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giovedì 9 ottobre 2014

Vera Somerova Cordublas


Vera Somerova Cordublas


Vera Somerova Cordublas (VerSo) nasce a Brno (attuale Repubblica Ceca).
A diciotto anni vince un importante premio letterario per la raccolta di poesie intitolata “Il Tulipano”. Dopo gli studi classici s’iscrive a medicina che abbandona per convolare a nozze con un italiano. Seguono il trasferimento a Milano, la nascita di tre figli, la laurea in giurisprudenza, il divorzio e un nuovo matrimonio. Riprende a scrivere e si dedica alla pittura esponendo, con successo, in varie mostre collettive in Italia, Francia, Principato di Monaco e Repubblica Ceca, paesi nei quali ha vissuto e lavorato prima come legale, poi come assicuratore e infine come responsabile amministrativo d'un ufficio d'architettura. Parla correttamente 5 lingue.
Pittrice, scrittrice, poetessa, si considera cittadina del mondo. Amante di ogni forma d’arte, si accosta alla scrittura sin da bambina. Assidua frequentatrice di librerie, biblioteche e centri culturali, nel suo percorso formativo incontra molti personaggi celebri, disposti a darle consigli ed incoraggiamenti.
“Scrivi come parli e descrivi solo quello che senti” le dice Jaroslav Seifert, premio Nobel 1984 per la letteratura.
Incontro con Miroslav Holub, immunologo di fama internazionale, scrittore e poeta, influenza la giovane Vera anche per la scelta di studi universitari. Riflessivo e complicato poeta Oldřich Mikulášek le parla di passionalità, vita, morte e contrasti che l’uomo deve affrontare… “Non è il desiderio o la voglia che ti faranno scrivere…è l’esigenza di tutto il tuo essere… si scrive perché si deve, non se ne può fare a meno…”
E lei scrive, prima in ceco, poi in italiano… perché non ne può fare a meno. Si dedica alla prosa come alla poesia; i suoi versi sgorgano liberi o legati in schemi, con la preferenza per la rima baciata ed alternata,  senza disdegnare altre tipologie.
Il linguaggio è cristallino, equilibrato, scevro da sdilinquimenti sentimentali e sdolcinati e, tuttavia, estremamente ricco e lirico. Acuta osservatrice del suo tempo, l’autrice passa con estrema facilità da temi amorosi ed introspettivi a quelli sociali, combinando “la carne” con “lo spirito” in un insieme dove si unisce l’eternità all’intimità. Molte delle sue poesie sono caratterizzate da sapiente uso d’ironia e gocce di sarcasmo. Dotata di una strabiliante fantasia e di un’energia verbale notevole, è una critica spietata dei costumi contemporanei.
Nel 2008 pubblica “Lo sperone del gallo”, la sua prima opera in versi, in italiano, con la casa editrice “Il Filo Albatros”.
Successivamente partecipa a una ventina di antologie, in alcune delle quali cura anche la prefazione.
Presente sul web in molti siti dedicati alla poesia, sul facebook gestisce la pagina “La poesia salverà il mondo”, dove pubblica anche i suoi componimenti. Per scelta non partecipa a concorsi poetici di nessun genere.
Attualmente ha in cantiere due romanzi e una raccolta di racconti che scrive in italiano, ma pensa di tradurre e pubblicare in ceco.


Chi sono?

Sono un gabbiano
senza le ali
Un mare
senza le onde
Il vento
senza i semi da disperdere...

Sono un cantastorie
senza storie da raccontare
Uno scrittore
senza la penna
Un pittore
senza i colori...

Sono un poeta
senza l'anima
Un compositore
senza le note
Una nota
senza la chiave musicale...

Tutto sono
Nulla mi sento
se non
una croce
sulla quale m'inchiodo
ogni mattina
nella speranza
che la mia bocca
ritrovi il canto...

Intervista
E’ la domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: cosa significa poesia per te?

A domanda risposta... con una poesia:

Poesia…
Dell’anima melodia
Profumo d’infinito
Il pianto mai sopito
Poesia…
divorante angheria
Maschera d’arlecchino
Cinguettio del cardellino
Poesia…
Esilarante eresia
Gara senza traguardo
Bestemmia
priva di riguardo.
Poesia…
Un’incipiente pazzia
Crudeltà del foglio bianco
Affanno del cuore stanco
Poesia…
Fustigante furia
Un ricordo attempato
Un ricamo raffinato
Poesia…
Un’illuminata follia
Un seme che nasce
in terra brulla
Un chiodo
piantato
nel muro del nulla.


Cosa ti muove a scrivere poesia?
Ti rispondo richiamando Odřich Mikulášek, un grande poeta ceco, sconosciuto in Italia, che sto traducendo -con lentezza e passione- per la gioia di estimatori italiani:
si scrive perché si deve, non se ne può fare a meno

Qual è la funzione del poeta, della poesia oggi?
Il poeta è un bambino mai cresciuto... anima libera che cerca una sorta di purificazione impastando la terra con l’acqua, la luce con le tenebre, l’amore con l’odio, la religione con l’empietà...
Quale mai potrebbe essere la sua funzione se non quella di scrivere?


Un paio di aggettivi per descriverti e farti conoscere al pubblico.
Curiosa, testarda, sensibile, altruista, libera intellettualmente ed ideologicamente... amante di ogni forma d’arte... irriverente.

Parlaci di una tua poesia o di un tuo libro se lo hai pubblicato.
Non amo particolarmente parlare di cose già fatte e, per una forma di scaramanzia, neanche di cose che ho in mente di fare. Comunque, come indicato nella biografia, ho pubblicato un libro e ho partecipato a una ventina di antologie... spendendo una parola di troppo, per la partecipazione ad alcune di queste, non ho ancora smesso di pentirmi. 

2 commenti:

  1. Benvenuta Vera, il tuo modo di esprimerti mi è entrato subito in circolo e questo per me vuol dire tutto.

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