Immergo in questo mare
aspro
i miei pensieri della
sera - sorreggo appena
una quantità indefinita
di spiragli -
piccolissimi dettagli
di una vita non regolare,
i posti dove stare sono
sempre vagabondi
-respirano appena nella
stiva- eppure sanno
che è un danno la
nuvola nera, quasi quanto
la strisciante
atmosfera delle feste private,
hanno pagato le rate di
una storia randagia
orfani già di parole e
di altre emozioni
prigionieri in stagioni
di un tramonto cremisi
traditi, derisi, uccisi
anche senza morire
- perché, alla fine, ha
un motivo la morte? -
Non è forse la sorte un
po’ amara
di chi ha tutto e si
sfida col niente che avanza
di chi chiude la stanza
e resta da solo
incatenato in un vuoto
da lui stesso ha creato?
In questa alta marea
-per il tempo che dura-
lascio appesi i miei
sogni dispersi
alla lama che segna il
destino del mondo
e solo due versi che
senso non hanno…
i poeti potranno
scavarsi un tunnel nel cuore
il buco più nero senza
una piccola luce nel fondo
perché il mondo alla
fine li disperde ed ignora
ogni loro parola ogni
loro tormento…
e intanto nel vento in
un luogo che ignoro
Charles tiene Alda per
mano
e sul bordo di un sogno
compare una stella
lontano… e una
minuscola falce di luna.
Italo Zingoni
da – I CONTI NON TORNANO MAI – Silloge Edita 2013 - © t.d.r.
da – I CONTI NON TORNANO MAI – Silloge Edita 2013 - © t.d.r.
i poeti potranno scavarsi un tunnel nel cuore
RispondiEliminail buco più nero senza una piccola luce nel fondo
perché il mondo alla fine li disperde ed ignora
ogni loro parola ogni loro tormento…
Mi piace, complimenti!