Sono poeta del nulla
Con gli occhi al cielo
Come i convolvoli
Alle pareti d’un muro
Tu l’universo
Io il letargo del cuore
Sono poeta delle bacche
Che crescono sui rovi
Io presagio oscuro
Di upupe e assioli
Tu tenera nitidezza
Di primule e viole
Io sfavillìo di
papaveri
Tra le spighe
incendiate di sole
Sono poeta della terra
Profonda che mi
trattiene
Dal tuo arcano
Che mi sospinge al mare
Sono poeta del canto
Che si mescola al
pianto
Della vita offesa
Del miracolo inatteso
Tu l’universo
Io il viandante senza
più meta
Tu l’equilibrio
perfetto
Su strade impervie e
scoscese
Io il volo bizzarro
L’aquilone inghiottito
dai nembi
Sono poeta della vita
Che scorre in un rivolo
d’acqua
Dell’acqua che bevemmo
E dissetò entrambi
Dell’aria che
respirammo
Dell’immensità dove
planammo
Come aironi e cercammo
la fuga
Come aquiloni dove
respirammo
Come palloni colorati
E precipitammo come
foglie
Dai rami come sassi in
un cerchio
Come il gioco svelato
delle illusioni
Come i tuoi occhi nei
miei occhi smarriti
Sono poeta delle
tempeste d’estate
E delle bufere che
d’inverno
Fischiano dietro le
porte chiuse
Sono poeta dell’amore
perduto
Inappagato, rimpianto,
sconfitto
Del pensiero incostante
fissato
Su un lume a cercare
parole
Quelle non dette
Quelle sospirate
Quelle allontanate dal
cuore
Perché non pesasse di
più
La tua assenza di notte
O ne tenessi memoria
Nei giorni futuri
Sono poeta del nulla
E del tuo universo.
Rosetta Sacchi
diritti riservati
Cara Rosetta, intanto benvenuta tra noi, la tua poesia qui sopra mi ha incantato.
RispondiEliminaGrazie per il tuo gradito commento
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