Non esistono fucili che
sparano fiori.
Non esistono colori.
Disegno il mio volto
con le dita,
non c’è più vita.
Non c’è nome.
Un timbro è il mio
cognome.
Gelida è la notta,
nuda come l’aria.
Bianca la neve,
anonima anche lei.
Filo spinato,
non come le rose del
prato.
Viso sciagurato,
di un povero deportato.
Chiudo la mente,
non più un fiato.
Nessuno sente
l’urlo disperato
di un morto,
morto ancor prima
di essere sparato.
Ridammi il sorriso
che ho sempre
desiderato.
Riapro gli occhi.
Niente è mutato.
Nemmeno l’odore,
è solo peggiore.
Dentro l’ orrore,
solo grida,
zero le parole.
Corpo martoriato
di un uomo senza
peccato.
Pensiero disperato
di un volto
cancellato.
Non esistono colori.
Solo fucili, che non
sparano fiori.
Alessia Bellizzi
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