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martedì 9 giugno 2015

Niente si muove (di Samuel Paterini)


Samuel Paterini

Niente si muove

Schizzi d'acqua sul viso
mentre fuori c'è il sole
muove il silenzio il bagliore
ma il freddo penetra come una lama.
I nuovi borghesi timbrano il cartellino
la notte, il meriggio, il mattino.
Precari senza saperlo affossano alle spalle ciò che resta di una classe operaia.
Il popolo bue mai cambierà la storia,
la massa si lascia dividere inseguendo false chimere.
Etica svanita, denaro dominatore,
tutti dietro ad una cattedra e... signorsì padrone!
Ignara è la mattanza finché bussa alla porta accanto,
greve è il timore d'un passo indietro,
come quello che urlasti tu rivendicando i tuoi diritti.
Perduti per sempre in quel giorno che dimenticasti i tuoi doveri,
la tua dignità.
Ignaro,
ingrato.


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