Mi hanno detto di una
donna
che sul ciglio di una
strada
ha venduto il suo cuore
a un passato da dimenticare.
Mi han parlato della
vita
di un uomo come molti
scaraventata a terra
dalla dannata voglia
di un volo senza
domani.
Ho pensato che fosse
meglio sentire forte
sentire veramente
il dolce e l'amaro,
a piacere.
Pensavo anche lo
strazio dovesse aver spazio,
come un incanto più
profondo
che genera al tramonto
il cuore di chi può
percepirne l'impeccabile rumore.
Ma penso forse
e probabilmente
che non c'e cuore in
grado di sostenere
l'armonia degli
opposti,
il tremante costante
confine
tra il piacere più
sfrenato
e il tormento più
sottile.
Quando il rossore del
tramonto
commuove il mio
sguardo,
il pianto traccia
solchi di sangue sulle mie ossa.
E goffa e smembrata,
striscio indietro verso
casa,
non avendo luogo dove
andare.
Il tetto é crollato e
così le sue possenti prese di posizione
sempre solo mura,
le più strette e
imponenti.
Ed io
fragile e odiosa
nell'angolino al
centro.
Assecondare una paura
era fuoco di un
possente camino.
Ed io vi restavo
accanto,
recitando una
preghiera.
Ancora sto pregando?
Francesca Foglia
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