Ebooks Voci di Poesia

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venerdì 27 febbraio 2015

Ciao Franca (di Giusy Grasso)


Il vento dirige le note
del musicista di strada che,
con scatole e bidoni
s’arrabatta.
Percussioni che
ritmano il cuore.
Un passante avanza furtivo
con una smorfia di
disappunto abbozzata sul volto
mentre bimbi festosi seguono
quel ritmo tribale.
Tutto attorno è magia:
il fuoco delle danze,
l’indolenza della pioggia,
il silenzio dell’attesa.
Due amici s’incontrano
per andare a teatro,
ora pieno e vuoto di te,
nel mezzo di un piovoso
giovedì pomeriggio.

Giusy Grasso
diritti riservati


*Dedicata a Franca Rame


Tanto c'è il calcio (di Giusy Grasso)


Niente lotte
chi se ne fotte
i-phone e scarpe rotte.
Siam polli nella stiva,
gente morta
che si crede viva.
E mentre la tv
trita monnezza,
una sola è la certezza:
-        Me ne batto o belin,
finché c’è il calcio…
Mangio metallo
per defecare plastica.
Non è bastata una guerra a
seppellir la svastica.
Piovono pietre,
grandi come case,
a Iva, Imu e Maramao
troppo dura dire “Ciao”.
E mentre senatori
vanno e “vengono”
anche queste luci ormai
si spengono.
Ma sai cosa ti dico?
-        Me ne batto o belin,
tanto c’è il calcio!!!

Giusy Grasso
diritti riservati



Acrostico in scala diatonica (di Giusy Grasso)


DOna amore incondizionato
REgala un sorriso
MIstifica la mente
FA  un inchino al nuovo giorno
SOLleva il velo che ti ottunde la vista
LAscia cadere paure e virtù
SIi il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

Giusy Grasso
diritti riservati



Scarpe (di Giusy Grasso)


Meyu cunsu’male scie note di mei passi

che lasciale staziuna’ in te un cantu.

Giusy Grasso
diritti riservati


Surya (di Giusy Grasso)


In questo tempo che ignora se stesso,
sono polvere di gemma
celata tra la sabbia 
di una clessidra in frantumi;
non ho più confini
eppure sono a casa...

Giusy Grasso
diritti riservati


Merigar West (di Giusy Grasso)


Cucirò trame d’essenza
ai piedi dell’Amiata,
avvolta da un soave sussurro
intonato dal vento.

Giusy Grasso
diritti riservati




Bardo (di Giusy Grasso)


Ore annegate,
disperse nel sale.
Cuori assopiti
nel ventre del mare.
Piange un bambino
che bimbo non è,
destato dal suono
dell'assenza di sé.
Accorre la luna
al suo nobile pianto
e il vuoto di luce
svanisce d'incanto.
- Anima bella,
rapita dal mare
torna a dormire,
torna a sognare.

dedicata alle vittime del disastro all'isola del Giglio

Giusy Grasso
diritti riservati


mercoledì 25 febbraio 2015

Saperti lì (di Ada Jacono)



Non fuggirò all’incrocio
sceglierò la strada più lunga
quella che mi condurrà
nell’ebbrezza di un primo mattino
colorato
dalla tenue luce dell’aurora
dove si smarriscono i ricordi

Scricchiolano le foglie ai mie passi
nasconde il rumore
il tuo rimpianto

Saperti li
nudo di pensieri
vuoto di passione
spento, inerme, abbattuto
intriso di mestizia e di dolore
consapevole della tua
solitudine

Piangi un amore morto
ancor prima che muoia,
finito

Saperti lì mi addolora
Io che conosco i sentimenti
il valore delle cose
mi svesto davanti  a te
perché tu  possa leggere
dentro un cuore vuoto,
dove nulla sta scritto.

Dove tu possa leggere
l’ultima stilla di sentimento …  svanita


Ada  Jacono
diritti riservati

biografia


martedì 24 febbraio 2015

Lamiere e sangue (di Carlo Romano)


Maledetto sia il venerdì
Il sabato sera e le discoteche,
Maledetti voi che bevete
Per sentirvi impareggiabili
Padrone del bene e del male
Vi lasciate andare… tralignare
Con le avventate stronzate.
Spugne marce che non siete altro
Insensati ubriachi drogati fradici
Privo d’intelletto, di sentimenti sani.
Dementi incoscienti nati
Dove correte! Dove andate!
Non vi rendete conto
Che il vostro buon senso va a puttane.
Siate saggi, la vita è sacra,
Non create fossati e danni
Rivoli di lacrime ai vostri cari.
Quando guidate vogliatevi bene…
Non siate schiavi delle droghe e del bere
Piuttosto fate sesso all’infinito
Insaporite la vita
A suon di baci, di carezze e di poesia,
Siate orgogliosi, rispettosi
Del gran dono divino,
Siate per parenti e amici…
Per coloro che vi amano
L’eterno buon senso… un mito
Da emulare.

Carlo Romano

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domenica 22 febbraio 2015

Luna e sole (di Francesca Foglia)


Vite trascorse all'insegna del Sole
unico amico dei giorni di rabbia.
Quella rabbia che é energia
fonte e scintilla,
disperato bisogno di reinvenzione.

Sole trascorso nel sogno di una notte,
che non cessa né può,
che lascia il buio e le certezze alle albe di morte.
Sono quelle le albe
in cui non crollano le barriere
e il mare resta inviolato.

Sole solo notturno,
che sorge al tramonto.
Trova un fedele riparo
da pugni e malattie,
manie,
sacrilegi e santità.

Non può essere Luna.
Brilla e resiste
a ogni cambio di stagione.
Così colmo fiero e spregiudicato,
non conosce respiri calanti
né falci titubanti.

Eclisserà una notte,
e terminato il sogno
sarà pronto ai richiami del giorno.
Non sarà nascente,
ma caparbio rivelatore.


Francesca Foglia
diritti riservati



Ad oggi (di Francesca Foglia)


Trarre spunto dalla solitudine,
scintilla creativa e nemica dell'inerzia,
può vestire la strada
di un'allettante alternativa.

Cucire l'itinerario di un buon progetto
può salvare l'anima
di un attore squattrinato
errante
alieno,
ancora alla ricerca del suo moulin Rouge.

Non c'e posto per l'arte,
solo chiese da erigere
e personalità da sradicare,
solo croci da appendere
e passioni da placare.

E se può sembrare ovvia
l'occasione di rivincita,
io indago le sfumature di morte del fantoccio che é cadavere in me,
senza voglia o meglio ardire
di muoverne un capello.
Ingombra di un pallore
che conosco non essere il mio,
ma che sento essermi di conforto.

Cosi guerreggio contro il tempo
e contro giustizia, che ne é il frutto
e bestemmio contro la libertà,
a cui tanto ambisco,
folle e invasata
di un desiderio scomodo.

Francesca Foglia

diritti riservati


Francesca Foglia


Francesca Foglia

Frequento attualmente  l'ultimo anno del liceo classico.
Partecipo al corso di teatro e amo dipingere e disegnare, ma la mia prima passione é il canto. Mi piace l'arte e tutto quello che concerne la bellezza e sogno un futuro lavorativo incentrato su questo amore. Penso che  la noia sia la cosa che opprime di più e amo tutto quello che é movimento, infatti sogno di viaggiare e sono aperta al cambiamento, anche e soprattutto interiore. Sono affascinata dalla natura soprattutto dai paesaggi montani, boschi, prati e soprattutto da luna e sole.

Intervista:
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa significa poesia per te?
La poesia é uno dei canali più efficaci per esprimere il proprio essere e per esternare un'energia e un'emozione che nasce dal nostro io più vero, improvvisa, sincera e dirompente. Penso insomma che la poesia sia un istinto, un richiamo, un modo per dar forma ai sentimenti più vivi e violenti.

Cosa ti muove a scrivere poesia?
Scrivo poesie perché sento il bisogno di dare voce alla mia sensibilità. Sento spontaneo il bisogno di scrivere nell'attimo stesso in cui provo un emozione. Penso di essere tesa alla poesia dalla mia stessa natura, che detta il mio desiderio di dare sagoma e colore al mio io.

Qual è la funzione del poeta, della poesia oggi?
Penso che la funzione della poeta oggi sia la stessa di sempre ed imprescindibile: alimentare e diffondere l'amore per la bellezza, in un mondo da sempre nemico del coraggio di esprimersi. Scrivere permette di comunicare i sentimenti più sinceri, sia dolci che rabbiosi, e quindi diffonde l'amore per la verità, che credo rappresenti il veicolo necessario alla conquista della libertà, che a sua volta sono convinta nel coraggio di essere se stessi. La poesia da voce al diritto e alla scelta di vivere la vita all'insegna della libertà, della bellezza, della verità e dell'amore, che considero le basi della felicità.

Un paio di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
appassionata e onesta.

Parlaci di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato.
 "Ad oggi" é una delle poesie a cui tengo di più e che sento più presenti e attuali. Parla infatti della passione di un attore squattrinato, un artista e un amante della felicità alla ricerca della sua realizzazione e della sua possibilità di respirare e avere spazio. Ma il suo istinto e la sua vera natura sono oppressi e ostacolati dall'ambiente circostante, troppo spaventato per abbracciare la vita e quindi intriso di odio per la libertà, irrazionali mortificazioni e culto del sacrificio. Quello stesso ambiente genera un fantoccio perfettamente conformato alle manie della comune società e tormentato dalla patologica volontà di punire se stessi e i propri desideri. Tale figura costituirà un cadavere che andrà a ingombrare l'animo dell'attore, che quindi sarà ostacolato anche e soprattutto da se stesso. Ma anche grazie a queste consapevolezze, essendo un titano deciderà di non arrendersi e diventerà guerriero spronato da un desiderio scomodo: vivere.

Ad oggi

Trarre spunto dalla solitudine,
scintilla creativa e nemica dell'inerzia,
può vestire la strada
di un'allettante alternativa.

Cucire l'itinerario di un buon progetto
può salvare l'anima
di un attore squattrinato
errante
alieno,
ancora alla ricerca del suo moulin Rouge.

Non c'e posto per l'arte,
solo chiese da erigere
e personalità da sradicare,
solo croci da appendere
e passioni da placare.

E se può sembrare ovvia
l'occasione di rivincita,
io indago le sfumature di morte del fantoccio che é cadavere in me,
senza voglia o meglio ardire
di muoverne un capello.
Ingombra di un pallore
che conosco non essere il mio,
ma che sento essermi di conforto.

Cosi guerreggio contro il tempo
e contro giustizia, che ne é il frutto
e bestemmio contro la libertà,
a cui tanto ambisco,
folle e invasata
di un desiderio scomodo.



Profumo d'antico (di Valentina Imperiu)


Un vecchio carillon a corda,
suona note di vento;
melodia di velluto.
Una bambola, dimenticata sul sofà,
fissa un vaso
che cade a terra.
Ricordi di cristallo si frantumano,
saturando l'aria.
Profumo d'antico illumina la stanza.
E spiove.

Valentina Imperiu
diritti riservati



Scrivere (di Valentina Imperiu)


Scrivere,
passione antica.
Fogli sudati d'inchiostro,
striati d'amaranto.
Grano degli Dei ingoiato vivo,
sorseggiando lacrime sapide
da calici di muschio.
Scrivere:
Lettere segrete verso l'oblio
tramontano su sabbie mobili
lise da ricordi viscidi.
Scarti senza domani come vuoti a perdere.
E l'essenziale addosso.
Scrivere:
omaggio alla follia.


Valentina Imperiu
diritti riservati



I tuoi baci (di Pasquale Esposito)


Non cerco i tuoi baci
come un passatempo
li desidero per sentirti
mia, per gustare le
tue labbra, così
sconfiggo il mio tedio.
Sarò invincibile
contro di esso.

Pasquale Esposito

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Icaro (di Daniele Neri)


Guardo il cielo,
schiavo della mia isola
e del mio mondo,
con il desiderio di fuggire
da questa prigione
che tormenta il mio
cupo animo.

Il cielo mi guarda,
azzurro come il cuore
di una tenera amante,
scuro come il volto rabbioso
di un dio della guerra.

Lo sfiderò,
volando sulle onde del mare,
le spalle rivolte
verso l'astro di fuoco.

Cercherò l'aria,
il vento e il fuoco,
ma brucia la poca cera
delle mie ali,
scioltasi al sole violento
a pochi metri
da riva.

Sarà il grande mare
la mia immensa bara,
le sue acque profonde
accoglieranno
il mio povero corpo
abbracciandolo
in una calda placenta materna.

Dall' implosione del mio
sogno infranto,
i mille lapilli
della mia memoria
raggiungeranno
e feconderanno
la terra e il cielo.


Daniele Neri
18 agosto 2014
Tutti i diritti riservati all'Autore




L'uomo che piange... (di Carlo Zanutto)


Sono lacrime del tempo,
sono lacrime di un treno,
sono lacrime di un sogno
mai avverato...

L’uomo che piange
sono lacrime su un foglio bianco
che è restato bianco...

Sono le macchie del tempo
che non vengono via,
sono i sogni
che sono fuggiti...

sono lacrime
su inchiostro,
lacrime su pagine bianche
che sono restate
bianche...

L’uomo che piange
sono io allo specchio,
sono io che penso ad un futuro,
sono io che vorrei dare,
sono io che amo,
sono io che guardo lo specchio
e quei fogli bianchi
che,
nel tempo,
sono restati bianchi...


Carlo Zanutto
diritti riservati

08/04/2013

Sull'asfalto (di Carlo Zanutto)


Ho lasciato sull’asfalto
la parte peggiore di me
quel giorno che hai deciso
di andartene,
quel giorno che tutti
perdemmo la nostra
ingenuità
ed entrammo nel mondo…
Quel giorno che la vita
ci fece capire
la vita,
quel giorno che capimmo
che è solo un attimo
entrare nel baratro…
Ho lasciato sull’asfalto
la mia innocenza
quel giorno
che hai fatto la scelta
di andartene
ed è stata,
malgrado tutto,
la scelta più facile…


Carlo Zanutto
diritti riservati

08/10/2014


Ritorno dell'Uomo fiero (di Anna Serio)


Occhi di innocente sorpresa,
aperti in tenera emozione
al barlume di lampi del passato,
illuminavano con gioia di rugiada
il volto prosciugato e sfiancato
dal centenario e immemore peso,
nell'ultima mia affettuosa carezza.
Chiusi da quiete serena son ora
e dormi nell'immobile tempo
senza più suoni e dolori,
sorvolando l'immenso pensiero
di un'anima che in luce
ridona le vesti di te,
Uomo tenace e fiero.


Anna Serio
20-01-2015
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Parlami (di Ada Jacono)



Ada Jacono
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Carnevale (di Michele Prenna)


Quando lo vuole la neve
impaurisce le maschere
disabituate a resistere
coi carri in fuga prudente.

Senza coriandoli le vie
i fiocchi fanno candide
piste di cauto circolare
per pedoni e macchine.

Per i piccoli spiace
impazienti d'uscire
in allegro scherzare.

Visto quanto succede
forse è segno celeste
di sospendere il ridere.


Michele Prenna
diritti riservati


Uomini senza Dio (di Cesare Moceo)


Maldicenze e scandali

di uomini senza Dio

a nutrirsi l'anima dilaniata
da cieche violenze

e impregnata dei sentimenti più oscuri

a far da sfondo alla crudeltà

per la paura di perdere privilegi
e laute prebende non sempre oneste.

E elargire spiccioli di emozioni

con l'amore a speculare su se stesso
e esaurirsi ancor prima di manifestarsi

nella falsa solidarietà con chi è meno fortunato

nell'evoluzione insensata e instabile
della finto desiderio della loro felicità.

Cesare Moceo
diritti riservati


Ali nuove (di Maria Imbrogno)


Farò buchi
nell'indifferenza,
inchioderò la mia rabbia
alle rocce di un deserto
e poi camminerò
fino a raggiungere l'alba
e mi costruirò
ali nuove
che sappiano volare
al soffio di un'idea.
Cercherò
la luce più abbagliante
per dissolvermi nei miei sogni
e rinascere
dopo questo tempo delirante
con la gioia negli occhi
un cuore di carne
un po' di pace
nella mente.

Maria Imbrogno
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