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venerdì 12 settembre 2014

Carlo Zanutto


Carlo Zanutto nato a Tripoli il 5/11/1966.
Scrivo poesie e racconti brevi dai tempi delle superiori.
Nel 2012 cedo due testi a Fabio, leader dei Malibù, (www.malibuoriginal.it) che diventano  canzoni: “chiederò” e “pezzo di cuore”.
Ad inizio del 2013, con Beppe Borromeo, lavoriamo alla realizzazione della prima raccolta di poesie, autoprodotta, dal titolo  “la mia linea dei  seieventicinque” a cui, essendo Allenatore di Basket, diamo una “impronta cestistica” (riscaldamento, primo quarto, secondo quarto ecc.).
Nell’Aprile del 2013 il volume  viene presentato,  in collaborazione con i Malibù,  in un locale a Crema. Da lì seguono altre serate con Fabio e la Band.
Ad oggi sto lavorando a ben tre raccolte di poesie, due già pronte e divise in due volumi :”Parole su parole”, l’altra raccolta, a cui sto dando un’impronta  “gotica” conterrà racconti intervallati da poesie che avranno come filo conduttore la paura, il gotico, l’orrore.
Sposato con Monica, due figlie Chiara e Marta.

Intervista

E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa
significa poesia per te?
La poesia, a mio parere, significa vivere, significa “decifrare” la vita, significa emozione, significa emozionare, usare le parole per farlo per far si che gli altri si emozionino leggendo ciò che riesci a scrivere su un foglio, ciò che la tua sensibilità  “decodifica” del vivere, ogni giorno...

Cosa ti muove a scrivere poesia?
La vita, il passato,  il futuro, la voglia di esserci la voglia di farsi leggere e, forse, anche la voglia di farsi guardare con occhi diversi dalle persone che ti conoscono.

La funzione del poeta oggi?
Credo che bisognerebbe far girare molto di più la poesia, soprattutto oggi, in questo mondo, che di poetico ha ben poco. Il Poeta è un creatore di emozioni e oggi più che mai c’è bisogno di emozionarsi!

Un paio di aggettivi per farti conoscere.
Non saprei...Credo onesto perché quando scrivo colgo un pensiero, colgo una parola, la metto su carta e non la modifico: così è arrivata e così resta, nulla viene corretto o modificato. Parecchie persone dicono che le mie poesie sono “musicali” e questa descrizione mi piace.

Hai pubblicato un libro? Parlacene magari illustrandolo con una poesia.
Si, ho pubblicato un libro: “La mia linea dei seieventicinque” una raccolta di poesie che spazia dagli anni 80 ad oggi. Ci ho lavorato insieme ad un caro amico (Giuseppe Borromeo) che si è occupato della grafica e dell’impaginazione. Siamo partiti dal fatto che sono un allenatore di Pallacanestro nonché un ex giocatore ed il titolo, appunto, si riferiscono alla distanza della linea dei tre punti quando giocavo. E’ diviso in quarti ed ogni quarto riporta 10 testi che riguardano periodi e persone della mia vita. Ci sono, ovviamente, una poesia per mia moglie Monica e le mie figlie Chiara e Marta. Il libro è autoprodotto.  Ho anche collaborato con un gruppo musicale, i Malibù fornendo al leader del gruppo, Fabio Scaccabarossi, due testi trasformati, poi, in canzoni.


...Ed ora dimmi:
dove ero io quando giocavi tra i fiori;
e dove eri tu quando,
anch’io,
 inseguivo aquiloni...

a Monica

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