Emanuela Carniti Merini
Mare
“nostrum”
Notte
che mondi gemiti e sospiri
adagiandoci
nel sogno
crea
un raggio di luna
a
cercar volti
e
lacrime
e
grida.
Intonino
i venti e le stelle
una
nenia sottile
ai
poveri orfani adagiati ai fondali.
A voi
madri
un
sorriso di pace emerga dall'onda
che un
mondo di spaventi
vi ha
chiuso nei volti.
E gli
uomini
inermi
anch'essi
plachino
le coscienze.
Perché l'orrore dipinto su loro
è
creatura immonda e disumana
che
pittori dell'angelo caduto
mescono
a piene mani
dal
crogiuolo degli inferi terrestri.
Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti !!! commentate liberamente