Pensando a qualcosa di
impossibile
ho provato a sognare
e la mente, spenta
dalla realtà,
correva sul lusinghiero
cammino della fantasia.
Che gioia afferrare gli
arcobaleni
per vestirmi di colore,
raccogliere le stelle
cadute in mare
e fermare le gocce di
pioggia
per non farle
precipitare.
Poi, diventavo bianca
di vapore
per giocare con le
nuvole
e trasparente di luce
per nascondermi alla
luna.
L’impossibile diventava
semplice,
arrivabile,
raggiungibile
e vorticosamente
travolgeva
la mia volontà
che perdeva ogni
contatto
con la mia essenza.
Non c’erano limiti,
ed io mi lasciavo
portare
da un piacevole
sconvolgimento
che non lasciava spazio
ad alcuna capacità di
controllo…
Poi, t’incontrai,
e mi accorsi che
l’impossibile
non era un sogno!
Maria Clotilde Cundari
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