Non fuggirò all’incrocio
sceglierò la strada più lunga
quella che mi condurrà
nell’ebbrezza di un primo mattino
colorato
dalla tenue luce dell’aurora
dove si smarriscono i ricordi
Scricchiolano le foglie ai mie passi
nasconde il rumore
il tuo rimpianto
Saperti li
nudo di pensieri
vuoto di passione
spento, inerme, abbattuto
intriso di mestizia e di dolore
consapevole della tua
solitudine
Piangi un amore morto
ancor prima che muoia,
finito
Saperti lì mi addolora
Io che conosco i sentimenti
il valore delle cose
mi svesto davanti a te
perché tu possa leggere
dentro un cuore vuoto,
dove nulla sta scritto.
Dove tu possa leggere
l’ultima stilla di sentimento …
svanita
Ada Jacono
Ho letto ben tre volte questi versi che solo la magia e un cuore sensibile possono dare loro la vita. Rimpianti e malinconia si sommano e si mostrano inermi di fronte alla vita. Bello il riferimento all'aurora e alle foglie, strumenti indispensabili per questa brava poetessa.
RispondiEliminaQuesti versi, impreziositi dalle note del pianoforte del maestro Rafael Munoz Ariza e dalla voce stupenda di Angelo Favale, non smarriscono la loro capacità emotiva col tempo, la loro vivacità, la loro funzione poetica, ma restano dentro come un eco a ritorno continuo, come una musica, un canto di parole che ripercorre in noi attimi d’emozioni e sentimenti.
RispondiEliminaSono versi che si sviluppano in modo verticale, sono ascensionali, vanno verso l’alto se accolti con la dovuta attenzione, se va supera quella sensazione immediata di una profonda malinconia, di vuoto, di assenza, di solitudine e di dolore.
La mia lettura è di una ingerenza spregiudicata nel credere all’esistenza di una luce che intravedo in tutta la lirica, non solo, ma conoscendo la poetessa attrice di una profonda capacità empatica, intuisco la presenza di un dipinto con tanti colori che vanno verso il cielo.
Grazie Ada Iacono