lunedì 21 dicembre 2015
domenica 20 dicembre 2015
Nel freddo inferno delle feste (di Cesare Moceo)
Ore buie e tempestose
di giorni a tinte cupe
vissuti a indagare
passioni promiscue
e esplorare intrinseche
conflittualità
brandelli di vita
macerati
tra le ombre
dell'infelicità
cospirazioni ambiziose
dell'anima
a ingaggiare
lussureggianti battaglie col cuore
E vestire l'arma
potente dei versi
nelle costruzioni
d'amore
a rassettare i
sentimenti
corrosi da emozioni
irrisorie
umiliate e maltrattate
dal viver d'incubi
a far vacillare ogni
equilibrio dell'Essere
Io
degno esegeta
con l'unico intento di
continuare a conoscermi.
Cesare Moceo
diritti riservati
Questuanti (di Michele Prenna)
Ricordare i poveri
sotto Natale
come a Novembre coi
morti
uno scarico di
coscienza pare
simile al fissare
appositi giorni
per una malattia spesso
letale.
Certo che è meglio di
niente
però provvedere agli
afflitti
sarebbe un dovere
sociale
non da scadenze ad
inviti
che ai soldi vanno a
parare.
E tutti per troppa
gente
di colpo siam Babbo
Natale
anche se il cuore non
crede
che veramente stia
male.
Michele Prenna
diritti riservati
I poveri di spirito (di Italo Zingoni)
Quaggiù
in qualche luogo
sconosciuto
in uno scompartimento
vuoto
di un treno che non
parte
si è disperso il poco
messo a disposizione.
La polvere ha coperto
le prove dei nostri
passaggi
le zone oscure della
memoria
i retaggi degli ideali
le ali degli angeli e
le code lunghe
dei diavoli, ammesso e
non concesso
che i due siano dei
geni immortali.
I dubbi non trovano
risposte
abbastanza convincenti
e il genere umano si
consuma
dentro al vuoto in cui
si muove
in attesa del giudizio
supremo
innocente solo per
mancanza di prove.
Saranno i poveri di
spirito
–da sempre beati–
impreparati ad ogni
evenienza
quelli che non hanno
nulla da parte
quelli che sopravvivono
anche senza
la prima alla Scala e
l’ultimo profumo
le vacanze per vincere
lo stress
e il rendez-vous per i
“soliti” aperitivi
nei locali dei vip
all’ultima moda
saranno i poveri di
spirito
a cambiare il mondo… se
ancora saranno vivi.
Italo Zingoni
– POESIE DEL DIS-INCANTO – INEDITO -
17.12.2015 – © t.d.r
Milioni di passi (di Pasquale Esposito)
Quanti passi sui
marciapiedi
vanno verso un infinito
universo.
Da diversi mesi un sole
lieve
mi accompagna nei miei
passi,
da quando mi prese per
i capelli,
mentre ero già sotto il
manto nero
e la falce sul collo.
Sole, sole lucente,
calore e vita,
dura in me, fammi fare ancora
milioni di passi,
nell’azzurro della mia città.
In compagnia degli
amici sinceri, della
POESI , e dei poeti.
E tutti facciamo
milioni di passi dentro
una vita serena,
in un sogno chiamato
amore.
Pasquale Esposito
Diritti riservati
17/12/2015
Svuotata (di Anna Maria Cartisano)
Svuotata
così mi sento dopo la
tempesta
svuotata
come l'umile soffione
di prato
senza più petali...
senza più stelo...
delusa
come un angelo caduto
in un angolo buio
del mio falso paradiso
che si rivela in realtà
l'inferno
e tu sei il re
degl'inferi
che tiene ancora
incatenato
il mio cuore
alle tue debolezze
ed alle tue paure
di uomo a metà...
ed io angelo caduto
piango e...
...ancora t'amo !
Anna Maria Cartisano
diritti riservati
giovedì 3 dicembre 2015
Il bacio rubato (di Valentina Imperiu)
Valentina Imperiu
Il bacio rubato
Bevo un bicchiere di bianco
tra le parole della gente
che non ascolto.
La bocca assapora il retrogusto lento del tuo bacio tannico,
profondo come il vuoto che hai lasciato
abbandonandomi dentro me stessa.
Verso nel caffè tre cucchiaini di nostalgia.
Una nota di dolce mi sbrana di nuovo,
mentre ti penso.
Ti vengo a cercare,
sono in piedi
davanti ad un vecchio portone.
Una fotografia in bianco e nero prende vita.
Mi sorprende alle spalle un abbraccio caldo
e la notte si accende...
Isola deserta (di Salvina Distefano)
Salvina Distefano
Isola deserta
Nella mia isola deserta
non crescono più fiori
non spunta un filo d’erba
non ci sono più colori.
Le farfalle non hanno
più le ali
nel cielo terso
nemmeno un volo
né canto d’usignolo.
Arida è la mia isola
devastata da tempeste
anche l’orizzonte
ha perso il suo splendore.
Solo i miei pensieri
aleggiano leggeri
vorrebbero planare
sul mio assopito cuore
riuscire a risvegliarlo
destarlo dal torpore.
Pensieri dal mare (di Rosy Pozzi)
Rosy Pozzi
Pensieri dal mare
L’alba come amo mi cattura trascinandomi a sé.
Accovacciata a rimirare gli
albori
affiorano palpitanti emozioni
mentre lesto è il susseguirsi di mille pennellate
come riproduzioni su tavolozza posata
negli accecanti contrasti del sole nascente.
Specchianti tinte ribaltate
in acque oscillanti
fra stormi d’uccelli e volteggiar di farfalle
che portano misteriose rinnovate novelle.
Rannicchiata rimango
stretta a me
come fanciulla indifesa
rapita dalle mille sfumature all’orizzonte
attratta e commossa nel contemplarti: ALBA.
Come in un batter d’occhi
giunge veloce la sera,
che in un pugno lascia gioie pensieri e tensioni
accumulate nello scorrer del giorno poc’anzi svanito,
e lì ci adagia …
a meditare nell’oscuro calar della notte.
- Ma fra poco un’altra
alba
come amo incessante mi ricondurrà a sé
e lì ancor sarò accovacciata
a
immortalare milioni di scatti.
Le tue parole nella mente (di Rosetta Sacchi)
Rosetta Sacchi
Le tue parole nella mente
Impresse nella mente son le tue parole
dove riposavo come in una culla
“Ci sono io ora, io non sono ‘Altri’
ci sono io e ti darò il mio amore,
se anche tu mi vorrai lontano
io tornerò ogni sera
e ti verrò a cercare
nessuno al mondo e nessuna
cosa da te ormai mi può separare”.
Io mi sentivo come in una botte,
le tue promesse il mio nuovo credo
quando smarrita per le vie del mondo
nei tuoi occhi ritrovai una guida.
Me le ripeto le dolci tue parole,
sono un balsamo sull’anima dolente
una nenia dove torna il cuore
ora stretto in solitaria pena.
Sei il vero amore, ora da me lontano
che come ‘Altri’ ha chiuso la sua porta
una menzogna costruita ad arte
sulla verità ha avuto miglior parte.
Col fuoco non si scherza sull’amore
neppur giocando solo a parole,
ora lo so ma ora l’amore è un fuoco
che corpo ed anima estingue poco a poco.
L'ubriaco (di Roberto Marzano)
Roberto Marzano
L’ubriaco
Divaricato io sto, sghembe le gambe
a scalcagnare orizzonti tesi in traballo
misurando oltremodo la compiacenza
in litri che concedo a un mondo storpio
all'ovvio fastidio che prodigo procuro
ai benpensanti dall'eloquio spaventati
di libertà ubriaca che non tiene conto
brutti musi ammoniscon ogniddove
la mia voglia pazza di fare tripli salti
fischiettando labbra viola al trangugiare
bicchieri mezzi pieni sul ponte che conduce
un po' più in là verso l'obnubilanza
prima di crollare nel buio della sbronza
e risvegliarmi sfatto nel letto in falsopiano
con le coccinelle a camminarmi sugli occhi...
Rotta di deriva (di Pietro Erasmo Fasani)
Pietro Erasmo
Fasani
Rotta di deriva
Lampi di dolore
lacerano
brandelli d'anima.
Mollare gli ormeggi
prua alla deriva
solcare creste
onde bizzarre
impetuoso naufragare
desiderio d'estinzione.
Balia dei venti
e delle mareggiate.
Gabbiani come
assillanti pensieri.
Scia spumosa
bava di salsedine.
Rotta senza bussola
timone bloccato
alla ricerca
"dell' isola fantasma".
Foschia della ragione
all'aurora sfumata
di un nuovo giorno.
Che diavoleria (di Pasquale Esposito)
Pasquale Esposito
Che diavoleria
Che diavoleria è mai
questa dell'amore...
Si aprono finestre
che prima erano chiuse,
si riempiono stanze
che prima erano piene di niente.
Ci si distrae dal lavoro,
si farfugliano parole
mai dette prima.
Ti ritrovi a baciare
la tua ombra
credendo che sia Lei,
il tuo amore...
Quando le sue labbra
soltanto ti sfiorano,
ti dimentichi dove sei.
Dalla sua bocca
assaggi il buon vino,
e ti inebri, sei vivo di lei.
E allora, finalmente capisci
che una diavoleria millenaria
si è impossessata di te!
L'appuntamento (di Michele Prenna)
Michele Prenna
L'appuntamento
T'aspetto alla riva del lago
dove ha porto il traghetto
per riprendere il viaggio
di cui reco dolce il ricordo.
T'aspetto e di certo ci sarai
sperando nei magici istanti
sull'acque dei nostri sguardi
innamorati delle vele filanti.
E' nostalgia del ritorno
che penetra alcuni momenti
ripensando un incontro.
E' nostalgia di quei palpiti
legati all'incantevole lago
coi remoti suoi abbracci.
Fraterno (di Matteo Cotugno)
Matteo Cotugno
Fraterno
Fraterno
quel bacio, è fiore leale,
abbraccio che sorregge e conforta
complice di sommessi moti
e abbaglianti passioni,
amico nel dolore che trafigge
tenendosi per mano
fraterno
quello stringersi assieme
che i colori confonde
e unisce e non divide
ma accora nel suono
dell’inno all’amore
fraterno è un canto
unisono al cielo
di chi ama il prossimo,
è il passo in cordata
che scala insieme
il monte della pace.
Sospiri d'amore (di Maria Clotilde Cundari)
Maria Clotilde
Cundari
Sospiri d’amore
I sospiri d’amore appartengono al buio
al buio li avverti, li vivi
come quando sorseggi la vita
in attimi di passioni proibite.
I sospiri si celano anche alla luna
per non darle importanza
e accompagnano i movimenti silenti
di corpi in affanno d’amore.
I sospiri si ritmano
con la musica di parole incomplete
che restano come soffi
nelle bocche che si baciano.
I sospiri sono leggeri
non hanno spessore
ma esprimono la forza di aliti di passione
che appannano nel buio
gli specchi dell’anima.
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