ACQUA
come culla del feto,
quell’acqua
da cui la vita sgorgherà
e
vagherà nel cammino rifocillante
fra
scroscianti acque correnti,
fra
fonti, fiumi, ruscelli, mari ed oceani
e lo
spreco assai ricorrente sarà
finché
acqua abbondante ne avrà.
MA…
Ma
avete mai assistito Voi
al
flebile pianto di un bimbo,
a
spasmi terminali dall’arsura di labbra
che
solo gocce invocano
ma
troppo distanti in aride strade sterrate
di
villaggi lontani?
CERTO
SI SA… ma ancor oggi attorno non vedo
unioni
di cuori per salvare le vite
di chi
acqua non ha ma triste ormai sa
che
poco sotto ai suoi piedi ricche fonti giacciono
ma che
nessuno Stato mai estrarrà
perché
dalla loro povera vita
nessun
beneficio trarrà.
IL MIO
cuore presente intristito e impotente
il
viso mio solca d’acqua e di sale,
quell’acqua
un’altra volta sprecata
che
labbra di tanti bimbi africani mai irrorerà.
POTENTI
quel
bene dev’esser comune,
acqua
scrosciante per tutte le vite.
-
Incubi d’acqua la notte m’inondan la schiena.
È per quell’acqua
che a loro non riesco a donare?
Già… -
Rosy@Pozzi
diritti
riservati
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