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domenica 21 settembre 2014

Un re senza regno (di Cesare Moceo)


Lascio che il vento
impertinente
mi sussurri i miei anni,
che il suo sorriso
la sua dolcezza
la delicata tenerezza
del suo soffio
si nutra di me.
Trasporta le note
della mia giovinezza
accompagnato
da un cielo
dipinto dai colori
del temporale imminente.
Tutto questo mi avvolge
nella sensazione
di un re senza regno,
con in testa
la mia corona
di piaceri e di pene
a elogiare la mente
e sanguinare la fronte;
chiodi piantati
in un passato
dove i ricordi
volati nel tempo
si son perduti;
segni indelebili
ferite ancora sanguinanti
non cicatrizzate dal tempo
e cercare sempre
un pretesto
una ragione per sperare
per non sentirsi distrutto
e pregare e credere
per me per Voi
a un domani migliore.


Cesare Moceo
diritti riservati

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