Stirpe d'Adamo, ricordo bene
eternamente maledetta fu Eva
per virtù maligne di una mela
rossa,
dall'eden profumato e perpetui mirti
finì tra nevi e sabbie e pianti.
Nel dolore partorirai!
Un figlio fratricida,
e terribili drammi
vivranno i tuoi discendenti...
Oh quanti popoli
lavati nel sangue!
Canti di requiem
di voci tremule e spaventate.
Dall'Acropoli ai forni
di Auschwitz
torture e morte.
Uomo
che a Dio crudele
ti ergi
con una mano la croce alzi
e con altra, impugni la spada.
E stanco ti trascini
nell'aspra battaglia già persa.
Piangono le figlie fragili di Eva.
Agonizzano i loro uomini.
Fatui fuochi di stelle morte
ondeggiano tra i teschi.
Sfingi di gelosia
e malcelato odio
Omuncoli e baldracche sanguinose,
cristalli di sale nel lamentoso canto.
Danze ritmate sui tamburi
squarciati
Quarti di agnelli putridi
arrostiti tra le baracche sventrate.
Per quanto ancora?
Fino alla notte dei tempi?
Il calice di fiele
versato sui vespri solenni.
Magnificat, uomo,
di generazione in generazione
laverai nel sangue
il tuo stupido senso
di superiorità.
Vera
Somerova Cordublas
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