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sabato 13 settembre 2014

Benedetta Di Renzo


Nata a Chieti, il 25/09/95. Studentessa con un sogno nel cassetto: salvare la vita delle persone, diventando un medico.
Per ora, inizia ad assaggiare questo sogno, con il volontariato in ambulanza ed in ospedale. Pianista, scout, amante dei viaggi, dei campeggi, dei territori sconfinati, dei tramonti, dell'aurora boreale, delle foreste, delle leggende, del profumo della pioggia, dell'incanto della via lattea, dei castelli medioevali, delle melodie celtiche...poetessa per passione e vincitrice di diversi premi concorsuali.

INTERVISTA
- Cosa significa poesia per te?

Poesia è solo un nome, un nome utilizzato per descrivere quella sensazione che ti abbraccia nel momento in cui sei a cospetto della meraviglia, trovandola anche nella sofferenza. Poesia è il nome casuale dato alla propria interiorità, nel momento in cui urla per uscire allo scoperto, facendosi strada tra le nostre esperienze.

- Cosa ti muove a scrivere poesia?
Beh...scrivere poesia non è qualcosa che si sceglie di fare, a mio parere. Parte dal profondo, dai sentieri più intricati dell'interiorità! Non si scrive a comando, non si scrive per piacere agli altri: si scrive prima di tutto per se stessi. per vomitare fuori quella valanga di emozioni che ti scavano dentro, per fare ordine nella tua persona...fino a renderti conto di aver donato alla carta una parte di te.

-La funzione del poeta oggi?
Ormai, al giorno d'oggi, la figura del poeta è associata ad un vecchio dall'aria triste, pronto a rovinare la vita degli studenti con capoversi intricati e noiosi.
Perchè si è arrivati a questo punto?!
Perchè schiavi della frenesia di ogni giorno, non siamo più capaci di fermarci un attimo, guardarci intorno, e renderci conto del dono che ci è stato fatto...così come non siamo più in grado di leggere ed andare oltre quelle parole complicate dall'ordine apparentemente casuale. Ma basta aprire gli occhi...il poeta è qualcuno che dona un pezzo di se stesso al mondo, ed è la cosa più dolce che possa esserci. Il poeta cerca di prenderti per mano, aiutarti a muovere quei passi che non riesci a fare da solo...perchè magari hai dimenticato come fare.

- Tre aggettivi per farti conoscere
Imbranata, determinata, tremendamente fragile.

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