Ebooks Voci di Poesia

Protected by Copyscape Online Copyright Search


sabato 6 dicembre 2014

Valentina Imperiu


Valentina Imperiu

Mi chiamo Valentina Imperiu, sono nata e cresciuta a Cagliari, in Sardegna, in un quartiere popolare, il C.E.P., in cui regnavano la solidarietà fra le persone e l'arte di sdrammatizzare a oltranza la tragicità della vita, tramite divertenti raduni quotidiani, che alleggerivano le giornate di chi, come me, spesso si trascinava appresso un cuore pieno di sassi. Mi restano di allora, cari ricordi, tante solide amicizie e una traboccante nostalgia. Diplomata alle magistrali tanti anni fa, ho messo da parte per sempre sia il sogno di insegnare, che quello di laurearmi in lettere, a causa dell'esigenza improcrastinabile di avere una entrata stabile e un impegno lavorativo il più possibile costante. Mi sono ritrovata, così, a servire i clienti tra i tavolini di vari bar e pub per dieci/dodici ore al giorno, per poi approdare nel mondo dei call center; da noi realtà lavorativa molto importante e diffusa, di cui fortunatamente faccio ancora parte. Sono una moglie felice e una madre innamoratissima dei suoi meravigliosi gemellini di appena due anni, Alessandro e Riccardo. Il mio percorso esistenziale ha acuito la mia sensibilità, conducendomi a sviluppare amore per il prossimo, empatia e capacità d'introspezione. Tendo a rifugiarmi spesso in angoli di solitudine per osservare il mondo dalla mia peculiare prospettiva e per trovare pace, scrivendo di getto tutto ciò che pretende di uscire dalla penna con urgenza. Amo talmente la poesia, da aver anelato spesso e invano a combaciare con essa. Non mi ritengo una poetessa, piuttosto un'aspirante tale, che solo di recente, grazie alla poetessa, pittrice e amica Stefania Onidi, ha trovato il coraggio di condividere con molta umiltà il suo personale "sentire" con gli altri.

Intervista:
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa significa poesia per te?
Poesia è svelare l'invisibile senza alterarlo. È intingere il calamaio nel silenzio più intimo della coscienza. È la lenta danza delle foglie; il sussurro del vento; la malinconia che inumidisce gli occhi di un passante; lo strappo ricucito male di un'anima ferita; le risa di un bambino; il volo di un aquilone. La poesia si nasconde dappertutto e si fa scovare solo da chi riesce a scorgerla tra la macerie o tra le pieghe della fugace felicità della propria e dell'altrui esistenza. È, di quest'ultima, l'inno e la celebrazione più complessa e attenta.

Cosa ti muove a scrivere poesia?
La necessità pressante di una catarsi continua della mia anima. Non posso sottrarmi al bisogno di liberarmi da tutte le emozioni che si stratificano sulla mia coscienza. Sono convinta che se le trattenessi potrei implodere. Nei miei versi trovano spazio incubi, paure, ricordi agrodolci da rivivere o demolire, fantasie, allucinazioni, l'ispirazione donatami da un quadro o da una poesia o da un volto o da un vissuto che ha colpito i miei sensi e in cui mi immedesimo o, a volte, da piccoli particolari insignificanti ai più.

Qual è la funzione del poeta, della poesia oggi?
La funzione del poeta e della poesia oggi, è quella di far sapere a questo mondo impoverito, superficiale e sempre di corsa, che si può ancora sognare, che ci si può riappropriare del tempo, ridargli il giusto valore e che basterebbe sostare tra i versi di una poesia per salvarsi. Perché non esiste posto migliore in cui incontrare se stessi ed uscire dall'isolamento in cui tutti siamo confinati, consapevolmente o meno. Nella poesia c'è ancora speranza; c'è ancora amore.

Un paio di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
Complessa, sensibile, emotiva e insicura.


Parlaci di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato.

Fino ad ora non ho mai pubblicato nulla. Un ringraziamento speciale va al poeta Matteo Cotugno, uomo di grande levatura morale e artista eccezionale e generoso, che mi ha concesso la possibilità di partecipare alla sua splendida iniziativa "Un cielo di poesia 2014" dandomi modo di propormi per la prima volta in assoluto con la poesia “Carezza muta”, scritta calandomi nella prospettiva maschile di un addio. Spero di avere ancora, in futuro, il privilegio e il grande onore di fare parte dei suoi progetti. Il suo operato è prezioso e personalmente gli sono e gli sarò eternamente grata.


3 commenti:

  1. Cara Valentina, intanto benvenuta tra noi, leggendo le tue poesie risento il sapore della poesia che arriva da una terramadre, fertile di poeti di grande spessore. Brava

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille per l'accoglienza Antonia Anna. Per me essere tra voi è un sogno che si realizza. Sono felice che le mie poesie ti siano piaciute e che in esse abbia percepito l'eco della nostra meravigliosa terra. Ti ringrazio ancora.

      Elimina

benvenuti !!! commentate liberamente