L’anziano pastore,
fiero e stanco del
sacrificio,
lo sguardo alzò.
I verdi pascoli
lo avvolsero in un
misto di malinconia e gioia.
Vide in quelle distese
la sua storia,
scorcio di aria pura e
solitudine accanto.
Alzò gli occhi al cielo
e,
nel rimembrar dinnanzi
ai suoi trascorsi,
disse all’astratto infinito:
“Primavera…
questa stagione vorrei
per il mio sonno lieve.
Periodo del seme in fiore,
fammi addormentar
mentre nuova vita nasce!
Affacciatomi al mondo
nel freddo sole di novembre
ti chiedo ora, cielo,
accompagnami fi ero nel
mio desiderio.
La luce di domani avrà
il mio sorriso.”
Samuel Paterini
da “Il giorno che non vedi”
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