte dei tempi.

Nulla ci appartiene qui, nulla, questa casa è di tutti.

Siamo profughi ignari del nostro prossimo attracco
con i peccati del mondo sulle spalle, ogniuno i suoi, più altri.

Pesano,
fai fatica a camminare.
Un passo dietro l'altro
con queste croci
che neanche i pochi giusti rimasti in vita
riescono a cancellare.

E tu che non lo sei cammini piegato in due
dal peso delle stragi,
dai ponti distruttivi,
dal tremore della terra
che vuol scuotere di dosso i residui del male.

Poi, arriva anche l'acqua benedetta, che cancella ogni malefatta.
Come il Cristo ha decretato, aiuti chi ha piedi e capo insanguinati.


Tu, che ancora giusto non sei e forse non lo sarai mai.
Eppure ancora canti.

Era una Terra Santa
creata per i giusti,
ma senza giustizia.
Ora, si attendono le croci, e dei ladroni si sente il lamento,
una canzone stonata.

Giustizia forse sarà fatta.
Arriverà altra pioggia.

Ancora lacrime doloranti
di un Cristo mai pentito su questo nuovo golgota
di umani dilettanti.



Monica Casini

Bancomat

Striscio la carta del mio destino,
la ragione lambisce le rive del subito
fiume di fluido pensiero scorre, scivola,
affluisce al mare di una vita in tempesta.
Libertà in folate di vento
abitano i flutti del desiderio,
barricate di buon senso lastricano strade perdute,
momenti fermi sul ciglio dell'accadere
si aprono al domani.
Le idee si affollano nella piazza del niente
e ti trovi acrobata
nel circo dei tuoi anni mascherati.
Domiciliato nell'ologramma del tuo sogno
chiuso in un cassetto a scomparsa
di cui proponi l'ambizione su di un codice a barre.
Comparsa in un gioco più grande di cui ignori le regole,
cancelli ogni speranza digitandone il pin.



Maria Antonietta Cassaro

Sbottò

Al ritorno
sbottò il languore.
Fu sete di resina
e asma di pini.
E mi raggomitolai,
in me,
come buco nero,
a intrappolare il benevolo ricordo
di quei momenti felici.
Ero stata albero e stelle
ero stata brezza di monte
ero stata eco.
Sbottò il languore del pianto
e non lo trattenni.



Rosaria Catania

Mia farfallina

Minuscola ape lucente,
fiamma di Fenice,
volasti su una morbida piuma,
svanisti come fumo d'incenso.
Nuotasti nella luce immensa,
per sparir fra le rose,
la primavera ti incontrò,
e smisi di danzare.
Al sole d’aprile,
una lacrima si destò dal suo sonno,
per diventar rugiada,
ne dissetò l'erba,
del tuo passaggio terreno,
Sul bianco tuo splendore,
la piccola farfalla portò con se Te,
con tutto l'amore del mondo.
L'incanto affondò nel movimento delle ali,
e sull'argentea vita ti salutò,
senza infinito…

A Lucia



Adriana Caviglia

Change the world

Finalmente respiro l’universo
spalancherà il balcone dell’orizzonte
un nuovo sole,
s’affannerà l’onda
e il mare riderà forte,
canterà il vento
spingendo le multiformi nuvole,
Straccerà il fulmine il cielo
e poi il brontolio buono del tuono.
Le stelle abbracceranno la luna
tonda e bianca,
poi la notte si tufferà nel buio profondo.
Dopo la pioggia rapida
s'affaccerà l’arcobaleno.
Sì è scoppiata la pace
lo annunciano
gli uomini
uniti
sicuri
  in viaggio  verso l’orizzonte ritrovato.



Pina Chirulli

Fragilità

Cresciamo sempre più,
giovani anime sole,
vuote
ammaestrate
a vivere dietro uno schermo
soggiogate
dal vincere facile
diseducate
ai valori della vita
defraudate
dei loro sogni
fragili e incapaci di sacrificio.
Ne sono complici
tanti falsi educatori compiacenti
che mostrano loro
solo la faccia più bella della medaglia:
la strada facile e larga
della maleducazione
del vizio
della trasgressione,
dell'ozio
e della saccenza.
Le giovani anime,
ribelli al giogo del sacrificio,
vivono solitudini vuote
prigioniere
in cubi di cemento,
palazzoni - dormitori
che offrono Il "nulla"
lontani dalla natura,
dalla fantasia degli antichi mestieri
dalla bellezza dei sani valori.
La forza del branco
è la loro rovina.
Le immagini della Tv
i loro cattivi esempi.
La complicità di genitori
sempre meno presenti,
altrettanto fragili e mai cresciuti,
è il baratro malsano
che li illude.
Allora pensano
che la forza consista
nel canalizzare le energie
"sballandosi"
" ubriacandosi"
perpetrando atti di bullismo
e violenza,
stupri di gruppo,
inconsapevoli
che la loro fragile esistenza
non è
solo la faccia della medaglia
nella quale sono costretti a vivere
va OLTRE
li rende creatori
della propria STORIA.
tralci di un progetto ben più grande.
È urgente dunque un cambiamento.
È urgente proporre esempi positivi
ideali più "alti
operare un risveglio
in cui la coscienza di sé diventi
opera mirabile di trasformazione
affinché la crisalide
ora prigioniera del filo dell'ignoranza,
possa diventare un farfalla,
com'è giusto che sia,
e librarsi felice
nell'alba di un nuovo giorno.


Patrizia Cenci

E’ Vita

Buona Vita
al mondo intero
che sia bianco
oppure nero

Non importa
il colore della pelle
siamo tutte
anime sorelle

Rinate nell’Amore
per grazia del
Signore!

Via l’odio
e la tristezza
della vita non v’è
certezza!!

Amiamoci l’un l’altro
con animo sincero
apriamo il nostro cuore
è volere del
Signore!


Silvana Cenciarelli


Amore
che mi tradisti al primo appuntamento !
Io ti sapevo sogno,
dolce incanto,
tenero ardimento.
Tu fosti invece incauto,
subdolo e violento.
Tu mi rubasti l’ attimo perfetto
dove la carne accesa esplode
nelle melodie segrete
che di te si nutre.
Amore.
Una parola famelica
che ingoia tutto
e non distingue
il sacro dal profano.
Promiscuo manifesto sbandierato
io ti rinnego
e inneggio al bene cosmico assoluto
e inneggio al sesso dato e non rubato.


Maria Salvatrice Chiarello

Anche i bambini siriani sognano

Volano i pensieri sulle ali del vento
rami seminudi, annunciano primavera.
Sui monti la rugiada del mattino
disseta le corolle che si affacciano alla vita.
Timido il sole s’adagia sui tetti
delle case ancora silenziose,
è così bello!
La vita scorre quasi con indifferenza
tutto è scontato, la vita, il sole, i prati in fiore
un letto sicuro e un pasto certo.
In Siria … è morta la primavera,
non più rinascita, la stagione della guerra
veste i bambini siriani.
Piccole gemme morte prima di schiudersi
svaniti nel nulla, uccisi senza pietà
i loro occhi vedono sempre un colore, il colore della morte
Attorno a loro case distrutte
nell’aria una eterna nube di macerie.
E quando la sera … l’ultimo raggio di sole s’accomiata
sull’unico albero rimasto,
si abbandonano fra le braccia della mamma,
sognando aquiloni e la propria terra
fiorita da tanta pace.


Rosa Maria Chiarello

Una vita negata

Greve è la notte sulla tua pelle secca.
Fra le rughe scivolano rivoli di sangue,
non senti più il sapore da tempo immemorabile,
cadono giù intersecando calde lacrime.
Non ricordi più quando
il supplizio è iniziato,
ricordi una vita nuda
fatta di tormenti e fatica.
Paura e dolore,
silenzio, tanto silenzio.
Ma al pensiero non si dà limite
e allora voli oltre le nuvole,
nel sogno di una vita d’amore.
Non hai conosciuto carezze,
solo lividi sulla pelle avvizzita dal pianto.
Ricordi i giorni bui dell’orrore,
quando accartocciata su te stessa
ti nascondevi nell’angolo buio della casa
nella speranza che non ti scorgesse.
Ma puntualmente arrivava
non c’è parte del tuo corpo che è stata risparmiata
ma l’ anima no, la tua anima è rimasta bianca,
non è riuscita a sporcarla col sangue.
Ora guardi dinanzi a te,
il sole ha preso colore
l’ aria è diventata limpida
e tu vuoi respirare
per godere della vita
che non hai avuto.



Max Chirio


Ci si avvicina con scuse
misura delle nostre distanze
e forse
pure lo scopo ci ha raggirato

Noi
attori autodiretti
senza un comune copione
(se non quello redatto dal più libero arbitrio )

personaggi perduti nel personaggio
che così male interpretiamo
Noi bocce gemelle e vicine
a scrutarci da un vetro
che ovviamente
é verde
come la speranza



Matteo Cotugno

A Elisa Pomarelli

E lo ricorderanno
come buono quel gigante
con le sue mani rosse di sangue,
ed io, che non volevo,
malvagia a non accettarlo
se non amico,
quel gigante buono per tutti,
ma per me bruto,
schiacciata in un pollaio
come uovo dimenticato
e lasciata in una fossa
per non far sentir la puzza
del mio corpo senza vita.

E lo ricorderanno
come buono quel gigante,
grazie a qualche giornalista
che non conosce
il sapore del sangue nella gola
quando ti strangolano
e tu non vuoi morire.



Gabriella Cozzani

Nostalgia di prati

Non più soffici prati,
nè spighe d'oro,
nè teneri steli
bagnati all'alba
da rugiada brillante
avvolgono le case sparse.
Solo cemento, gru, ferro
in un vortice di fumo
che sommerge i sogni.
Al di là delle ciminiere
un pizzico di mare,
pini, uliveti, tetti di case
che toccano il cielo.
Il fumo ci sovrasta,
ci impedisce di sognare.
Nostalgia di verde,
di tranquillità,
di spazio,
di respiri profondi
nell'aria pura.
Ritorna impetuoso
il mio "io"
e mi vede
immersa nel verde
di prati lontani nel tempo.
Ogni filo d'erba
è un soffio di desiderio
per un mondo diverso,
un mondo pulito,
un mondo di pace.
Solo pace nella mente
Solo pace nel cuore
Solo pace nell'anima.
Se esiste la pace
esiste l'amore.
Amore condiviso,
travolgente, disinteressato.
Nel prato della pace
Un grande albero
ricco di rami:
rami diversi
rami lontani
rami sottili
che possono crescere
nel rispetto reciproco,
nel dare e ricevere amore.
Ogni ramo è importante
e non teme confronti:
non deve mai
essere spezzato!


Anna Maria Dall'Olio

Arte fabbrile

scintille sprizzate dal tasto
- entropia d’arte febbrile -
catrame si riversa sulla carta
                                come sangue sull'asfalto

piombo s’allenta
              dondola a brezza di pinguino

oggetti quotidiani
             riciclati in strutture 3D
                         in precipitati dalla stampante

come la tassa che ti calca il collo
                              ti porta in terra di nessuno
                              ti denuda come continrosso

oggetti già ben definiti
             - cosa mai la definizione -
già fluidi come ketchup

sintetico/organico finemente
                             finalmente
                                              per nuove essenze
                                              per nuove esistenze


Elena D'Ambrosio

Fragranza di vita

Giardini di sorrisi
chiedi alle mie labbra
di fare ciò
che si può fare in silenzio
Le intese e i sogni restano
i nostri istanti
non se ne vanno più
La poesia che ispiri
ha trovato me stessa
dove mi perdo tra i versi
e accordi di luce
La fragranza di te
l'anima mia porta via
tu sei carezza
che affido al vento
nel tepore della notte
tra il chiarore delle stelle
e di questa luna
le emozioni tornano a trovarmi
tra me e te il sorriso dell'amore
e i tuoi occhi pieni di me



Francesca D'Andrea


Viaggiando
su un treno di cioccolato
ti avrei portato con me.
Vicini,
a poco a poco ..
nella mollezza delle ore
mi sarei fusa
tu, il mio sapore.
E solo in quello
avresti sentito.


Samantha D'Annunzio

Cambiamenti

Noi stessi, un continuo cambiamento.
Noi stessi, in una vita di cambiamenti.
Scelte giuste o sbagliate, esse
cambiano le nostre prospettive.
Corpi e menti che cambiano.
Volti e sguardi che mutano,
come in continuo movimento.
Cambiare per non realizzare che,
siamo diversi gli uni dagli altri.



Massimo D'Autilia


Vieni...
per mare...
e seguimi...
senza...
che il cielo
lo sappia...
fuggi...
con me
oltre il filo spinato...
prendiamo le vie
che corrono
astratte...
come le linee
in Kandinsky...
e danno diritto
ai tuoi sogni...
e le parole
usciranno dal foglio
per essere
libere...


Sandra De Felice

A fior di pelle

A fior di pelle
si adagia
impalpabile l'anima
sull'onda argentata.
Si elevano
evanescenti pensieri
fino a sfiorare il cielo.
Svanisce
da una chiusa dimora
tutto l'impercettibile dolore
ondeggiando
nell'acqua salata
che sommerge
eterei ricordi
e sprigionando
desiderate emozioni.


Giovanni De Gattis

Con gli occhi di mare

Sussurri di pioggia
lenti scroscii
inquietano il mare
e l'umida terra
assapora l'estate nascosta
in quell'umile sognare.
Torna d'assai vigore
quell'incolta passione...
e se ne va la sera
nel respiro di maestrale.
Striglia l'onda, il suo dire
d'urto possente
s'infrange
in quel pensare.
Sussurri di pioggia
lenti scroscii
inquietano il mare
m'appare il sereno
fra rime d'azzurro
e tutto torna come prima
a rifiatare la coscienza:
oltre quell'umile sognare
c'è la gioia, negli occhi di mare.



Assunta De Maglie

Germogli

Poeti noi, le mani nella terra
a sfarinare le zolle compatte
delle nostre convinzioni,
con ferite, calli e bagagli,
e occhi attenti sul mondo
fiume che scorre amaro
per le nostre piccole vene.

Preme la primavera
sotto lo strato di polvere
che ci rende opachi,
scenderemo in rivoli d’acqua
e semi per fiori di parole,
nuovi germogli spunteranno
sulle nostre bocche.



Antonella De Rosa

Vorrei Vorrei Vorrei

Vorrei correre la vita con le tue mani,
che scavano il mio passato,
e i miei sguardi che vegliano sul presente.
Vorrei respirare i tuoi silenzi ,
mentre l'asfalto brucia gli ultimi respiri,
del mio seno audace.
Vorrei ridere di noi tra dieci anni ,
della nostra storia di amanti,
e dei soliti rimpianti.
Vorrei vedere il sogno dove nasce,
e perché a occhi aperti muore.
Vorrei abbracciare l'ansia di un incontro, quando i pensieri liberi nicchiano amori
che il tempo ha incrociato i livori.
Vorrei fare una corsa tra ieri e domani
senza contare i tuoi baci per ore.
Vorrei essere farfalla d'Amore
senza pudore
ma con stupore .


Anna De Santis

Io sono...

Sono un otre in cui Eolo rinchiuse il vento
sono l’urlo che rimase in gola prima dello spavento
sono quella nuvola piena di pioggia che da un fulmine aspetta d’essere colpita
per liberarsi e piangere finalmente sulla vita.
Sono la corda che viene tirata da uguali forze e mai caduta
sono la sabbia che brucia al sole
e non si riesce a tenere nelle mani quando si vuole
quel fiume in piena che nel letto non ha mai dormito
superando gli argini che hai sempre costruito.
Sono la pietra che lontano hai lanciato
colpendo lo specchio d’acqua come un disperato
disegnando un cerchio che si è propagato.
Su me la vita scorre ed inventa storie, ridisegna tratti
ognuno diverso ma guadagno punti… tutti
Sono una farfalla ma nessuno l’ha mai capito.


Barbara Di Francia

I colori della mia terra

Respiro i colori della mia terra,
sovrastano lo spazio circostante,
mi parlano di te, quando
le strade brulicano di ricordi,
e mi accarezzano
la pelle segnata dal tempo,
che si stringe nei contorni assottigliati
di questa mia esistenza.
Li sento, i colori della mia terra
mi parlano di te padre,
ancora tra le zolle il tuo profumo di libertà,
delle cose semplici,
che ci hai saputo insegnare.
Li ascolto, i colori della mia terra,
mi riscaldano quando
nascono col sole del mattino,
si specchiano negli occhi di un bambino;
rimanendo immutati nel giorno
fin quando a sera non si addormentano
nel silenzio del crepuscolo.
Si rincorrono i colori,
in una moltitudine di cromi,
ci insegnano a lottare
attraverso le tempeste della vita
in cui ci perdiamo per poi ritrovarci.




Marilù Di Liberto

Salviamo la Terra

Anima tesa
esprime fragilità
come cristallo in pezzi
si frantuma nel dolore.
Laghi raccolgono
il pianto della Terra,
straripano inondando
gli aridi pascoli.
Bruciati dal fuoco,
dal torrido caldo,
sputano senza pietà,
trascinando tutto.
Una folle corsa
a cercar riparo,
incute terrore
tale distruzione.
Inermi, attoniti,
mostriamo sgomento,
sapranno i giovani
lenire il tormento?


Tania Di Malta

Microchip

Il microchip sarà obbligatorio
ci diranno che saremo più sicuri
un programmino al posto del cervello
soppianterà il satellitare.

E quando vorremo far rivoluzione
ci daranno il vestitino degli eroi
liberi
come aeroplanini in plastica
combatteremo
con i popcorn che scoppiano.


Antonella Di Paoli

Donna spezzata

Era lì,muta,immobile,
gli occhi sbarrati sul baratro,
donna spezzata,piegata,accartocciata
come foglio di carta.
Un grido di disperazione tra le pieghe
delle rughe srotolate in piaghe sanguinanti
Le parole scritte non si leggono più’.
È una storia vecchia,
e anche lei invecchia,curva,la testa china,
le ossa rotte,lei vertigine
In equilibrio su un muro sottile
che separa il paradiso dall’ inferno.
Non sa da quale parte cadrà ,
sa solo che ha già conosciuto l’inferno
e ne sente il caldo asfissiante
che mozza il respiro.
Solo i suoi occhi pregano invano
mentre lei si ripiega sempre più su se’ stessa.
Ma nessuno riesce a sentire
le note cupe del suo cuore.




Rosalba Di Vona

Il nonno, il bambino, la natura, il silenzio

Vieni
ti porto in un bosco inviolato
dove i piedi affondano nell’erba screziata da fiori odorosi
lì nulla è perfetto e tutto lo è
alberi contorti e pietre bizzarre
opere scolpite dalla grande mano
ascolterai il silenzio delle acque che si unisce al suono del vento
e in quei boschi incontaminati gli occhi pieni di tutto
si colmeranno di singolare gioia
Paradiso naturale che libera l’Anima
la incontrerai nel cammino di quella luce
dove nulla sfugge e tutto splende
taci
ascoltala
taci
non volgerle le spalle essa ti parla
ogni suo silenzio ha un suono e i mille silenzi sono armonie
ecco
chiudi gli occhi ora è lei che ti vuole
è in te e per te
imparerai dagli alberi e dalle pietre
dalle spiagge solitarie e dal profondo mare
dalla musica che è il suo fragore
ciò che nessun maestro potrebbe insegnarti
capirai che l’erba dei campi e le stelle del cielo
sono i veri testimoni dell’unione del silenzio con la natura
e tu piccolo mio sarai ricco per sempre.




Salvina Distefano

Il deserto di Sara

Nella mia isola deserta
non crescono più fiori
non spunta un filo d'erba
non ci sono più colori.
Le farfalle non hanno
più le ali
nel cielo terso nemmeno un volo
né canto d'usignolo.
Arida è la mia isola
devastata da tempeste,
anche l'orizzonte
ha perso il suo splendore.
Solo i miei pensieri
aleggiano leggeri
vorrebbero planare
sul mio assopito cuore
riuscire a risvegliarlo
destarlo dal torpore.

Mary Elle

Cammino

L'aurora scoglie un vello di nubi
ed è sole.
Riprende lento il passo del viandante:
ignoto è il sentiero
e ancor lontana appare la notte.

Emilia Esposito

Cosa mi manca

Mi manchi tu, e in tutte le ore
sento quella maledetta solitudine
che sbatte in un angolo il mio cuore
per farlo tacere e per non impazzire.
Tornano alla memoria quei giorni
simili a pagine sbiadite
ormai non più leggibili:
sono quelli che mi restano
del ricordo di te, che ho tanto amato.
Ed è così che la mia mente
va in frantumi e la ragione
si fa in mille pezzi.
Ascolto la nostra canzone
ma mi giunge come una cantilena
che ha perso il suo motivo.
Allora la rabbia scoppia dentro di me
insieme al desiderio di te
perché ti vorrei avere vicino,
e riesco solo a gridare …
che mi manchi!




Pasquale Esposito

Domani

Domani apriremo le porte
dei nostri desideri.
Domani non ci saranno
nuvole sopra di noi.
Sul tuo petto sentirò
l'odore profumato del mattino.
Domani sarà più verde
come lo fu la nostra gioventù.


Maristella Fasanaro

Si ha bisogno di pace

Il vento della gioia,
di luce e di favola
rivive nella memoria,
penetra
nello smarrimento del cuore,
si deforma
nell'incertezza del presente.
Tace la tristezza nascosta nell'ombra,
dietro alberi stecchiti,
dietro il peso
di un'esistenza sfrangiata,
di un cupo sgomento
che fa urlare il firmamento.
Si ha bisogno di pace,
di un sussurro di quiete,
di un intenerimento di cuori,
di un ritorno prorompente
del tempo innocente.


Paola Ferla

Altro splendore

Nera la notte,
ma anche i pensieri,
attorno alla barca,
della nostra vita.
Ma nel buio pesto,
brillano i tuoi occhi,
è calda la tua voce,
è forte la tua mano.
Sale la linfa vitale,
dalle robuste radici,
raggiunge ogni dove,
scala gli alberi di direzione.
Eccoli: stupendi e luminosi,
le nostre anime,
sono salite alto,
hanno preso le stelle.
E' un altro splendore:
la forza dei sentimenti,
sconfigge il buio,
disperde le ombre.


Giovanni Fancello

Elegìa elementale

L'orologio del vento
segna un'altro tempo
in cui il sentimento
delle infinite onde
delle delicate fronde
esplode in un lampo.


Sabrina Fiamma

La magia dell'autunno

Intona una melodia ,
la soave magia del vento .
Nelle giornate d'autunno,
note leggere volano nell'aria,
si intrecciano,
come foglie
in un vortice
a spirale.
L'eco del bel suono
desta
gli improvvisati amanti,
in una danza
dai colori sgargianti
come quella delle foglie,
impazzite,
stropicciate,ingiallite.
Rintocca la campana
di una chiesa lontana.
Anche il vento
intona il suo lamento,
con le foglie cadùche dei rami denudati
da un movimento incessante.
Un mendicante
suona lì sulla panchina,
la testa china sul suo strumento
e tutt'intorno la melodia frastuona,ogni momento,
e avvolge
i passanti per la via,
in una dolce melodia.
La nebbia aggiunge ai tappeti vermigli,
ingialliti orizzonti
e all'imbrunire ,
una foschia si leva
fitta tra i monti.
Il profumo di erba avvizzita,
permea l'aria
di un sapore autunnale, mentre
incede elegante ,
l'inverno imminente sull'irsuto crinale.



Franca Fioravanti

Carnevale

Un vestito di tulle
uno sguardo veloce alla vita
una maschera per mostrare i ricordi
e una allegria di coriandoli festosi
lanciati dall'alto di un antico palazzo
per rallegrare la mia festa.


Anna Fiorillo

Volami nell'anima

Assorto nei tuoi pensieri
mentre mi stringi a te
sul letto ricamato di
angeli.
Ascolto la tua anima
che mi parla d’amore
e mi stringi, sempre
più forte e ti sento ,
sei qui con me...
sei qui con me.
Volami nell’anima
dolce amore mio,
volami nell’anima
per non mancarmi mai.
Volami nell’anima quando le tue mani stringono
il mio cuore,
quando dipingi il sole
sul soffitto e gli alberi
sulle pareti.
Volami nell’anima,
quando i tuoi occhi
parlano coi miei,
quando è l’ago a
ricucire i sogni persi
e poi ritrovati,
Volami nell’anima
quando appoggio
la mia testa sul tuo cuore
e ci perdiamo
nel nostro silenzio ,
un silenzio ricco
di parole che solo
noi sappiamo dirci
senza parlare.
Volami nell’anima
fallo adesso che
mi tieni stretta a te,
adesso che non vuoi
staccarti da me,
volami nell’anima,
tu che sei l’anima mia.


Renato Fiorillo

Illusione

Inutilmente ti chiamo
con nomi diversi,
ipotetico amore,
Idealizzo la tua immagine,
ectoplasma fluttuante,
eppur viva,
nella speranza di un uomo solo.


Daniela Forcoş

Donna che sono

Sono stata polvere di stelle
fui albero con rami verdi
pieni di foglie e fiori.
Un vento forte e gelido
ha ferito il tronco tenero
e le radici
e mi ha spezzato dentro.

Sono stato aquila
e un tempo
volavo alta del cielo
sfiorando con le ali le creste dei monti.
Un fulmine me li ha ferite fortemente
e non c'è rimedio per esse.

Sono a terra e piango
nascosta tra le rocce umide e fredde
e solo la rugiada mi disseta.

Sono stata donna
e non sapevo più amare.
Lacrime come cristalli
versavo dai miei occhi.

Tu le hai raccolte con dolcezza
una per una
e hai saputo cucire
nel mio petto
un altro cuore.

Ora nulla chiedo al destino
né pretendo ali nuove
né rami teneri
né fiori e radici.

Voglio solo che mi guardi
per vedere quanto amore c’è
nei miei occhi.


Giulia Galli

Mamma

Un alito di vento,
leggero,
ti accarezza il capo
e tu mi guardi
con le iridi tue
spente...
Solo ieri
iniziasti i passi miei
e oggi,
ormai donna,
io ti accompagno
in questo cammino
di sofferenza
mentre incespichi
nei tuoi ricordi...
Sono qui,
le mie mani ti sorreggono
mentre l'amore
illumina i nostri sguardi
e le nostre mani
si cercano
per stringersi ancora
come ieri...



Francesco Gallina


La follia
è la nostra immagine
riflessa
nel buio di una stanza
mentre il silenzio
imperversa.
Sono le risposte che
vanno al di là
delle nostre risorse.
È trovarsi
in una strada deserta
percorrendola
senza avere fretta
di raggiungere una meta.
È rimuginare
sul senso della vita
quando tutti quanti
pensano soltanto
ad andare avanti.
È la gentilezza
nei confronti
degli esseri più vili.
È amarsi
senza perdersi di vista
tendendo la mano
a chi ci può condurre
sempre più lontano.
La follia è perseguire
i nostri piccoli obiettivi
pur di sentirci vivi.




Eloisa Gattuso

Stagione stanca

Poca luce
Si allunga
Fra alberi
Spogli
Avvizziti
Dall'inclemenza
Di una stagione
Stanca
Anche i nidi
Non trovano
Appiglio
Fra foglie che
A stento
Si sostengono
A rami
Indeboliti
Il cielo
Ha spento
I colori
Anzitempo
La tela
Della vita
Ha assunto
Pennellate
Sbiadite nella
Stanchezza
Di questo
Scolorito
Momento.




Anna Gentile

Ombra

Chi sei che attraversi la mia mente
e rapisci i miei pensieri?
Chi sei, se mi neghi l’essenza
di un ricordo vissuto,
se ad ogni respiro mi graffi l’anima
e mi regali sorrisi improvvisati?
Chi sei, se mi prendi per mano
e non senti il dolore…
mi abbracci e non riconosci i miei desideri?
Sento il tuo odore ovunque
chiudo gli occhi e mi sveglio
con un rumore assordante.
Non so tu chi sei,
non voglio inseguire le tue orme
che fanno urlare i miei occhi…
non so tu chi sei, mi devo liberare
dai tuoi lividi,
ora sono qui, nel mio presente
e mi nutro di un’allegria mancata
oggi, sono io…
e mi sveglio di me.


Giovanna Gentilini

ombre

là – in fondo
muovono ombre
con passi incerti e parole stanche
ombre dei sempre meno vivi – sono
ad occidente vanno
seguendo orme che non han ritorno
nomi sussurrano senza volto
a volti senza nome
ombre


per tutti coloro che hanno lasciato il loro paese e non trovano un luogo ove mettere radici



Francesca Ghiribelli

Vita

Gelso d’amore
che scivoli sul mio cuore,
accendi di splendore
nell’anima un fiore.
Giocoso stelo
al vento,
ti prostri al firmamento
per regalarmi
la stella più bella
e così fermi il tempo,
perché il destino
non divida mai
quella carezza
che la tua mano
a darmi ogni sera
si appresta.
Così poi la notte
scende lieve
e il tuo amore
mi circonda come miele.
Sei eternità antica,
mitica spuma del mare
che mi bagna di sale.
Un sale che non brucia,
non fa male,
perché intinge di magia
il senso della vita mia.
Sei carillon di emozioni
nella giostra degli attimi
e dei sogni più buoni.



Maria Girardi


Ti scivolava
la luna sulle dita
quella notte
che fra le nocche ramose e pallide
un mazzo di virgole stringevi.
Un dono - sussurrasti -
da aggiungere
ai nostri respiri incrociati.
Amore,
l'anima senza righe
i tre punti di sospensione
dopo la gioia.



Gian Guido Grassi

Morale antica

C’è del buono nella morale antica,
che oggi noi pensiamo di conoscere.
Molti di noi sono figli di Faust.
Altri non hanno né padri né madri.
In me rivive il sogno romantico,
ma acciaccato, pieno di toppe e
ferite. Quanto preferirei vivere
il presente, non mirare altrove.
Mi guardo attorno, ma sono confuso.
Le mie proporzioni non hanno misure
vitruviane. Anche se tenderei
a recuperarle. Sono un nostalgico.
Anche questo è romantico, come
il paradosso ironico. Filosofi
come Epicuro o Seneca si sono
rivolti ai figli, per farli star bene.
Da bambini sembra possibile un
mondo piccolo. Non c’è più la polis.
Ognuno ha il suo mondo. Io credo
nel messaggio di Bergman: ricostruire
tra simili un contesto per vivere.


Giusy Grasso

"Tanto c'è il calcio"

Niente lotte
chi se ne fotte
i-phone e scarpe rotte.
Siam polli nella stiva,
gente morta
che si crede viva.
E mentre la tv
trita monnezza,
una sola è la certezza:
- Me ne batto o belin,
finché c’è il calcio…
Mangio metallo
per defecare plastica.
Non è bastata una guerra a
seppellir la svastica.
Piovono pietre,
grandi come case,
a Iva, Imu e Maramao
troppo dura dire “Ciao”.
E mentre senatori
vanno e “vengono”
anche queste luci ormai
si spengono.
Ma sai cosa ti dico?
- Me ne batto o belin,
tanto c’è il calcio!!!



Olga Grigorov (Vaduva)

Poesia

Sei tempio...
nell'infinita arte dei pensieri
scolpita in mille colonne,
da mani di letizia
edificata nell'universo del cuore,
nella grandezza dell'anima.
Sei oceano...
d'amore, dall'onde spumose,
perla di conchiglia del fondale
inestimabile creazione del tempo,
vibrazione d'ora chiusa
nella clessidra dell'eternità.
Sei vita...
inquieta nella sorte,
quiete e amore, nella musica non scritta
una sinfonia di tempi dimenticati,
sublime partitura di parole
dall'effimero istante ritrovato.



Giulia Guarnaccia

Margareta

Era bella
Margareta.
Di nero i capelli ribelli
e la sua pelle come la seta.

Margareta
amava ballare.
Di lei tutto splendeva
i suoi occhi due gocce di cielo
la sue labbra petali di rosa
e ancor non sapeva amare.

La sua condanna
"essere donna"
e la sua bellezza
il suo peccato mortale..

Margareta
chi!!
Chi ha spento il tuo cuore!!!
Chi in una notte d'inferno ti ha scaraventata a terra picchiata umiliata stuprata e con una mano sul collo ha stretto così forte da non farti più respirare!!!

Margareta..
Di te adesso lacrime di madre bagnano questa lurida terra!!!
E le sue grida strazianti le ode pure il più sordo nel più nascosto angolo di mondo testimone di cotanto orrore!!!!

Margareta
no..
Non piangere ancora
nel tuo metro di terra
sulla tua tomba
ogni notte
rivivendo le tue ultime ore..

Margareta era bella.
E non sapeva ancora amare.

Ma quante "Margareta"
per mano di mostri dovranno ancora morireeeeee!!!


Andrea Guerrieri

E l'acqua mi disse ...

- E poi scrivi di me
del mio salato destino
del verde cangiante
dell'onda potente,
dell'urlo agghiacciante
di un vento tagliente.
Tu scrivi di me
della mia calma apparente.
Tu scrivi di me
Del mio immenso
Del niente.


Romualdo Guida

Senza più narratori

Mi ritrovo ancora
nella gora del tempo
a fluttuare lo spazio
con le speme
della verde età.
Annaspo,
nel presente diluirsi
di ancestrali riti,
nobili vestigia
in dissolvenza .
Non muore Dio
nel cielo dell’apatia né,
il sole si perde nel mare
le ginestre saranno in fiore e,
Andromeda brillerà ancora.
Angusta sarà la dissertazione
nei tempi futuri
allorché mancheranno
i vetusti suoni
dei narratori del passato.


Martina Iacopino

Barabba

Eccoci a guardare questo mondo,
come se non fosse mai crudele,
quasi quando una bambina bionda
vede, nel profondo della Terra,
qualcosa che le pare migliore
soltanto perché l’erba del lontano
è sempre più verde di quella
che calpestiamo con qualcuno accanto.
Ciò che si rincorre senza orgoglio
scappa come il tempo inafferrabile,
ciò che si mantiene statico da anni
annienta la nascita di tradizioni.
Barabba persiste, questa è la realtà,
ci fosse un uomo giusto tra noi
verrebbe trattato come zotico.
Essere stupidi è un privilegio di tanti.

Eccoci a credere a questa gente,
come se fosse davvero cambiata,
quasi quando un ragazzo insorto
ripudia il perpetuo morire
e vuole annullare il suo divenire,
perché la trasparenza e l’umiltà
sono incessantemente fraintese
con la vanità e l’imbroglio.
Ciò che si premia senza impegno
sancisce il dubbio di un talento,
ciò che si vince senza aver fallito
scatena l’ignoranza dell’esperienza.
Barabba esiste ancora, questa è la verità,
e dagli ingenui viene assolto, poi
viene ascoltato nel suo assoluto.
Essere intelligenti è una condanna di pochi.


Alessandra Iannotta

Danza circolare

Guardo i tuoi occhi stanchi, trasparenti
Carezze, baci, sorrisi lontani
abbracciati tra loro si stringono muti.
Sono magri, fragili sembrano spezzarsi.
Inghiottiti dal pozzo del tempo
galleggiano ricordi
fanno male.
Solo ieri volavi,
avevi ali grandi, dorate, capaci di toccare le stelle,
i tuoi occhi non guardavano indietro
solo avanti,
avevi tempo.
Capisco.
Incomincio a danzare,
danza circolare
ora
Tutto si tocca.
Il tempo non è più linea retta.
Cambio di prospettiva.
Sorso di vita infinita.


Antonella Iaschi

Altri olocausti

Il mare, la terra, i fiumi
altri olocausti oggi
lasciati scorrere nei giorni
su persone e paesi.
Memoria dovrebbe insegnare
ma si alimentano fuochi
senza sapere dove
bruceranno e come.
Il mare che gonfia i corpi
la terra che scortica i piedi
i fiumi che deviano i giorni.
Al caldo gente che ignora.
Altri olocausti oggi
con altri burattinai
rendono vani i supplizi
di vittime del passato.
Memoria dovrebbe insegnare
ma si farà finta di niente
fino a quando l’incendio
non toccherà la nostra quiete.



Maria Imbrogno

Della mia vita strampalata e semplice
ho fatto rosari di poesia
Ho sentito impotenza
Ho provato dolore
Ho assaporato gioia come ambrosia
Ho ringraziato per ogni respiro
Ho imparato a perdonare
Ho combattuto i miei dèmoni
Ho vinto e perso battaglie
Ho cambiato strada
senza rancore
Mi hanno ferita
Ho sognato il mare
E quante volte il cielo
era così azzurro da far male
Resto sospesa
tra un pensiero appena nato
e la speranza
Con il mondo tra le mani
e negli occhi sempre il sole
anche tra le rovine
della mia anima antica.



Paola Insola

Sete
(Ispirata ad un fatto di cronaca, avvenuto a fine aprile 2013)

Attingeva al sopore della morte
l'arsura dell'operaia bengalese
intrappolata da ore tra le macerie
del Rana Plaza, alla periferia di Dacca
stabilimento stessi le capace di vestirci
a prezzi ragionevoli sulle piazze del mondo.

Sohel Rana, proprietario aguzzino
garantito dal partito di governo
aveva eluso l'allarme degli esperti
per quell'enorme crepa nella struttura
elevata in terreno paludoso e instabile
dichiarando l'agibilità ad oltranza
senza scelta né scampo per gli operai.

È crollato l'edificio, sulla sete
dei diritti per l'abuso di vite
sacrificate al sopruso legalizzato
da partigiani vincoli faziosi
per l'utile stravagante
tracannato alla sorte degli umili.

Aveva sete l'operaia bengalese
era arsura che prosciuga e brucia le vene
era ansioso desiderio di bere
alla fonte che disseta le fauci.
Era legittima smania di riscatto
da una vita di stenti.

Era solo sete.

A pochi metri l'udiva la compagna
in sventura condivisa, imprigionata
tra macerie e arnesi di lavoro.
Strisciando, faticosamente la raggiunse.

Era solo sete.

Salvifica saliva per due bocche riarse
in petali di lingue unite
d'amore vero. Era solo sete.



Caterina Izzo

Libertà

Ho chiuso la porta di Dio:
ho chiuso fuori la paura
fetida di serpenti...
I chiodi nelle dita, il tuo alito di alcool...
la faccia orrenda
di quando mi picchiavi
e giu'...e giu'...
ho chiuso fuori le tue urla della sera,
il mio posto sotto il letto
per non farmi trovare
quando tornavi...
le preghiere a mio padre,
il rasoio con il manico bianco
che ruppi per scacciati...
ho chiuso fuori la mia notte di nozze:
bianca come la neve,
senza risposte e senza coraggio...
ho chiuso fuori il vuoto allo stomaco
di quando tornavi,
il non sonno, la non vita,
le tue minacce,
pesanti e sporche di sangue...
ho chiuso la porta di Dio:
tu sei morto e non puoi riaprirla
per cercarmi...
È una porta di diamante
dura come il mio dolore...
senza serrature...
senza trasparenze di luce,
fuori, forse,
c'è Dio.



Izabella Teresa Kostka

Esistono incontri

Esistono incontri
indelebili come un pennarello
che imbratta le pagine della memoria,
frasi, parole, a volte offese
impossibili da cancellare con qualsiasi gomma.

S'intrecciano le esistenze
abbattendo ogni muro
che come un tramezzo separa i mondi,
assistono alla nascita di un nuovo ordine
risorto dalla strage sull'umana scacchiera.

Son tele dipinte quei nostri giorni:
i bianchi sorrisi sui neri volti,
le macchie rossastre sulle mani bianche,
i contorni sfumati di un acquerello
lasciato dissolversi sotto la pioggia.

Pedoni, guerrieri, martiri e vittime
occupano le sedie sulla giostra,
s'incontrano e scontrano in una corsa
che ha avuto inizio,
ma mai avrà fine.

In un ritrovo di sguardi
si compie la vita.



Grazia La Gatta

Povere creature

Bimbi in ostaggio
tra braccia materne
esibiti per impietosire;
non giochi per loro
non amorevoli carezze
ma solo tristezza
tra le intemperie.
Povere creature alle quali
è stata negata fanciullezza.
Coi loro grandi occhi
guardano vetrine
vestite a festa.
Anime sfortunate,
da vili ventri partorite,
concepite non per amore
ma solamente per... arsura di denaro.


Michelangelo La Rocca

Tormenti dell'anima

E’ dolce e soave
stanotte il silenzio,
colonna sonora
del grande creato.
Nel firmamento
splende la luna
circondata da stelle
che danzano in cielo
come anime belle.
La povera anima
si guarda allo specchio,
sullo sfondo cromatico
del buio notturno
scruta le rughe,
i suoi tormenti
mentre ode russare
i beati dormienti.
Pian piano scende
negli abissi profondi,
vuole esplorare
nuovi mondi.
Va alla ricerca
del perché della vita
seguendo una strada
tortuosa, infinita.
Se il nostro vivere
non avesse alcun senso
ed è solo caos,
un disordine immenso?
O c’è un abisso
ancor più profondo
dove forse risiede
il segreto del mondo?
Si mette in cammino,
continua a cercare:
grande è la voglia,
vuole ancora sperare!


Vincenzo Lagrotteria

Madre terra

Non sono un Re
ne un suo aspirante
sono un suddito di te
terra madre mia:
quanto sangue su di te
vien ogni dì sparso
e tu continui ad inondarmi
col tuo profumo
mai stanca, mai sazia
eterna amata
quanto la mia Musa
che ogni di mi ispira,
incredulo io al perché
siete sempre martoriate.
Eppure tu madre terra
soggiaci silenziosa
come una mamma, sola
dai suoi figli negata
maltrattata per il nulla
anch'io ti maltratto
non per camminare,
per sentirmi uomo
ritto su di te
elevato all'amore
e tu ahimè, in me ci credi
cara terra madre
hai in te e tu mai disperi
il sangue innocente
che tu mai sazia, ingoi.
Vedi, i prati fanno si
su di te sbocciare i fiori
ma tu come madre pensi
che sono figli tuoi,
son loro che fra tormenti,
dolori e poi il nulla
come i giorni miei
donano per te madre terra
l'anima e poi la vita.


Cristina Lania

Sussulto di libertà

Spoglia del tuo essere donna
eri lì riversa su quella strada.
Quel giorno la paura
serpeggiava nelle tue vene
come memoria del devastante assalto
prima subito dal tuo carnefice.

Schiava da anni
ora assaporavi la tua libertà.
Non si preoccupi
ha l'ingiunzione di starle lontano
diceva l'uomo in divisa.
Vaghe parole...

L'agguato e la morte
attendevano i tuoi passi.
Lui...
l'odio nel cuore
infieriva su di te.
Sangue sul selciato.

L'ultimo tuo sussulto di vita
è divenuto coraggio
contro ogni sopruso e violenza.
Non più femminicidio
vite nuove
vestite del verde di speranza.


Alessandra Leonardi

Un domani

Nelle pieghe di un abito sgualcito
stagnano desideri infranti
Nelle tasche di un portafoglio vuoto
resistono sogni lontani
Nelle pagine bianche del mio libro
sfoglio giorni vuoti
in attesa di un domani qualunque.



Grazia Litrico

Non parlare
non disturbare
il canto gioioso
dei grilli
inebriati di vita
e di erba.
Vedi?
Di erba
mi sono macchiata...
ho catturato i grilli
che cantavano
alla Luna...
troppa nostalgia
evapora
dalla sua
luminescenza.
Non parlare
non sbiadire
il colore del vento
fuggito
dall'inverno.
Viola è il vento
viola
come il vento
dei miei pensieri.
Non parlare
lasciami
sola
lascia nutrire
nel tuo abbraccio
la mia solitudine...
Anima


Rosella Lubrano

I bambini di Aleppo

I sogni
si abbracciavano
stretti ad una ciotola
consunta dal tempo,
li ho visti ,li ho sentiti,
toccando logore anime
intrise di pianto infinito.
Quattro tozzi di pane raffermo
legato a pochi chicchi di riso
e intorno un silenzio vuoto
e poi quegli occhi bassi
sempre più bassi ,
perchè nessuno più guarda
con gli occhi del cuore.
Ho nascosto le mie lacrime
nel fondo dell' io
per non far vedere
la mia fragilità,
volevo donare loro solo
un po' di blu,
una rosa senza spine,
un lembo di cielo
ricamato di stelle,
un canto di speranza
tra sassi
crestati di dolore.
Ho camminato a lungo
sotto una neve nera e acuminata,
sentendo respiri
ridotti a brandelli,
il nulla,
il nulla nel nulla.
Sulla terra annichilita
sferzata dal vento
nella morsa della fame e del freddo
solo bocche oranti,
teneri fiori
che cercano una mano,una carezza
a cui aggrapparsi,
rei solo di esistere in un mondo sbagliato.




Loriana Lucciarini

Ricerco bellezza.
Anche quando la vita bastona,
I suoni stridono,
I sorrisi sghembi trasformano i volti in maschere.
Anche quando l'aria è rarefatta
E m'affanno,
I problemi diventano macigni.
Ricerco bellezza,
Mi serve, ne ho bisogno
Essa dà luce nel buio
Il colore nel grigio,
È la nota intonata
grazie alla quale tutto torna in equilibrio
Tutto appare più lieve.
Ricerco bellezza
Ne sono cercatrice
La conservo in ampolle di cristallo
Preziose,
Da cortigiana.
Di notte essa è faro,
Di giorno richiamo d'incanto,
Verso,
perfetta vibrazione di gioia


Daniela Lupi

Stalking

Perché abbiamo dovuto riempire l’amore
con tanto terrore?
Che senso hanno le parole
se ammazzano il cuore?

Il tuo abbraccio fasullo
serviva all'inganno più scuro.
Parola, trappola e stratagemma,
come il ragno
mi aspettavi là
all’incrocio
tra baci e abbracci persi,
nel buio della tua anima bugiarda.

Ti ho visto accoltellare l’amore,
lo hai pugnalato dritto al cuore.
Ho chiamato l’ambulanza,
ho provato a salvarlo,
ha aperto un po' gli occhi,
ha espirato l’aria piena del tuo odio
e se ne è andato …


Gabriella Mancuso

Ricordo

Le mie braccia aperte
a sentire l'ardore di un momento vissuto.
Ti cerco nei miei appunti,
dolce ricordo intenso ed amato.
Un giorno ti rammenteró ancora
e tu ancora ritornerai tra le mie emozioni.
Cercherai me ed io ti accoglierò
come sempre.
Un ricordo,
un attimo, un'emozione, una vita.
Tutto qui,
Un amore vissuto con tutto il mio essere.


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