L’uomo è forte e tagliente,
di corvino vestito,
volge lo sguardo lontano,
eppur così vicino,
ascolta il vento, tende la nuca
e mostra il tatuaggio nero,
inchiostro di tempesta sulla pelle
chiara
Segue la fanciulla con lo sguardo,
sul suo destriero alato, nella notte. È
la notte.
Ed è la luna che sussulta,
appannata da ombre di scure nuvole.
Anch’essa vorrebbe amarlo.
Anch’essa vorrebbe sostenerlo.
Ma nemmeno la fanciulla,
ch’è così tanto vicina, può sfiorarlo,
e non potrà mai averlo.
L’uomo la protegge da artigli curiosi ed
ingrati,
ma mai l’avrà sulle sue labbra
perché ella le appartiene come regina.
Amata in quello sguardo e perduta.
Moka
Tratta
da “Verrà la Notte, avrà la tua Luce”
Amarsi e perdersi nel gioco di luce e buio, giorno e notte, vita e morte... l'aspetto quasi fiabesco di una metafora che ammalia da sempre chi ama leggere e riflettere leggendo... brava
RispondiEliminacomplimenti