Uno, due, tre, quattro,
cinque…
Dove si va, cosa si
fa?!
Ma ho lavato le mani?
Ho chiuso la porta?
Un dolore profondo
mi sconquassa la testa.
Il pensiero si arresta
ma l’immagine avanza:
è quella nera figura
che anche se chiudo gli
occhi
mi sta appresso, mi
cura
tra pugnali e balocchi.
Ma quanto è vasto il
mondo
bello e brutto,
bello e brutto il mondo
e non c’è posto per me?!
Senza rispetto, nessun
rispetto
per un povero pazzo, un
reietto.
Ma che strana malattia
buon Dio
senza onore né ragione,
solo spade in mezzo al
cuore.
Mentre corro, da una
tasca scivola
una trottola di legno
dai mille colori
la mia mente catturata
da vecchi amori, da
vecchi amori…
Ma quanto è vasto il
mondo
bello e brutto,
bello e brutto il mondo
e non c’è posto per
me?!
Giusy Grasso
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