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mercoledì 15 ottobre 2014

La leggerezza strana del mio essere (di Rosetta Sacchi)


La leggerezza strana del mio essere
è nel vivere l’eterno dentro attimi.
Una clessidra scandisce ogni pensiero
rallentando il battito del cuore.
Ed e’ quiete dopo tempesta e fuoco
dopo il salire all’apice dell’onda
è scendere gli abissi allenandomi
a fantasie acrobatiche nel vuoto.
La leggerezza strana del mio vivere
è nel sognare intimità a colori
passando al caleidoscopio le emozioni
ritornando su tracce di memoria
come tatuaggi impressi sulla pelle.
Chiamalo per nome, questo amore,
chiamalo per nome, un nome a caso
e non chiamarlo mai ad alta voce,
questo amore che scende come pioggia
su di noi e più del sole c’illumina
e riscalda, toccalo con le mani
e con le labbra toccalo con la luce
del tuo sguardo, respiralo
e lascia che respiri
accoglilo e lascialo partire
tenendolo per mano incontro al cielo,
perché è leggero, è ala di gabbiano,
ma non è leggerezza questo amore!

Rosetta Sacchi

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