Il mio canto voleva
essere un coro
e nessuno lo capiva,
desideravo appartenere
ad un branco
che non fosse la mia
famiglia,
lontano col vento nelle
orecchie
e la Luna negli occhi,
volevo ferirmi con le
spine dei boschi
e rinvigorirmi con la
neve sui fianchi.
Sentivo l’arrivo dei
profumi nuovi, sì!
Ne volevo gioire
e gli uccellini
melodiosi con me.
Volevo un’altra vita
e lo cantavo alla mia
unica confidente:
la natura,
gli altri non capivano,
cercavo di spiegarlo,
ma egoisti mi
accarezzavano
e mi sussurravano di
stare tranquillo.
da “Nessuno é innocente”
Moka
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