Stefania Onidi
Mi chiamo Stefania Onidi, sono
sarda di nascita e umbra di adozione; con mio marito e mia figlia vivo infatti
a Perugia dove lavoro come insegnante. Amo la letteratura e il mondo dell’arte.
Mi dedico con irrinunciabile passione alla lettura, alla scrittura e alla
pittura da sempre. Come poeta mi lascio ispirare dal quotidiano affollato di
scenari in cui si muovono persone, oggetti paesaggi: un caleidoscopio capace di
generare intuizioni, sensazioni ed emozioni in versi. Adoro il mio lavoro di
insegnante che mi permette di poter apprendere dai piccoli maestri, i bambini,
la vera poesia della vita. Partecipo volentieri a readings poetici (soprattutto
nella mia amata terra d’origine) anche
in qualità di lettrice presentando e leggendo i miei componimenti, infatti
credo molto nella condivisione e collaborazione tra poeti per diffondere questa
meravigliosa arte. Dal 2012 ho cominciato ad essere partecipe ad antologie di
alcuni premi letterari promossi da editori tra i quali Aletti ( Luoghi di
parole Vol.5 , Il Federiciano 2012-libro blu-, Parole in fuga vol.9, Habere
Artem vol.16, L’indice delle Esistenze-Le Passioni, L’indice delle
Esistenze-L’Amore) David and Matthaus ( L’anima delle parole, Qui dove
camminano gli angeli 2013) Montedit (
Antologia del Premio di Poesia Città di Monza 2013). Nel 2013 sono coautrice
con altri 12 poeti dell’antologia Viaggi di Versi – Nuovi poeti contemporanei
(Pagine Edizioni). Recentemente sono stata inserita nell’Antologia curata dal
poeta Matteo Cotugno InfinitAmore 2014. Attualmente sto lavorando a una nuova
raccolta di poesie, la seconda dopo la prima pubblicata nel 2011.
Intervista
E’ la
domanda più complessa per un poeta quindi la propongo per prima: Cosa significa
poesia per te?
Come dice D.Grossman
“la poesia è la cosa più vicina al silenzio”. Ed è vero. Per scrivere una
poesia occorre distillare il sentire. Occorre fare spazio, soffiare sulla
polvere. Occorre togliere e poi aggiungere: un agire per un qualcosa che alla
fine risuona come Silenzio, così compiuto, quasi perfetto. Poesia è quello che
rimane, un senso profondo. Una nudità.
Cosa ti
muove a scrivere poesia?
Custodisco sin da
piccola il desiderio e, come dice qualcuno, il dono di esprimermi attraverso i linguaggi dell’arte.
Ho cominciato prima a giocare con i colori e successivamente con le parole. Ho
sempre avvertito l’urgenza di un nido, di uno spazio tutto mio fatto di
silenzio dove far risuonare le emozioni che vivevo. Scrivere fa parte della mia
natura, e il poterlo fare in versi significa unicamente avere la possibilità di
essere e di “dire” me stessa, di trovare la mia libertà. La poesia riesce a
trasmettere emozioni in modo potente, perché nella sua brevità è altamente
evocativa, poi ha una essenza ludica e una componente “corporea (sintesi e dono
di occhi che vedono, di sangue che gira,
di mano che scrive), ecco tutto questo mi piace e lo trovo congeniale alla mia
creatività e personalità.
La
funzione del poeta oggi?
Il poeta celebra la vita. Il poeta interpreta il ritmo
dell’universo, è traduttore della voce che risiede nelle profondità dell'animo
umano. La sua funzione oggi è quella di riportare l’umanità all’uomo,
restituire l’uomo all’uomo.
Un paio
di aggettivi per farti conoscere.
Solare, poliedrica,
eccentrica.
Hai
pubblicato un libro?
Sì, nel 2011 ho
pubblicato una silloge intitolata Con un filo di voce ( Ed.La Riflessione).
Come scrivo nella nota al libro, il titolo rivela l’essenza intimistica
racchiusa in tutte le liriche raccolte. La voce del poeta è come il filo della
tessitrice, sottile ma robusto, anzi
colei che tesse diventa metafora del poeta stesso: poetessa di trame,
tessitrice di versi.
La donna ora voce
narrante ora effigie narrata, assume spesso le sembianze di una moderna
Penelope simbolo della donna forte e fragile allo stesso tempo, che guarda
oltre e che sa sperare, evocando così un universo fortemente pervaso dal
lirismo, dal sogno e dall’attesa di un amore desiderato, assente, sfuggente,
trovato, perduto e in fine ritrovato.
Ecco alcuni versi che
illustrano parte di questo sentire.
Ti chiamo amore
“(…)La sola gioia
quotidiana
è struggermi nel
pensiero di te
dinanzi a una mare
immenso e
silente,
davanti a questa tela
intessuta nel segreto
sospesa tra il sogno e
l’attesa,
un’attesa senza fine.”
Ho molto apprezzato il tuo sentire poetico e quanto hai voluto donare della tua essenza.
RispondiEliminaE' un piacere ritrovarTi anche in questo blog. Benvenuta e complimenti Stefy!.
RispondiEliminaRosy Pozzi
Benvenuta Stefania, la Sardegna e terra fertile di poeti, il mio papà scriveva poesie e mi ha lasciato in dono i suoi segreti.
RispondiEliminaMi piace molto la defizione di "poeta"
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