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venerdì 12 dicembre 2014

Antonio Palladino


Antonio Palladino

Sono nato a Rossano (CS) e da circa due anni scrivo poesie e piccoli racconti. Vivo e lavoro a Roma nel mondo dei libri e dei documenti. Amo meditare nel verde delle colline umbre e toscane. Hobby: sognatore. Aspettative: che la mia modesta vena poetica aiuti la fioritura di valori puliti, che sia da stimolo a una personale analisi introspettiva e che alimenti un sempre più concreto ritorno all’armonia dei versi. Candore e fiducia in un mondo di paure.
Miei versi sono presenti in tre antologie edite da Pagine, tre edite da Aletti e in un’edita da Onirica. Inoltre sono presente in quattro antologie curate dal poeta Matteo Cotugno. Nel dicembre 2014 la pubblicazione del mio primo libro monografico con la casa editrice Aletti dal titolo “Chiaroscuro”.

Pagina personale Il Principe Malinconico

Intervista
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa
significa poesia per te?
E’ una forma espressiva capace in poche righe di condensare emozioni, sentimenti e storie. Un flash nelle viscere del vissuto. Una chiave per aprire porte socchiuse, anche se a non tutti piace entrare.

Cosa ti muove a scrivere poesia?
Difficile a dirsi, anche perché sono solo poco più di due anni che mi cimento nella scrittura. Credo, nel mio caso, di aver avuto una sorta di shock emotivo e da quel momento scrivere è stato un parlare a me stesso, alle mie emozioni e alle mie paure. Poi credo sia venuta la fase del trasmettere queste mie sensazioni.

Qual è la funzione del poeta, della poesia oggi?
Ho una visione del poeta un po’ variegata. Ci vedo funzione sociale quando si trattano argomenti di cronaca. Spirituale nel rafforzare la nostra anima e quella di chi ha la bontà di leggerci. Ci sono tante nobili professioni in cui prevale l’aspetto “avere”. Il poeta appartiene alla sfera dell’”essere”. Pone domande, riflette sensazioni, scava in reconditi sopiti. E’ anche scomodo. Forse sarà per questo che qualcuno ci tiene alla larga e cerca di minimizzarci in sempre più piccole nicchie letterarie.

Un paio di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
Malinconico e sognatore
 
Parlaci di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato.
Questa poesia nasce a seguito di un bel pomeriggio trascorso in una cooperativa che produce prodotti caseari. La cooperativa, che è stata dedicata a un sacerdote ucciso dalla camorra, si trova su un ex feudo confiscato alla criminalità nel torturato territorio casertano. Tutto qui è due volte più difficile. Tuttavia vedere giovani volontari, provenienti da tutto il territorio nazionale, entusiasti, partecipativi e ancora puri, mi ha commosso e ispirato.

Il cammino

Tanti volti giovani e puliti.
Ci accolgono con un sorriso.
Uno di quelli che ti parla.
Come a dire, ecco.
Adesso ci apparteniamo.
Proviamo a fare parte del cammino insieme.
A seminare chicchi di purezza.
Forse è il sentiero degli ultimi.
E’ la strada del volontariato.

Il percorso della legalità.

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