La prima volta
che ti ho stretta fra
le braccia
il gabbiano, volava
alto sul delta
incrociando gli ultimi
dardi
del sole nella
bonaccia.
La sera scendeva dolce
e ci avvolgeva come
coltre.
Stretta, ascoltavi il
mio cuore.
Lenta, si alzava la
luna
dietro la collina
mentre baciavo i tuoi
capelli
profumati d’acqua
marina.
Nessun pensiero
sfiorava
la mia mente
l’amore saliva al cielo
lentamente.
L’alga squassata dalla
risacca
donava il suo profumo
che all’ombra del
bivacco
inebriava i nostri
sensi.
Il mare spingeva le
onde sfinite
come i nostri corpi
sotto un manto di
stelle gremito
mentre in lontananza,
delle Nereidi si
spegneva il canto.
Gennaro Crovella
01.04.2015
(c)2015-lg.633/1941
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