Giusy Grasso
Nata a Milano. Giornalista
freelance per la rivista "New Age", ha scritto tre libri di poesie:
"Rigpa" (febbraio 2012), "Surya" (luglio 2012) e Reset
(2014). Ha studiato recitazione e dizione presso il “Centro Teatro Attivo” di Milano
e recitato nel cortometraggio a tema sociale “Loss of Memory” diretto da Egidio
Maggi. Porta avanti la poesia e la comunicazione in senso più ampio attraverso
il suo blog “Ananda” e attraverso progetti in grado di combinare magistralmente
musica e poesia, vedi il brano lounge “Surya” con il testo della poesia omonima
e la musica della musicista Tark oppure il brano rap di Charra (work in
progress) il cui testo è una poesia a tema sociale tratta dall'ultimo libro di
poesie “Reset”.
Intervista
E’ la
domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa significa
poesia per te?
Un viaggio interiore
senza fine
Cosa ti
muove a scrivere poesia?
Il semplice assecondare
il mio sentire, forse alla ricerca di un cuore che risuoni col mio
Qual è la
funzione del poeta, della poesia oggi?
Personalmente, ho una
predilezione per la poesia dell'anima di Tagore e la vena sociale di Neruda. Il
ruolo della poesia oggi, dal mio punto
di vista sarebbe quello di creare un trait d'union tra l'anima e il corpo, tra
il nostro essere interiore e i nostri bisogni intesi come i nostri diritti
nella vita sociale, nel quotidiano.
Un paio
di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
Versatile, curiosa.
Parlaci
di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato.
I libri sono per me
come gli amori; li ami, li hai amati non rinneghi nulla ma l'ultimo è quello
che ti fa brillare gli occhi quando ne parli, l'ultimo dei miei tre amori è
Reset. Un nuovo inizio in poesia. Il coraggio del cambiamento, e ahimè ce ne
vuole coraggio oggi giorno... Ma il cambiamento a cui mi riferisco è si un
abbracciare il nuovo ma salvando alcuni elementi del vecchio, CELEBRANDO il vecchio, vi si può
cogliere il sapore di una mela, di una mora di gelso, il lavoro e la dedizione
del contadino alla terra ma anche l'abbraccio dell'altrui dolore o il punto di
vista di una persona emarginata dalla società.
Affrontare il nuovo attingendo al vecchio. Mi rammenta quei giovani che incuriositi dalla vita di città si avventurano nella metropoli e di ritorno al povero eppur ricco paese lo osservano con occhi nuovi. Condivido la predilezione per le poesie che contemplano la natura e per la poesia a tema sociale. Ho acquistato "Reset" qualche tempo fa, tra le poesie che mi hanno colpito maggiormente "Acrostico in scala diatonica" e "L'orto del signor Luigi". Grazie. Mariangela Altavilla
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