Tutti
esattamente uguali
sorrisi
stampati in serie illimitata
materia
di studio e d'autoriflessione
per
tuttologi emergenti dall'etere fognario
con
i capelli in verticale sparati in primo piano
a
sfiorare i riflettori impiccati ai tralicci
e
alle ovvietà più elementari...
Avrebbero
dovuto dire “no!” avessero voluto
avessero
potuto aver coraggio
di
rifiutare il lauto gettone di presenza
che
li piegava quasi genuflessi
nello
studio illuminato da spot senza decenza
che
li rendevano ad oltranza ciechi e muti...?
Cestelli
metallici tesi come balestre
lungo
le cremagliere che portavano
ai
santuari post-moderni deliranti antri
risucchiavano
culi molli ma trepidanti
nel
desiderio comune di colmare il senso
d'insoddisfazione
per la privazione momentanea
degli
ultimissimi modelli urlati
dai
megafoni in litanie scontate (si fa per dire)
“se
hai sei, se non hai che vivi a fare”
in
uno sferragliare di gabbie rotolanti
che
travolgevano vivi e presunti tali
senza
ritegno alcuno, né vergogna...
Roberto Marzano
da Un cielo di poesia 2014
Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti !!! commentate liberamente