Italo Zingoni è nato nel 1950,
vive a San Romano, Pisa.
Scrive da molto tempo. Le sue
poesie sono apparse su diverse riviste, tra cui citiamo "Pan Arte"
Firenze, "Il Grandevetro", “Toscana in libri” e su alcune raccolte antologiche.
Ha raccolto giudizi critici
positivi ed è stato premiato in vari concorsi, sia per la poesia che per la
prosa (con il racconto "Il futuro di Tina" ha vinto il primo premio
al concorso nazionale "Il
Portone" di Pisa ).
Ha pubblicato nel 1977, con il
Club degli Autori, la raccolta di poesie "Linee di Margine".
Nel 1999 scrive la silloge “Le
Dive” ispirata ai dipinti del Pittore Maestro Ernando Venanzi per “Evento
Cinema” spettacolo itinerante sui 100 anni del Cinema.
Nel 2003 viene pubblicato a cura
della Fondazione CRSM di San Miniato, il racconto lungo “ MAGGIO ”-
FM Edizioni.
Nel 2005 pubblica il volume di poesie “Al mattino
stropicciando il sole” a cura di “Akkuaria” associazione culturale di Vera
Ambra.
Nel 2007 in collaborazione con
Ernesta Galeoni partecipa alla elaborazione del Volume “Una Parola per la Vita”
(FM Edizioni) iniziativa contro la Pena di Morte, in cui sono pubblicate alcune
sue Poesie e il Testo del Monologo Teatrale “L’ultima confessione”
magistralmente interpretato dalla stessa Ernesta Galeoni nello spettacolo
allestito a Roma il 1° Dicembre 2007 al Teatro degli Archi .
Nel 2008 viene invitato a far
parte dei 5 poeti inseriti nell’antologia “Ischia, un’Isola di Poesia” Edizioni
Lulù.com pubblicata a cura di Bruno Mancini e Roberta Panizza.
Nel 2011 pubblica con ONIRICA
EDIZIONI, il libro di Poesie “Modernità”.
A luglio 2013 pubblica in proprio
la silloge “I Conti non tornano mai.”
Scrive di sé:
Non
importa quando siamo nati né tantomeno quando moriremo.
È
importante lo spazio angusto, lo spigolo, l’angolo stretto, il cerchio che
limita, il vuoto e il pieno, il niente e il tutto… quel metro che misura il
tratto, il cammino tra la partenza e l’arrivo… insomma in ultima analisi, la
Vita. !
Intervista:
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima:
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima:
cosa significa
poesia per te?
- La poesia è filosofia
in pillole, anzi in minuscole gocce, non bisogna farne un uso anomalo,
né tantomeno abusarne ... E’ un distillato
pregiato di parole, è frutto di macerazione, è un estratto puro.
E’ il caffè servito alla fine della cena… Bollente,
amaro, concentrato… ma con un gusto intenso ed infinito.
Cosa ti muove a scrivere poesia?
-Penso che non esista
un motivo per cui si “scrive poesia”… la poesia è ovunque ma se non è dentro di noi non la incontreremo mai. Bisogna
saperla tirare fuori da ogni situazione particolare, magari anche solo da una
goccia che cade, dal respiro di un fiore, dalla vita e dalla morte, dalla luce
e dal buio…e aprirle la porta solo quando viene a trovarci.
La funzione del poeta oggi?
-D’istinto mi verrebbe
da rispondere “Magari il poeta avesse una funzione…riconosciuta…” ma poi
rifletto e dico che vedo nella poesia e nei poeti veri la sola speranza di
sostenere il mondo e di trasmettere luce
anche solo con una parola. Per questo “amo” la poesia di denuncia sociale,
quella che invita a riflettere e quella che dell’Amore riconosce il senso puro.
Un paio di aggettivi per farti conoscere.
-Non riesco a trovare
aggettivi per me stesso… forse i miei pochi affezionati lettori qualcosa
potrebbero aggiungere…
Hai pubblicato un libro? Parlacene e se possibile illustrandolo con una poesia.
altrimenti inviacela con una breve introduzione.
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