Lavinia Frati
Oltre la ragione
E dì, ti ricordi
la sagoma che camminava
di traverso
il silenzio divenuto clamore
il suono sordo dei passi
dell'infermiere.
E dì, ti ricordi
il bagliore del fuoco
gli occhi offuscati dal fumo
i lacci che bloccavano
i polsi.
E dì, ti ricordi
la vita tutta spesa ad aspettare
e d'inverno gli occhi fissi
ad osservare
un cielo gravido di neve.
E dì, ti ricordi
il disincanto della vecchiaia
lo sguardo che si fa fiacco
la mano che ricade sul grembo
vuoto.
Dì, te ne ricordi?
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