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venerdì 10 ottobre 2014

Stefania Onidi


Stefania Onidi

Mi chiamo Stefania Onidi, sono sarda di nascita e umbra di adozione; con mio marito e mia figlia vivo infatti a Perugia dove lavoro come insegnante. Amo la letteratura e il mondo dell’arte. Mi dedico con irrinunciabile passione alla lettura, alla scrittura e alla pittura da sempre. Come poeta mi lascio ispirare dal quotidiano affollato di scenari in cui si muovono persone, oggetti paesaggi: un caleidoscopio capace di generare intuizioni, sensazioni ed emozioni in versi. Adoro il mio lavoro di insegnante che mi permette di poter apprendere dai piccoli maestri, i bambini, la vera poesia della vita. Partecipo volentieri a readings poetici (soprattutto nella mia amata terra d’origine)  anche in qualità di lettrice presentando e leggendo i miei componimenti, infatti credo molto nella condivisione e collaborazione tra poeti per diffondere questa meravigliosa arte. Dal 2012 ho cominciato ad essere partecipe ad antologie di alcuni premi letterari promossi da editori tra i quali Aletti ( Luoghi di parole Vol.5 , Il Federiciano 2012-libro blu-, Parole in fuga vol.9, Habere Artem vol.16, L’indice delle Esistenze-Le Passioni, L’indice delle Esistenze-L’Amore) David and Matthaus ( L’anima delle parole, Qui dove camminano gli angeli 2013)  Montedit ( Antologia del Premio di Poesia Città di Monza 2013). Nel 2013 sono coautrice con altri 12 poeti dell’antologia Viaggi di Versi – Nuovi poeti contemporanei (Pagine Edizioni). Recentemente sono stata inserita nell’Antologia curata dal poeta Matteo Cotugno InfinitAmore 2014. Attualmente sto lavorando a una nuova raccolta di poesie, la seconda dopo la prima pubblicata nel 2011.

Intervista
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: Cosa significa poesia per te?
Come dice D.Grossman “la poesia è la cosa più vicina al silenzio”. Ed è vero. Per scrivere una poesia occorre distillare il sentire. Occorre fare spazio, soffiare sulla polvere. Occorre togliere e poi aggiungere: un agire per un qualcosa che alla fine risuona come Silenzio, così compiuto, quasi perfetto. Poesia è quello che rimane, un senso profondo. Una nudità.

Cosa ti muove a scrivere poesia?
Custodisco sin da piccola il desiderio e, come dice qualcuno, il dono di  esprimermi attraverso i linguaggi dell’arte. Ho cominciato prima a giocare con i colori e successivamente con le parole. Ho sempre avvertito l’urgenza di un nido, di uno spazio tutto mio fatto di silenzio dove far risuonare le emozioni che vivevo. Scrivere fa parte della mia natura, e il poterlo fare in versi significa unicamente avere la possibilità di essere e di “dire” me stessa, di trovare la mia libertà. La poesia riesce a trasmettere emozioni in modo potente, perché nella sua brevità è altamente evocativa, poi ha una essenza ludica e una componente “corporea (sintesi e dono di occhi che vedono, di  sangue che gira, di mano che scrive), ecco tutto questo mi piace e lo trovo congeniale alla mia creatività e personalità.

La funzione del poeta oggi?
Il poeta  celebra la vita. Il poeta interpreta il ritmo dell’universo, è traduttore della voce che risiede nelle profondità dell'animo umano. La sua funzione oggi è quella di riportare l’umanità all’uomo, restituire l’uomo all’uomo.

Un paio di aggettivi per farti conoscere.
Solare, poliedrica, eccentrica.

Hai pubblicato un libro?
Sì, nel 2011 ho pubblicato una silloge intitolata Con un filo di voce ( Ed.La Riflessione). Come scrivo nella nota al libro, il titolo rivela l’essenza intimistica racchiusa in tutte le liriche raccolte. La voce del poeta è come il filo della tessitrice, sottile ma  robusto, anzi colei che tesse diventa metafora del poeta stesso: poetessa di trame, tessitrice di versi.
La donna ora voce narrante ora effigie narrata, assume spesso le sembianze di una moderna Penelope simbolo della donna forte e fragile allo stesso tempo, che guarda oltre e che sa sperare, evocando così un universo fortemente pervaso dal lirismo, dal sogno e dall’attesa di un amore desiderato, assente, sfuggente, trovato, perduto e in fine ritrovato.
Ecco alcuni versi che illustrano parte di questo sentire.

Ti chiamo amore
“(…)La sola gioia quotidiana
è struggermi nel pensiero di te
dinanzi a una mare immenso e
silente,
davanti a questa tela intessuta nel segreto
sospesa tra il sogno e l’attesa,

un’attesa senza fine.”

4 commenti:

  1. Ho molto apprezzato il tuo sentire poetico e quanto hai voluto donare della tua essenza.

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  2. E' un piacere ritrovarTi anche in questo blog. Benvenuta e complimenti Stefy!.
    Rosy Pozzi

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  3. Benvenuta Stefania, la Sardegna e terra fertile di poeti, il mio papà scriveva poesie e mi ha lasciato in dono i suoi segreti.

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