Intenso godimento ebbro
io provo
nell'ingollar cotenne
irsute, polipi glabri
avvoltolare vermicelli
alla forchetta
fare scarpetta,
intingere per ben pane nel sugo...
Provare ai denti quanto
sia “dolce il naufragare”
tra i flutti di un purè
ricco di burro
e abbandonarmi così con
far lascivo
a suggere lumache via
dal guscio...
Dare l'assalto alle
procaci cosce
calde di brace e a uova
strapazzate
fare impazzire le
cozze, far del male alle mele
lanciare fragole in
volo per ingoiarle intere...
E non m'importa di
tovaglioli e orpelli senza senso
mi ungo il mento? tanto
lo posso nettàre con la lingua
e mai do tregua a
lasagne che trasudan besciamella
alle patate a
garganella al forno con il timo...
E ancora vino a secchi,
acqua alle rane
finché l'infinita fame
non s'addormenti
con la testa
abbandonata alla tovaglia
plachi la voglia di
provoloni, burrate e mozzarelle...
Forse un dessert o uno
stufato di frattaglie
potrebbe riempire il
mio gran vuoto
giusto un timballo o un
pollo in fricassea con tante olive
e se ancor vivo, una
mousse di more e un'omelette
prima di un'enorme
caraffa di caffè
sperando che il suo
celebre assassino
- sì, proprio lui:
l'ammazzacaffè -
non voglia oggi
uccidere anche me...
Roberto Marzano
inedita
diritti riservati
Bellissima e gustosa. Complimenti
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