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lunedì 30 marzo 2015

Manicomio e redenzione (di Valentina Imperiu)


Valentina Imperiu

Manicomio e redenzione

Stavo lì,
dentro gabbie fetide di lacrime e sangue,
dove giacevano i miei pensieri smembrati
eppure mai vinti.
Ero una fanciulla
e giocavo innocente in mezzo alle ombre,
prostrate a Dio per gli altrui peccati.
Ero mia madre
e mi partorivo all'alba con dolore,
rinascendo diversa,
ogni volta nello stesso inferno.
Ero mia figlia
e temevo di impazzire...
Dai lunghi corridoi qualcuno non usciva.
Indugiava negli angoli di buio con gli occhi spenti,
fissi su di un mondo accartocciato da mani umide e malferme.
E le dita sudicie imbrattavano i muri di terrore e pianto.
Il mio corpo era neve soffice e immacolata.
Sui miei piedi nudi,
pioggia dorata e sciami di insetti.
Regina del nulla,
con la mia corona di spine.
A mondarmi l'anima tra spire di fumo e follia.
A scoprire nei versi la mia redenzione.



La prigione dell'anima (di Tina Piccolo)


Tina Piccolo

La prigione dell'anima

Erano sbarre i miei pensieri
ed io una stanca prigioniera....
Cercavo invano la verità
e gridavo al mondo
la mia pena.....
Dissero che ero matta,
fu un pellegrinare
in cliniche e ospedali....
Altri sguardi smarriti,
altri voci inquiete
tormentarono i miei giorni...
Mi ascoltarono, mi analizzarono,
divenni strumento di una scienza
senza cuore,
che violentava
i segreti dell'anima mia...
Altre mani si tesero
e le strinsi, ad una ad una....
Erano matti come me
alla ricerca della libertà...
Asciugai lacrime e carezzai
il dolore,
mentre studiavano i nostri gesti,
le nostre parole
e ci davano farmaci senza tregua...
Una luce vidi in fondo al tunnel,
corsi affannosa verso l'uscita
e mi ritrovai a respirare
aria nuova, incontrai la vita...
Mi aveva guarita l'amore
che avevo donato ai "matti" come me...


(AMBASCIATRICE DELLA POESIA NEL MONDO - CRITICO LETTERARIO E DI ARTI VISIVE - FOND: PREMIO INTERNAZIONALE CITTA' DI POMIGLIANO D'ARCO)

Non sono uomo (di Stefania Onidi)


Stefania Onidi

Non sono uomo

Non - sono - uomo,
ho identità di animale denudato
e consegnato all’oblio dal tuo sguardo censore. Maledetto il tuo sguardo.
Vorrei che toccassi il mio silenzio
mentre precipito in un abisso liquido di risa e pianto.
Ho un cuore imploso, nero e incapace di sentire. Dicono.
Non - so - chi - sono. Dicono.
Eppure conosco
il pianto delle nuvole e il grido del cielo, lo sento nella carne imprimersi come una preghiera e sudare vita infetta di vita. E TU,
non sentirai mai. Mai - come - ME.
E io mi vedo solo. Tremendamente solo. Tu mi vedi solo.
E sto qui ad attendermi a primavera il 21 quando il mandorlo vivrà la sua vocazione alla- v-i-t-a. E sognare di vivere.
I o  s o g n o  d i   v-i-v-e-r-e.
Ma - io - non - sono. Non- ti - importa - chi - sono - io.
Nella tua infinita bontà, mi lasci solo.
Mentre - voglio - vivere. E sogno di vivere!



Per Alda (di Sandra De Felice)


Sandra De Felice

Per Alda

Traspare la tua anima dai versi…
e
la pelle e il sangue di ferite
inferte alla tua genialità
alla tua purezza...

Traspare l'amore dai versi
e l'incantesimo
che trasformano il tuo dolore e costrizione
in gioia e fantasia...

E' la tua delizia per la vita, Alda
e i sogni e la poesia
che sempre vivi resteranno...

Alda dolcissima...

I poeti (di Samuel Paterini)


Samuel Paterini

I poeti

Ne ho visti alcuni soffrire per amore,
ne ho visti altri non piegarsi davanti alle ingiustizie.
Ricordo di gente sola, denigrata, umiliata,
diventati business sotto metri di terra fresca.
Erano i poeti che accarezzavano lievi le ali di farfalla,
erano i poeti, sì, i poeti... che non ambivano alla gloria.
Erano i poeti coloro che derisi nelle piazze,
cercavano, (magari invano), un paio d'ali pazze.
Volavano planando su erba fresca
volavano senza la paura di farsi girar la testa.
Volavano e piangevano per tanta indifferenza,
si sentivano "complici" per lo svanire dell'essenza.
Alzando gli occhi al sole
ho incrociato un aquilone
e non avrò paura di volare
nel cielo dei poeti.



Oltre il sorriso (di Rosy Pozzi)


Rosy Pozzi

Oltre il sorriso

Notti insonni meditando, ripensando,
elaborando amori pene ed oltraggi,
rimuginando su affetti sottratti,
su amori toccati e svaniti
sofferti da ogni palpito in petto.

Notti invocate che non accadono mai,
interminabili giorni d’angosce.
Una messa alla prova,
un corso frustrante 
con parole taciute
ma infin vomitate,
d’un fiato narrate
da innato talento
dallo spirito preso per mano
fino a sentire quel Dio più vicino…

Animo inarrestabile combattivo e profondo, 
sentimento racchiuso in uno sguardo superbo
captando la vita in ogni mossa di dita
fissando e sfidando il destino, sorridendo…
E ancor così io Ti vedo…
raggiante ed avvolta serena in un luminoso sorriso...

ad Alda Merini

Pace (di Salvina Di Stefano)


Salvina Di Stefano

Pace

Momenti di pace
mi vengono a trovare
uno squarcio di luce
trafigge la notte
l’anima mia fa
riposare.

La quiete mi assale
torna il sereno
mi sento sospesa
in uno stato ideale.

La leggerezza di questo
momento
dura un istante…
Poi tutto scompare.



E mi tremano i polsi (di Rossella Rita Papa)


Rossella Papa

E mi tremano i polsi

E mi tremano i polsi
e le paure confessate mai
o forse sputate
nel grido notturno
della mia grigia tana.
Continuo a chiamarti
e chiederti - dove ti nascondi
tu che mi mordi e fuggi nel buio
e nuda morta sconvolta
m'abbandoni ignaro.
Forse nel letto disfatto
qualche impronta ritroverò
del mio lupo maledetto
che mi bacia come un ladro
e mi deruba ancora
di soli respiri.



Voglio toccare il cielo oltre le nubi (di Rosetta Sacchi)


Rosetta Sacchi

Voglio toccare il cielo oltre le nubi

Vivi gli attimi di sole
Nei giardini d’inverno
Nei tuoi silenzi immacolati
Come il ricamo della neve
Sui rami e mi trattieni
Muta per le mani
Mentre tu voli
Su lidi d’azzurro
E passi incolume
Il fuoco del tramonto
Le tue parole sono scolpite
Sulla carne del cuore
Mute, nessun dolore
La tua anima libera
Grida nuda una gioia
Che non è follia
Guardi il vuoto
Con l’universo dei tuoi occhi
E so che mi ascolti
Sulla carrozzella
Tu che su di un foglio
Bianco scrivi:
“Spingi più forte l’altalena,
Ora, voglio toccare il cielo
Oltre le nubi”.


Magia della solitudine dell'anima (di Rosalba Di Vona)


Rosalba Di Vona

Magia della solitudine dell’anima

Resto ad ascoltare il lento passo
che spesso appare scomodo
ma intimo confessa
l’intervista all’anima inquieta

aggrovigliata nella sedia preferita
stringo al petto le ginocchia e fisso
piedi scalzi laccati di rosso e
mani lente a massaggiare caviglie

sguardo dolce che implora energie
nell’intimità del grande silenzio che
racconta anche ciò che non sopporta
a chi non l’ascolta senza inorridire

magia della solitudine dell’anima
che non ha bisogno di lenti per vedere e
credere nelle azioni che verranno ricompensate o
per trovare approdo dove il razionale è latitante

cerco solo l’intuizione giusta quella dei verbi che bramano
gesti da fare per incontrare  la speranza di futuri migliori
non si sopravvive oggi se non si pensa al domani
Il dolore della vita è maestro e in lui cerco la speranza.



Pensieri fissi (di Roberto Marzano)


Roberto Marzano

Pensieri fissi

Lenir come vorrei tale tormento
sonagli rotti pendulano in testa
le litanie di voci di fantasmi
ripetono fa presto, datti un taglio...

Tra poco arriverà il Dottor Ampère
il suo folle voltaggio schioda-cervello
mi precipiterà ben ben più in basso
di dove sono adesso e tanto soffro
i lacci stretti ai polsi, alle caviglie
sbocco a un mondo immaginario
di fate con sei braccia, occhi di lupo
edera perniciosa m'aggroviglia
immobile sul letto, sul soffitto
aghi ritorti che m'accarezzano
i capelli sudati e gli argomenti
dei soliti miei pensieri fissi...



A piedi scalzi scalciando (di Pietro Erasmo Fasani)


Pietro Erasmo Fasani

A piedi scalzi scalciando

Un sole gelido metallico
cristallizza ibernando
i meandri profondi
anima
solitaria errante.
Passo dopo passo
mi portano
in avvolgente nebbia
di ricordi.
Sentieri ciottolosi
cosparsi di foglie
ammucchiate lasciate
un lento macerare
agonia di una vita
che non si può
accogliere.
Vipere cornute… Deserti interiori
sostenibile passione
traccianti solchi
di un amore
che sono solo ombre.
Pozze riflesse
di una sagoma svanita
a piedi scalzi
scalciando l'acqua
nonostante i miei cerchi
non riesco a calpestare
la mia immagine riflessa.

Depresse Riflessioni
manichino di un uomo
avvolto
tabarro di nebbia
svanisce
tra le malinconiche brughiere
della solitudine errante. 



Magica follia (di Pasquale Esposito)


Pasquale Esposito

Magica follia

Straripa il mio dire,
il mio sconnesso fare.
Si frantuma il mio pensiero
in uno sciame senza alveare
in uno stormo senza meta
in una milizia
senza fortezza
che combatte contro
giudici di un folle senno.
Poi affronto il mio pensiero,
ecco lo vedo si posa sulle onde
di un mare in burrasca.
Lì 
annega il disprezzo di chi
lo vuole pazzo per
ergersi sapiente di Niente.
Poi va alla deriva
fino alla costa di una terra felice
ove valori e giustizia
sposano in magica mestizia
la sua dolce follia.
Ma quel pensiero è vita
che abbraccia i sensi
in un appassionato ardire
mentre sconfina lo sguardo
in un Cielo Cristiano
pronto ad AMARE e a perdonare
un fremito confuso
o soltanto
bambino.



Poeta mali (di Monica Zanon - Moka)


Monica Zanon (Moka)

Poeta mali*

Ci confezionano sottovuoto
e ci mettono in vetrina.

Chiudo gli occhi...
il cielo finalmente s’immerge nelle acque,
tepori assenti di un vaporoso giorno
m’avvolgono come bende fresche,
ma il recinto le infrange e le spezza.
Mi punge gli occhi.
Un buio intenso mi pervade,
la tossicità del trascorso ingenuo
mi inasprisce i sensi,
guardo la pellicola della vita,
immagini sotto pelle di un sognatore.
Tento l’evasione: scrivo pensieri fuori dal vetro
spezzando la monotonia dei giorni che restano,
tagliando tutto ciò che non é necessario,
ma le catene son troppo corte,
sbatto sull’asfalto quei sogni, figli del dissenso.




*ndr: Poeta del male (lat.)

Sigarette (di Michele Prenna)


Michele Prenna

Sigarette

Se ne sta tranquilla
nel vestito a fiori largo
le labbra di rossetto
la chioma scompigliata.

Si scuote come ti vede
e avvicinandoti implora
"Hai una sigaretta?"
senza neppure guardare.

Accontentata sorride beata
inanellandone cerchi
candidi illuminandosi tutta.

Ritorna presto a spegnersi
col breve fumare la figura
l'oro della nicotina sulle mani.


La follia mi separa dal mondo (di Michela Zanarella)


Michela Zanarella

La follia mi separa dal mondo

La follia mi separa dal mondo.
Coricata nel suo gergo
senza rumore
invento smorfie come altalene
dove giocano l'assurdo
ed il vento
che odora di solitudine.



domenica 29 marzo 2015

Alda Merini (di Matteo Cotugno)


Matteo Cotugno

Alda Merini

La mia distanza
è l'essermi lontana dal mondo
- così com'è non va -
vissuto anonimo d'ufficio
trapelato dai tasti a dirotto
sudore stantio di fattura
numeri e parole senza vita
- la mia distanza -.

La mia distanza
è un rifiuto di abbracci
un legaccio stretto alle sbarre
letto di contenzione rappreso
di tenerezze negate
numero io e parole nella testa
- la mia poesia -.

La mia distanza
è un bicchiere di vino
con l'ultimo dei "sottoiponti"
un suo sorriso e gli occhi di nebbia dei Navigli
la luce tremula di casa mia
sospesa come le scritte sulla parete
numeri loro e parole animate
- la mia vita -.