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mercoledì 17 settembre 2014

Alta marea (di Italo Zingoni)


Immergo in questo mare aspro
i miei pensieri della sera - sorreggo appena
una quantità indefinita di spiragli -
piccolissimi dettagli di una vita non regolare,

i posti dove stare sono sempre vagabondi
-respirano appena nella stiva- eppure sanno
che è un danno la nuvola nera, quasi quanto
la strisciante atmosfera delle feste private,

hanno pagato le rate di una storia randagia
orfani già di parole e di altre emozioni
prigionieri in stagioni di un tramonto cremisi
traditi, derisi, uccisi anche senza morire

- perché, alla fine, ha un motivo la morte? -

Non è forse la sorte un po’ amara
di chi ha tutto e si sfida col niente che avanza
di chi chiude la stanza e resta da solo
incatenato in un vuoto da lui stesso ha creato?

In questa alta marea -per il tempo che dura-
lascio appesi i miei sogni dispersi
alla lama che segna il destino del mondo
e solo due versi che senso non hanno…

i poeti potranno scavarsi un tunnel nel cuore
il buco più nero senza una piccola luce nel fondo
perché il mondo alla fine li disperde ed ignora
ogni loro parola ogni loro tormento…

e intanto nel vento in un luogo che ignoro
Charles tiene Alda per mano
e sul bordo di un sogno compare una stella
lontano… e una minuscola falce di luna.



Italo Zingoni
da – I CONTI NON TORNANO MAI – Silloge Edita 2013 - © t.d.r.

1 commento:

  1. i poeti potranno scavarsi un tunnel nel cuore

    il buco più nero senza una piccola luce nel fondo

    perché il mondo alla fine li disperde ed ignora

    ogni loro parola ogni loro tormento…

    Mi piace, complimenti!

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