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martedì 9 giugno 2015

Case impopolari (di Roberto Marzano)


Roberto Marzano

Case impopolari

Perché nessun uomo dovrebbe abitarci
figuriamoci un bambino che ha solo otto giorni
il tetto ondulato che col vento si schioda
trasforma in ghiacciaia quell'unica stanza
non più di tre passi, una sedia e un secchio
le pentole in latta senza etichetta
un freddo bastardo che morde le ossa
la coperta non basta, la bombola è finita
il materasso ha le impronte dei calci dell'alba
che sfonda coi pugni la porta di carta
in questo nero febbraio, ortiche negli occhi
siam povera gente, nonnulla di peggio
ma c'è un'ingiunzione ricoperta di neve
che ci spinge più in là con i topi in omaggio
in un campo di fango, rumore, gramigna
una fontana impazzita che tossisce e che sputa
acqua buia, giallastra e sguardi traversi
singhiozzi lunghi anni che non trovano sfogo
e va già bene che i gas sono ormai fuori moda
ma è così che ora si fa sui confini
delle inflessibili città dei Gagi.




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